Le strategie che adopero, dipendono dall'osservaizone, mese dopo mese, stagione dopo stagione di diversi fattori a partire dal terreno, passando per il clima, la presenza di salino, i venti, l'acqua ed il tipo di acqua e quanta ne occorre secondo stagione e, anche, il fatto che io vivo in città e non in luogo meno contaminato.
Tenuto conto di molte osservazioni, io lo stallatico se posso e mi riesce lo piazzo almeno tre volte all'anno. Oggi non mi riesce più di apportarlo sfarinato (in questo modo scendevo a due volte all'anno, ma copiose) e mi tocca ripiegare sul pellettato che mi piace molto meno ed il terreno me lo dichiara apertamente.
Non temo minimamente nè di apportare eccesso di azoto, nè di bruciare le piante, ma di soddisfare al minimo le condizioni di humus e di trama del terreno.
I vari nitroposka, supportano le mancanze in minerali che il pellettato non riesce a coprire, ma sono più dei ricostituenti che veri e propri trattamenti del terreno.
Con l'arrivo del caldo, le piante rallentano la circolazione della linfa e tendono a riposare, di conseguenza non assurgono nutrienti che così rimangono inutilizzati e possono invece diventare pericolosi, anche se, non dovrebbe riguardare quelli a cessione controllata e programmata.
Ma con il caldo i fertilizzanti possono bruciare parecchio, anche per via del fatto che c'è meno acqua a diluirli.
Di base, le piante in quel momento non se ne avvantaggiano, perchè sono a riposo. Vanno sostenute nel pre-gara e nel round successivo, in modo diretto, ma se i concimanti granulari vengono appunto forniti anticipatamente, quando è l'ora della gara, le piante sono belle piene.