De Vidi Guido ha scritto:
Roccorky, cosa c'è di sbagliato nella mia considerazione precedente?
Anche e non sono Roccorky rispondo io, visto che le affermazioni che Rokkorky ha sottoscritto in toto sono le mie.
I 3 punti, nuovamente ribaditi nel messaggio precedente, sono gli stessi che mi pare ampiamente aver dimostrato essere errati col mio primo messaggio, tuttavia tenterò di chiarire meglio i concetti.
Riuardo al punto 1), riprendo la frase del primo messaggio "L'apparato radicale, poi, non riveste un ruolo importante nella concimazione fogliare e l'affermazione che debba essere sano non ha alcun fondamento: se appena riesce a mantenere la pianta idratata è già sufficiente per poter effettuare la concimazione fogliare"..., resa più chiara dal successivo "...ampiamente utilizzata in agricoltura per integrare la nutrizione in piante con le radici poco attive per varie forme di stress o parzialmente compromesse" per dimostrare l'estesa pratica a livello globale di questo tipo di fertilizzazione nel caso di piante con problemi radicali, talvolta anche molto gravi.
Per quanto riguarda i punti 2) e 3), collegati tra di loro, la spiego in altre parole: non è vero che esistono "sintetizzazioni" diverse tra i concimi per uso radicale e fogliare, casommai esistono delle diverse formulazioni a livello di titolo (più a scopi commerciali che di reale necessità) ma i composti chimici sono esattamente gli stessi, per cui usare un concime solubile per uso fogliare per via radicale o, all'opposto, uno radicale per via fogliare è esattamente lo stesso da un punto di vista pratico e anche concettuale!
Quanto al fatto che si debbano usare dosi più basse nella fertilizzazione fogliare per favorire l'assorbimento da parte degli stomi l'ho già detto, ma mi ripeto per essere chiaro: è un'affermazione priva di qualsiasi fondamento, perchè non è vero che dosi di concime fogliare pari alle fertilizzazioni radicali vengano assorbite di meno dagli stomi, tant'è vero che nelle pratiche di agricoltura tradizionale è prassi effettuare le fertilizzazioni fogliari a dosi pari (se non in alcuni casi superiori) a quelle radicali.
Spero questa volta di essere stato più chiaro: non sono un agronomo, solamente un semplice perito agrario, ma con più di vent'anni di esperienza, tra cui 2 come tecnico fitoiatra (frutticoltura e serricoltura, principalmente di ortaggi) e 4 come tecnico specializzato (e da un anno anche responsabile) della serra di un Istituto Tecnico Agrario, quindi ritengo di sapere (almeno un pochino) quello che dico, visto il costante aggiornamento a cui mi sottopongo (per necessità, ma anche per piacere personale) tramite la consultazione di riviste tecniche del settore e la lettura di libri su questi argomenti...