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Consiglio potatura robinia

Icchy92

Guru Giardinauta
Come da titolo vorrei capire cosa mi conviene fare con questa giovane robinia, c'è questa biforcazione del fusto che non vorrei possa diventare un problema di stabilità in futuro.
Ad un'analisi mi sembra che il fusto principale sia quello diretto a sinistra, mentre quello a destra è attaccato più come un ramo che come un secondo apice, perché mi sembra ci sia il classico collare del ramo.
Li posso lasciare entrambi? Devo toglierne uno per evitare che si formi un punto debole nel caso di corteccia inglobata?
 

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Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
Come da titolo vorrei capire cosa mi conviene fare con questa giovane robinia, c'è questa biforcazione del fusto che non vorrei possa diventare un problema di stabilità in futuro.
Ad un'analisi mi sembra che il fusto principale sia quello diretto a sinistra, mentre quello a destra è attaccato più come un ramo che come un secondo apice, perché mi sembra ci sia il classico collare del ramo.
Li posso lasciare entrambi? Devo toglierne uno per evitare che si formi un punto debole nel caso di corteccia inglobata?
Taglia a filo i due rami e tieni la sola freccia apicale a sinistra.
 

Icchy92

Guru Giardinauta
Taglia a filo i due rami e tieni la sola freccia apicale a sinistra.
Ciao Stefano! Ma poi non risulta troppo sbilanciato? Mi sembra inclinato di circa 20° e non vorrei peggiorare la situazione.

edit: e se lasciassi un moncone del ramo per agganciarmi e "tirare" l'altro più sulla verticale? Poi lo rimuoverei completamente magari l'anno prossimo.
 

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Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
Ciao Stefano! Ma poi non risulta troppo sbilanciato? Mi sembra inclinato di circa 20° e non vorrei peggiorare la situazione.

edit: e se lasciassi un moncone del ramo per agganciarmi e "tirare" l'altro più sulla verticale? Poi lo rimuoverei completamente magari l'anno prossimo.
Sì, puoi lasciare il moncone e raddrizzare la cima.
 

simone81

Guru Giardinauta
Come da titolo vorrei capire cosa mi conviene fare con questa giovane robinia, c'è questa biforcazione del fusto che non vorrei possa diventare un problema di stabilità in futuro.
Ad un'analisi mi sembra che il fusto principale sia quello diretto a sinistra, mentre quello a destra è attaccato più come un ramo che come un secondo apice, perché mi sembra ci sia il classico collare del ramo.
Li posso lasciare entrambi? Devo toglierne uno per evitare che si formi un punto debole nel caso di corteccia inglobata?
Guarda che io non mi preoccuperei affatto per la stabilità della robinia, ha delle radici che fanno paura, ed inoltre è un legno duro.
Io nel terreno ne ho tutte lungo il fosso e di rami caduti mai visto uno.
 

Icchy92

Guru Giardinauta
Guarda che io non mi preoccuperei affatto per la stabilità della robinia, ha delle radici che fanno paura, ed inoltre è un legno duro.
Io nel terreno ne ho tutte lungo il fosso e di rami caduti mai visto uno.
Si fosse per me non mi preoccuperei molto ma con il vento che tira a volte non si sa mai. Poi essendo in un ambiente urbano non vorrei che vedendo l'albero storto decidessero di abbatterlo...
 
D

Davide N.

Guest
Taglia a filo i due rami e tieni la sola freccia apicale a sinistra.
Non mi considero un esperto di alberi perché non ho il relativo diploma di specialista quindi forse mi sbaglio, ma io non lo farei. A quanto ne so io di solito non si dovrebbe rimuovere più di 1/3 della chioma, con l'intervento da te suggerito si arriverebbe a 2/3 per ottenere un palo molto storto e gravemente ferito. Per di più, si otterebbe un fusto altissimo con una chioma davvero molto, troppo rialzata, fattore che eleva notevolmente il baricentro di tutto l'albero ed aumenta l'effetto leva/vela in caso di vento. Fosse un soggetto alto non più di 2 metri con un fusto bello dritto avrebbe senso, ma in questo caso si tratta di branche già molto importanti per l'albero e in ogni caso la Robinia non ha un portamento naturale monopodiale ma simpodiale quindi non asseconderebbe la sua natura (La specie è caratterizzata da un sistema di ramificazione di tipo simpodiale, che prevede la morte della gemma apicale al termine di ogni stagione vegetativa e la sua sostituzione da parte della gemma laterale più vicina; l’architettura della specie è contraddistinta dalla formazione ricorrente di biforcazioni successive (Drenou, 2000).vedi qui, p. 17).

Comunque icchy mi ricordo che avevi già sottoposto il quesito e ribadisco quanto avevo già detto. Le inserzioni mi sembrano molto solide, e aggiungo che la forma della chioma è un po' "a vaso" come è naturale che sia e non vedo assolutamente come possa formarsi una corteccia inclusa, essendo gli angoli poco acuti. Ti conosco un po' e stimo il tuo rispetto per gli alberi e la natura ma non è che ti stai preoccupando troppo? Non è che tutti gli alberi debbano sembrare abeti, con un palo dritto al centro e rami perpendicolari.

Questi rami però mi sembrano un po' troppo lunghi, in caso di forti venti l'effetto leva potrebbe romperne qualcuno. Io li accorcerei un po', ma non più di 1/3 ciascuno, eseguento una cosiddetta spuntatura per favorire l'irrobustimento delle zone basali della pianta. La spuntatura è una pratica tipica sulle giovani piante, la speronatura diventa frequente sulle piante mature. (vedi qui). È comunque difficile valutare l'intervento senza recarsi sul posto.

Però nulla ti impedisce di chiamare uno specialista che possa rassicurarti sul corretto procedimento da adottare. Sul forum non mi pare che ci siano ETW.
 
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Icchy92

Guru Giardinauta
Non mi considero un esperto di alberi perché non ho il relativo diploma di specialista quindi forse mi sbaglio, ma io non lo farei. A quanto ne so io di solito non si dovrebbe rimuovere più di 1/3 della chioma, con l'intervento da te suggerito si arriverebbe a 2/3 per ottenere un palo molto storto e gravemente ferito. Per di più, si otterebbe un fusto altissimo con una chioma davvero molto, troppo rialzata, fattore che eleva notevolmente il baricentro di tutto l'albero ed aumenta l'effetto leva/vela in caso di vento. Fosse un soggetto alto non più di 2 metri con un fusto bello dritto avrebbe senso, ma in questo caso si tratta di branche già molto importanti per l'albero e in ogni caso la Robinia non ha un portamento naturale monopodiale ma simpodiale quindi non asseconderebbe la sua natura (La specie è caratterizzata da un sistema di ramificazione di tipo simpodiale, che prevede la morte della gemma apicale al termine di ogni stagione vegetativa e la sua sostituzione da parte della gemma laterale più vicina; l’architettura della specie è contraddistinta dalla formazione ricorrente di biforcazioni successive (Drenou, 2000).vedi qui, p. 17).

Comunque icchy mi ricordo che avevi già sottoposto il quesito e ribadisco quanto avevo già detto. Le inserzioni mi sembrano molto solide, e aggiungo che la forma della chioma è un po' "a vaso" come è naturale che sia e non vedo assolutamente come possa formarsi una corteccia inclusa, essendo gli angoli poco acuti. Ti conosco un po' e stimo il tuo rispetto per gli alberi e la natura ma non è che ti stai preoccupando troppo? Non è che tutti gli alberi debbano sembrare abeti, con un palo dritto al centro e rami perpendicolari.

Questi rami però mi sembrano un po' troppo lunghi, in caso di forti venti l'effetto leva potrebbe romperne qualcuno. Io li accorcerei un po', ma non più di 1/3 ciascuno, eseguento una cosiddetta spuntatura per favorire l'irrobustimento delle zone basali della pianta. La spuntatura è una pratica tipica sulle giovani piante, la speronatura diventa frequente sulle piante mature. (vedi qui). È comunque difficile valutare l'intervento senza recarsi sul posto.

Però nulla ti impedisce di chiamare uno specialista che possa rassicurarti sul corretto procedimento da adottare. Sul forum non mi pare che ci siano ETW.
Non ricordo se avevo già parlato di questa pianta ma nel caso come si fa a visualizzare un elenco delle proprie discussioni? Dal mio profilo vedo anche tutte quelle a cui risposto e la lista si fa lunga, non saprei come recuperare eventualmente quella a cui ti riferisci :laugh:

Comunque la mia richiesta era dettata dal semplice fatto che è sempre meglio agire su piante giovani piuttosto che pentirsene dopo, effettivamente a me le inserzioni sembrano robuste ma ad esempio pochi giorni fa ho dovuto fare un intervento su questo piccolo gelso perché in questo caso sì che c'era corteccia inclusa (c'era già una bella fossetta). Ho a malincuore tolto la ramificazione di sinistra perché era quella di diametro inferiore e con un angolo più brutto, anche se ora la pianta è tutta sbilanciata da un lato e dovrò intervenire cautamente nei prossimi anni per riportarla in asse.
Tornando alla robinia se la biforcazione non dà problemi la lascio ed elimino solo il ramo sotto che è troppo basso e finirebbe verso la strada, purtroppo non posso arrivare alla parte in alto perché servirebbe la piattaforma (e poi teoricamente non sarebbe compito mio ma del comune, dettagli :ROFLMAO:).

Il tuo messaggio però mi ha messo un dubbio... l'anno scorso hanno potato dei cedri di 20/25 metri ripulendo completamente la parte bassa (quindi circa 1/3 dell'altezza), e come ho scritto in un altro post con il vento di qualche settimana fa sono caduti, nonostante avessero sempre resistito a raffiche simili.
Può essere stato questo effetto vela/spostamento del baricentro di cui parli?
Perché non riesco bene a immaginare come una chioma più ridotta, anche se sbilanciata verso l'alto, possa provocare uno sforzo maggiore sulle radici, cioè la superficie che si oppone al vento è minore.
 

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Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

te lo spiego con un esempio senza tediarti con formula fisiche.
Prendi un secchio e riempilo di acqua. Poi alzalo da terra. Farai una certa fatica. La leva è costituita solo dal tuo braccio.
Spostati di un metro e cerca di sollevarlo usando il manico di una scopa. Farai più fatica perché ora la leva è costituita dal manico e dal tuo braccio
Spostati di 5 metri e cerca di sollevarlo con un palo. A parte il peso del palo il secchio sarà impossibile da alzare (la leva è il tuo braccio più tutto il palo). Per poterlo alzare dovresti ridurre la dimensione del secchio.
In tutti e tre i casi il fulcro è fisso ed è la tua spalla.

Questo per dire che un peso (chioma), posto in cima ad una leva (tronco) oppone molta più resistenza in proporzione a dove si pone il fulcro (il suolo).
O accorci la leva (il tronco) o avvicini il fulcro (nel caso del secchio avvicini la spalla al secchio) ma la terra non la puoi spostare.

Questo giustifica il fatto che un cespuglio appoggiato a terra non subisce il vento (non ha leva ed il baricentro basso). Lo stesso volume del cespuglio, messo in cima ad un palo, "vola via" (il fulcro rimane a terra ma aggiungi una leva).

Questo spiega perché, avendo tolto i rami bassi, hanno alzato il baricentro della pianta, spostando il peso ed allontanandolo dal fulcro.
La pianta alta aveva i rami bassi e questi lo rendevano più stabile.

Ste
 
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D

Davide N.

Guest
Non ricordo se avevo già parlato di questa pianta ma nel caso come si fa a visualizzare un elenco delle proprie discussioni? Dal mio profilo vedo anche tutte quelle a cui risposto e la lista si fa lunga, non saprei come recuperare eventualmente quella a cui ti riferisci :laugh:
Haha purtroppo non si può, piacerebbe anche a me avere questa opzione. Comunque io l'ho ritrovata con la funzione Cerca, penso tu sappia usarla... oppure è il momento di imparare! :laugh:;)
Comunque la mia richiesta era dettata dal semplice fatto che è sempre meglio agire su piante giovani piuttosto che pentirsene dopo,
E ti do pienamente ragione, proprio per questo si parla di potatura di "allevamento", o "formazione".
Il tuo messaggio però mi ha messo un dubbio... l'anno scorso hanno potato dei cedri di 20/25 metri ripulendo completamente la parte bassa (quindi circa 1/3 dell'altezza), e come ho scritto in un altro post con il vento di qualche settimana fa sono caduti, nonostante avessero sempre resistito a raffiche simili.
Può essere stato questo effetto vela/spostamento del baricentro di cui parli?
Perché non riesco bene a immaginare come una chioma più ridotta, anche se sbilanciata verso l'alto, possa provocare uno sforzo maggiore sulle radici, cioè la superficie che si oppone al vento è minore.
E per forza, cos'altro può essere stato? Se il vento butta giù un albero, significa che la forza applicata sull'insieme dell'albero è superiore alle forza di ancoramento delle radici. Quindi c'era un problema o alle radici, o alla chioma. Difficile dirlo senza conoscere il caso specifico. Per questo la potatura più importante è sempre quella di diradamento: in questo modo si riduce la superficie di legno sulla quale il vento "colpisce", ergo la forza totale applicata è minore e quella residua viene semplicemente dispersa scorrendo negli spazi vuoti attraverso la chioma.
È per questo che avevano "inventato" la capitozzatura: gli alberi sono effettivamente più stabili perché il baricentro è molto più basso e la superficie "di leva" è quasi nulla. Però è una soluzione estrema che non tiene conto degli effetti collaterali a lungo termine, perché il ragionamento funziona solo a molto breve termine: con gli anni si vengono ad affastellare una marea di rami verticali lunghi e paralleli, che moltiplicano notevolmente questa famosa superficie su cui il vento può colpire. Per di più essendo rami quasi perfettamente diritti, il vento colpisce perpendicolarmente e quindi esercita una forza maggiore. Diventano così alberi estremamente pericolosi. Se va bene, si spacca qualche ramo, se va male le radici non reggono e tutta la baracca crolla. E purtroppo un albero capitozzato pesantemente, con diametri di taglio elevati, è un albero condannato ad essere ricapitozzato vita natural durante. È spesso impossibile ristabilire una chioma sana e robusta.
Insomma, la potatura degli alberi è anche un po' di fisica applicata, non solo biologia.
 
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Icchy92

Guru Giardinauta
Ciao,

te lo spiego con un esempio senza tediarti con formula fisiche.
Prendi un secchio e riempilo di acqua. Poi alzalo da terra. Farai una certa fatica. La leva è costituita solo dal tuo braccio.
Spostati di un metro e cerca di sollevarlo usando il manico di una scopa. Farai più fatica perché ora la leva è costituita dal manico e dal tuo braccio
Spostati di 5 metri e cerca di sollevarlo con un palo. A parte il peso del palo il secchio sarà impossibile da alzare (la leva è il tuo braccio più tutto il palo). Per poterlo alzare dovresti ridurre la dimensione del secchio.
In tutti e tre i casi il fulcro è fisso ed è la tua spalla.

Questo per dire che un peso (chioma), posto in cima ad una leva (tronco) oppone molta più resistenza in proporzione a dove si pone il fulcro (il suolo).
O accorci la leva (il tronco) o avvicini il fulcro (nel caso del secchio avvicini la spalla al secchio) ma la terra non la puoi spostare.

Questo giustifica il fatto che un cespuglio appoggiato a terra non subisce il vento (non ha leva ed il baricentro basso). Lo stesso volume del cespuglio, messo in cima ad un palo, "vola via" (il fulcro rimane a terra ma aggiungi una leva).

Questo spiega perché, avendo tolto i rami bassi, hanno alzato il baricentro della pianta, spostando il peso ed allontanandolo dal fulcro.
La pianta alta aveva i rami bassi e questi lo rendevano più stabile.

Ste
L'esempio della leva forse non è il più idoneo, perché se consideriamo l'albero come una vela piana è ovvio che la rimozione di una parte della chioma riduce le forze in atto (ho fatto un velocissimo schizzo come esempio).
Infatti in questo caso non è che hanno messo il cespuglio in cima al palo, quello era già lì e "vola via" come prima, sono le parti più vicine a terra ad essere sparite.

Penso quindi che il tutto si possa riassumere nella tua ultima frase, i rami bassi in direzione sopravvento certo facevano da vela, ma avevano un peso rilevante che controbilanciava l'inclinazione dovuta al vento.
Una volta rimosso questo contrappeso, anche se in generale la superficie era minore, lo sforzo era tutto a carico delle radici...
Se è andata veramente così sarebbe da fare una denuncia, erano piante di almeno 60/70 anni :confused:
 

Icchy92

Guru Giardinauta
Haha purtroppo non si può, piacerebbe anche a me avere questa opzione. Comunque io l'ho ritrovata con la funzione Cerca, penso tu sappia usarla... oppure è il momento di imparare! :laugh:;)

E ti do pienamente ragione, proprio per questo si parla di potatura di "allevamento", o "formazione".

E per forza, cos'altro può essere stato? Se il vento butta giù un albero, significa che la forza applicata sull'insieme dell'albero è superiore alle forza di ancoramento delle radici. Quindi c'era un problema o alle radici, o alla chioma. Difficile dirlo senza conoscere il caso specifico. Per questo la potatura più importante è sempre quella di diradamento: in questo modo si riduce la superficie di legno sulla quale il vento "colpisce", ergo la forza totale applicata è minore e quella residua viene semplicemente dispersa scorrendo negli spazi vuoti attraverso la chioma.
È per questo che avevano "inventato" la capitozzatura: gli alberi sono effettivamente più stabili perché il baricentro è molto più basso e la superficie "di leva" è quasi nulla. Però è una soluzione estrema che non tiene conto degli effetti collaterali a lungo termine, perché il ragionamento funziona solo a molto breve termine: con gli anni si vengono ad affastellare una marea di rami verticali lunghi e paralleli, che moltiplicano notevolmente questa famosa superficie su cui il vento può colpire. Per di più essendo rami quasi perfettamente diritti, il vento colpisce perpendicolarmente e quindi esercita una forza maggiore. Diventano così alberi estremamente pericolosi. Se va bene, si spacca qualche ramo, se va male le radici non reggono e tutta la baracca crolla. E purtroppo un albero capitozzato pesantemente, con diametri di taglio elevati, è un albero condannato ad essere ricapitozzato vita natural durante. È spesso impossibile ristabilire una chioma sana e robusta.
Insomma, la potatura degli alberi è anche un po' di fisica applicata, non solo biologia.
Trovata! Effettivamente è stato semplice :lol: come si può notare è passato un anno e ho tolto solo i rami più bassi ma il dubbio era rimasto, direi però che a questo punto la pianta può stare tranquilla...

Parlando di capitozzatura, o meglio cimatura, è quello che ho visto fare su alcuni pini himalayani e un cedro... ormai il danno è fatto ma si può fare qualcosa per salvare la situazione?
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

come ti è stato spiegato prima, una pianta adulta che viene capitozzata reagisce con l'emissione di molti rami lunghi e rivolti verso l'alto.
Normalmente questi rami dovranno essere sempre rimossi.

Pini e cedri invece possono, al massimo, creare una "nuova punta" (difficilmente sono di più).
Questa, volendo mantenere la pianta "bassa", andrà sempre rimossa (un po' come viene fatto con i cipressi o le Tuia che vengono potati a uovo)

Ste
 
D

Davide N.

Guest
L'esempio della leva forse non è il più idoneo, perché se consideriamo l'albero come una vela piana è ovvio che la rimozione di una parte della chioma riduce le forze in atto (ho fatto un velocissimo schizzo come esempio).
Infatti in questo caso non è che hanno messo il cespuglio in cima al palo, quello era già lì e "vola via" come prima, sono le parti più vicine a terra ad essere sparite.

Penso quindi che il tutto si possa riassumere nella tua ultima frase, i rami bassi in direzione sopravvento certo facevano da vela, ma avevano un peso rilevante che controbilanciava l'inclinazione dovuta al vento.
Una volta rimosso questo contrappeso, anche se in generale la superficie era minore, lo sforzo era tutto a carico delle radici...
Se è andata veramente così sarebbe da fare una denuncia, erano piante di almeno 60/70 anni :confused:
Sì esatto, la branche più basse sono quelle che bisogna proteggere il più possibile perché come dici fanno da zavorra/contrappeso. Però aspetta con le accuse, il rapporto causa/effetto è da dimostrare e magari l'albero sarebbe crollato comunque per un problema radicale, non si sa. E non si sa nemmeno per quale motivo le abbiano rimosse, c'erano forse buone ragioni. A volte vedo certi alberi e mi chiedo come facciano a stare ancora in piedi... Se le radici sono molto solide e profonde, la forma della chioma ad un certo punto ha poca importanza. Ci sono pure alberi che crescono stortissimi eppure stanno ben saldi da decenni.
Trovata! Effettivamente è stato semplice :lol: come si può notare è passato un anno e ho tolto solo i rami più bassi ma il dubbio era rimasto, direi però che a questo punto la pianta può stare tranquilla...

Parlando di capitozzatura, o meglio cimatura, è quello che ho visto fare su alcuni pini himalayani e un cedro... ormai il danno è fatto ma si può fare qualcosa per salvare la situazione?
Che dire... non saprei, non so di quali alberi parli, ma ad un certo punto non è che possiamo metterci ad analizzare e denunciare ogni intervento di potatura. Come si dice in francese, non sono le tue cipolle, mettiti il cuore in pace ;)
Però attenzione, cimatura e capitozzatura sono due cose diverse. Si può pure cimare un abete od un pino senza stravolgerlo, dipende tutto dal diametro di taglio.
 

Icchy92

Guru Giardinauta
Ho sempre letto che la cimatura delle conifere è da evitare se non in rarissimi casi, perché oltre a portare alla formazione di una o spesso più punte (e quindi l'aerodinamicità va a farsi benedire), c'è il rischio che inizi a marcire tutto l'interno, però non so :confused: certo non sono piante mie ma essendo comunque bene comune non mi viene da rimanere indifferente ecco ahah
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Sì esatto, la branche più basse sono quelle che bisogna proteggere il più possibile perché come dici fanno da zavorra/contrappeso. Però aspetta con le accuse, il rapporto causa/effetto è da dimostrare e magari l'albero sarebbe crollato comunque per un problema radicale, non si sa. E non si sa nemmeno per quale motivo le abbiano rimosse, c'erano forse buone ragioni. A volte vedo certi alberi e mi chiedo come facciano a stare ancora in piedi... Se le radici sono molto solide e profonde, la forma della chioma ad un certo punto ha poca importanza. Ci sono pure alberi che crescono stortissimi eppure stanno ben saldi da decenni.
Ciao,

l'esempio classico di pianta assolutamente sbilanciata è la palma.
Fusti alti decine di metri e ciuffi molto folti sulla cima.
Se non avessero radici profonde e tronchi flessibili cadrebbero come birilli.

Ste
 
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Davide N.

Guest
Ciao,

l'esempio classico di pianta assolutamente sbilanciata è la palma.
Fusti alti decine di metri e ciuffi molto folti sulla cima.
Se non avessero radici profonde e tronchi flessibili cadrebbero come birilli.

Ste
Vero, non avevo nemmeno pensato alle palme.
Ho sempre letto che la cimatura delle conifere è da evitare se non in rarissimi casi, perché oltre a portare alla formazione di una o spesso più punte (e quindi l'aerodinamicità va a farsi benedire), c'è il rischio che inizi a marcire tutto l'interno, però non so :confused: certo non sono piante mie ma essendo comunque bene comune non mi viene da rimanere indifferente ecco ahah
Stiamo andando off-topic ma rispondo brevemente... come detto, per la cimatura delle conifere dipende tutto dal diametro di taglio.
 
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