RosaeViola
Master Florello
ma mi fanno tristezza fino ad un certo punto
Lucky, cadiamo spesso su questo discorso.
Un'anoressica è vittima di sè stessa, una bulimica pure. Sui tossici il discorso è molto ampio e comporta anche analisi diverse.
Però dimmi, perchè la sofferenza di queste persone non la sentiamo così a fondo?
Solo perchè noi, malgrado il nostro vissuto abbiamo reagito diversamente? Ogni persona è un mondo a sè stante e ognuno ha una certa forza per reagire.
Poi, per quanto la matrice dei problemi sia simile, alla fine tutte sono diverse perchè sono diversi gli attori.
Perchè non riusciamo a sentire il nostro dolore uguale al loro? Non può essere la differenza di capacità di reazione a farceli guardare come persone incapaci di amarsi e quindi persone che scientemente buttano via la loro vita senza fare nulla.
Cadiamo spesso nell'inganno del credere che queste persone cerchino il compatimento degli altri, perchè in realtà non è così.
L'anoressia, la bulimia e tutti i problemi di cui abbiamo parlato finora, sono espressioni di sofferenza.
In talune situazioni la sofferenza viene urlata al mondo attraverso l'immagine del corpo, in altre, la si sussurra nascondendola perchè ha dei risvolti sessuali.
Ma sempre sofferenza è e non tutti sono in grado di farsi aiutare, perchè spesso non hanno nemmeno la percezione del problema, dato che il problema (per fragilità e danni talmente strutturati) è negato.
Posso risolvere un problema quando ammetto a me stessa (e non agli altri) di averlo, ma per ammetterlo devo avere la forza di guardarlo e guardarlo bene in faccia. Questo comporta un dolore immenso, anche perchè implica la forza di mettere in discussione certi ruoli parentali e non è così semplice.
Criticare i propri genitori per il male che ci hanno fatto, è un processo difficile che comporta l'accettazione del fatto che anche un genitore possa sbagliare e in più, comporta l'assunzione di quel dolore, ossia visualizzare per intero il fatto che i propri genitori ci hanno non amato o amato in modo malato.
Adesso non venitemi a dire che criticare i propri genitori significa non capirli o addirittura non saperli perdonare...anzi, è proprio il contrario.
Se nego la realtà nego me stessa e il mio vissuto. Se l'accetto cercherò anche delle spiegazioni e attraverso quelle supererò il problema e il dolore si placherà.