Ciao a tutti; molti di voi conoscono la mia zoysia e penseranno "Beato lui che oltre a un taglio settimanale non fa nulla di che al prato con una specie così poco esigente". E invece NO
Per avere un prato al top negli anni, o quantomeno per mantenerlo in buono stato, qualche intervento è sempre necessario farlo.
Oggi vediamo un classico problema dei nostri prati: il compattamento. Spesso è dovuto a topsoil pesanti e/o argillosi che inevitabilmente con il tempo tendono a compattarsi in modo più o meno diffuso. Ma anche in topsoil sabbiosi e a regola d'arte (il mio sia chiaro è ben lontano dalla regola d'arte ma nemmeno troppo pesante) spesso ci si trova a dover affrontare dopo anni piccole aree che tendono ad avallarsi e a compattarsi. Questo perchè non tutto il prato viene sfruttato nel medesimo modo; inevitabilmente i punti di maggior passaggio e maggior calpestio sono i punti che prima manifestano questa problematica.
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Come potete vedere dalla prima foto questo punto è proprio l'ingresso del mio prato; è evidente che le zone evidenziate in rosso sono le zone (coincidente con primo e secondo piede di una camminata regolare) più calpestate dell'intero tappeto erboso.
Ma che succede in queste zone???
Tralasciando le ovvie ripercussioni estetiche (che già di per se valgono l'intervento), il compattamento del terreno non è mai una buona cosa e vedremo in seguito quali sono le varie tecniche per ovviare all'insorgenza di tale problematica (da quelle più blande, ma anche meno efficaci, fino alla carotatura che vuol dire fare le cose per bene).
Quando il terreno si compatta arriva meno aria alle radici e anche l'acqua inizia a permeare difficilmente in profondità. Il processo è progressivo e peggiora nel tempo; nell'avvallamento confluisce più acqua che percola dalle zone limitrofe, il terreno si impermeabilizza e si creano le pozze e i ristagni, il prato senza aria e con poca acqua in profondità va in asfissia radicale diradandosi e mostrando una crescita stentata come se rimanesse schiacciato a terra.
Possiamo intervenire principalmente in tre modi:
1- Sabbiatura: Limitandoci a una semplice sabbiatura (ricordo, mai più di 3-5 millimetri per intervento) sicuramente ripristiniamo nel tempo il livello originario e risolviamo il problema estetico ma di fatto non stiamo risolvendo la problematica in profondità;
2- Bucatura+sabbiatura: Facendo dei fori con una forca prima di sabbiare sicuramente miglioriamo anche il drenaggio nel breve periodo (l'operazione va quindi ripetuta più volte) ma non decompattiamo il terreno anzi, il dente della forca spingendo la terra ai lati nella fase di penetrazione compatta il topsoil nelle immediate vicinanze del foro.
3- Carotatura: Vi faccio vedere passo passo l'intervento di domenica.
Carotare un terreno significa asportare (attenzione asportare non schiacciare o spingere) dei cilindretti del terreno (carote) e sostituirli con materiale arido leggero e drenante (sabbia al posto del terreno vegetale o argilloso o misto del nostro top).
L'operazione non è molto invasiva ma in ogni caso è bene eseguirla quando il prato è estremamente reattivo, quindi: da maggio a agosto per le macroterme come la mia che essendo stolonifere hanno tutto il tempo di richiudere i vuoti, a marzo o a settembre per le microterme, magari associando in questo caso una piccola trasemina localizzata.
Per prima cosa è essenziale aver irrigato in modo profondo con i soliti 15 mm d'acqua il giorno prima, questo faciliterà non di poco l'operazione. Mai intervenire il giorno stesso dell'irrigazione perchè fareste un pastrocchio in virtù del terreno troppo carico d'acqua ma soprattutto mai intervenire con terreno troppo asciutto perchè fareste una fatica inutile e mostruosa.
Dopo aver eseguito un taglio leggermente più basso per facilitare le operazioni, per carotare è necessario comprare o costruirsi (come nel mio caso che sono un tipo ruspante) una carotatrice manuale dotata di due fustelle cilindriche cave di 10 cm di lunghezza e 1 cm di diametro. Su amazon se ne trovano anche a tre o quattro fustelle ma a mio avviso sono molto faticose da impiegare quindi cercatene una a due fustelle. Nel caso di interventi su più di 20 metri quadri naturalmente, per la vostra integrità psico fisica, esistono anche con una buona ricerca in zona le carotatrici a scoppio da noleggiare . E' fondamentale che le fustelle abbiano la parte inferiore rastremata come in foto; dopo la prima carota infatti la seconda spinge sulla prima che è ancora dentro il cilindro; se il cilindro è leggermente più largo le carote vengono spinte su con gran facilità ed escono senza problemi.
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Effettuate un buon numero di carote; passo 10 cm è più che sufficiente.
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Notate come nonostante il mio top sia 50%sabbia-50%argilla il terreno in profondità per effetto della compattazione si sia impermeabilizzato e con quanta difficoltà le radici tendono a insinuarsi e proliferare nello stesso.
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A questo punto si passa alla sabbia che sarà il nostro materiale sostitutivo e riempitivo. La sabbia, ovviamente silicea, fa penetrare facilmente l'aria ed essendo un materiale incoerente è meno soggetta a fenomeni di impermeabilizzazione, l'ideale per i tappeti erbosi. In questo caso è utile una sabbia piuttosto medio-fine rispetto a quella impiegata per costruire il topsoil (0-2 millimetri va benissimo) per poter riempire facilmente i fori e sabbiare superficialmente con più precisione. La cosa fondamentale è che sia asciutta per lavorare meglio quindi mettetela al sole! Per interventi localizzati dovendone usare relativamente poca i sacchetti da 25 kg della Bacchi (che troviamo a leroy merlin o brico vari) sono sicuramente la soluzione migliore.
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Se abbiamo carotato una piccola superficie e quindi fatto pochi fori l'ideale è riempire i fori uno ad uno (io con una mano a mo di imbuto faccio scendere la sabbia e con l'indice dell'altra la canalizzo e spingo leggermente all'interno del foro). Se la superficie è più ampia ovviamente non potete lavorare così di fino e quindi vi accontenterete di quella che cadrà nel foro durante la successiva sabbiatura.
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Successivamente provvediamo a ripristinare i livelli procedendo a stendere un velo di sabbia (3 massimo 5 millimetri) sull'area avvallata e a livellare con leggere passate incrociate di rastrello o usando un level lawn. Io preferisco il rastrello per due motivi: se l'area è piuttosto avvallata (5-10 mm per intenderci) con il level lawn rischiamo di sommergere il prato soffocandolo che è un errore da non fare, con il rastrello inoltre liberi il fogliame delle piante schiacciato e sommerso dalla sabbia riportandolo in superficie e all'aria aperta. Siate pazienti!!!! Le sabbiature vanno fatte sempre di massimo 3-5 mm per non debilitare il prato quindi per recuperare ad esempio 1 centimetro bisogna ripetere l'operazione due-tre volte ogni qual volta il prato mostra segni di salute o ripresa (tradotto 1 anno intero o forse anche due)!
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Siamo giunti alla fine: una bella bagnata per sciacquare il fogliame e dare sollievo alle piante calpestate dalle nostre ginocchia e dalle nostre scarpe durante le lavorazioni .
Infine, ricordate: un topsoil costruito a regola d'arte di sicuro costa parecchio all'inizio ma in futuro vi risparmierà da un gran numero di interventi (almeno l'80-90%) come questi o come patologie trasemine diserbi ecc che comportano grandi spese successive, grandi perdite di tempo e danni all'ambiente per abuso di prodotti.
PS: Se ovviamente Phil e white vogliono aggiungere qualche dritta o correggere qualcosa o qualche imprecisione....
Edit: modificato qualcosina su suggerimento di Phil
Per avere un prato al top negli anni, o quantomeno per mantenerlo in buono stato, qualche intervento è sempre necessario farlo.
Oggi vediamo un classico problema dei nostri prati: il compattamento. Spesso è dovuto a topsoil pesanti e/o argillosi che inevitabilmente con il tempo tendono a compattarsi in modo più o meno diffuso. Ma anche in topsoil sabbiosi e a regola d'arte (il mio sia chiaro è ben lontano dalla regola d'arte ma nemmeno troppo pesante) spesso ci si trova a dover affrontare dopo anni piccole aree che tendono ad avallarsi e a compattarsi. Questo perchè non tutto il prato viene sfruttato nel medesimo modo; inevitabilmente i punti di maggior passaggio e maggior calpestio sono i punti che prima manifestano questa problematica.
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Come potete vedere dalla prima foto questo punto è proprio l'ingresso del mio prato; è evidente che le zone evidenziate in rosso sono le zone (coincidente con primo e secondo piede di una camminata regolare) più calpestate dell'intero tappeto erboso.
Ma che succede in queste zone???
Tralasciando le ovvie ripercussioni estetiche (che già di per se valgono l'intervento), il compattamento del terreno non è mai una buona cosa e vedremo in seguito quali sono le varie tecniche per ovviare all'insorgenza di tale problematica (da quelle più blande, ma anche meno efficaci, fino alla carotatura che vuol dire fare le cose per bene).
Quando il terreno si compatta arriva meno aria alle radici e anche l'acqua inizia a permeare difficilmente in profondità. Il processo è progressivo e peggiora nel tempo; nell'avvallamento confluisce più acqua che percola dalle zone limitrofe, il terreno si impermeabilizza e si creano le pozze e i ristagni, il prato senza aria e con poca acqua in profondità va in asfissia radicale diradandosi e mostrando una crescita stentata come se rimanesse schiacciato a terra.
Possiamo intervenire principalmente in tre modi:
1- Sabbiatura: Limitandoci a una semplice sabbiatura (ricordo, mai più di 3-5 millimetri per intervento) sicuramente ripristiniamo nel tempo il livello originario e risolviamo il problema estetico ma di fatto non stiamo risolvendo la problematica in profondità;
2- Bucatura+sabbiatura: Facendo dei fori con una forca prima di sabbiare sicuramente miglioriamo anche il drenaggio nel breve periodo (l'operazione va quindi ripetuta più volte) ma non decompattiamo il terreno anzi, il dente della forca spingendo la terra ai lati nella fase di penetrazione compatta il topsoil nelle immediate vicinanze del foro.
3- Carotatura: Vi faccio vedere passo passo l'intervento di domenica.
Carotare un terreno significa asportare (attenzione asportare non schiacciare o spingere) dei cilindretti del terreno (carote) e sostituirli con materiale arido leggero e drenante (sabbia al posto del terreno vegetale o argilloso o misto del nostro top).
L'operazione non è molto invasiva ma in ogni caso è bene eseguirla quando il prato è estremamente reattivo, quindi: da maggio a agosto per le macroterme come la mia che essendo stolonifere hanno tutto il tempo di richiudere i vuoti, a marzo o a settembre per le microterme, magari associando in questo caso una piccola trasemina localizzata.
Per prima cosa è essenziale aver irrigato in modo profondo con i soliti 15 mm d'acqua il giorno prima, questo faciliterà non di poco l'operazione. Mai intervenire il giorno stesso dell'irrigazione perchè fareste un pastrocchio in virtù del terreno troppo carico d'acqua ma soprattutto mai intervenire con terreno troppo asciutto perchè fareste una fatica inutile e mostruosa.
Dopo aver eseguito un taglio leggermente più basso per facilitare le operazioni, per carotare è necessario comprare o costruirsi (come nel mio caso che sono un tipo ruspante) una carotatrice manuale dotata di due fustelle cilindriche cave di 10 cm di lunghezza e 1 cm di diametro. Su amazon se ne trovano anche a tre o quattro fustelle ma a mio avviso sono molto faticose da impiegare quindi cercatene una a due fustelle. Nel caso di interventi su più di 20 metri quadri naturalmente, per la vostra integrità psico fisica, esistono anche con una buona ricerca in zona le carotatrici a scoppio da noleggiare . E' fondamentale che le fustelle abbiano la parte inferiore rastremata come in foto; dopo la prima carota infatti la seconda spinge sulla prima che è ancora dentro il cilindro; se il cilindro è leggermente più largo le carote vengono spinte su con gran facilità ed escono senza problemi.
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Effettuate un buon numero di carote; passo 10 cm è più che sufficiente.
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Notate come nonostante il mio top sia 50%sabbia-50%argilla il terreno in profondità per effetto della compattazione si sia impermeabilizzato e con quanta difficoltà le radici tendono a insinuarsi e proliferare nello stesso.
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A questo punto si passa alla sabbia che sarà il nostro materiale sostitutivo e riempitivo. La sabbia, ovviamente silicea, fa penetrare facilmente l'aria ed essendo un materiale incoerente è meno soggetta a fenomeni di impermeabilizzazione, l'ideale per i tappeti erbosi. In questo caso è utile una sabbia piuttosto medio-fine rispetto a quella impiegata per costruire il topsoil (0-2 millimetri va benissimo) per poter riempire facilmente i fori e sabbiare superficialmente con più precisione. La cosa fondamentale è che sia asciutta per lavorare meglio quindi mettetela al sole! Per interventi localizzati dovendone usare relativamente poca i sacchetti da 25 kg della Bacchi (che troviamo a leroy merlin o brico vari) sono sicuramente la soluzione migliore.
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Se abbiamo carotato una piccola superficie e quindi fatto pochi fori l'ideale è riempire i fori uno ad uno (io con una mano a mo di imbuto faccio scendere la sabbia e con l'indice dell'altra la canalizzo e spingo leggermente all'interno del foro). Se la superficie è più ampia ovviamente non potete lavorare così di fino e quindi vi accontenterete di quella che cadrà nel foro durante la successiva sabbiatura.
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Successivamente provvediamo a ripristinare i livelli procedendo a stendere un velo di sabbia (3 massimo 5 millimetri) sull'area avvallata e a livellare con leggere passate incrociate di rastrello o usando un level lawn. Io preferisco il rastrello per due motivi: se l'area è piuttosto avvallata (5-10 mm per intenderci) con il level lawn rischiamo di sommergere il prato soffocandolo che è un errore da non fare, con il rastrello inoltre liberi il fogliame delle piante schiacciato e sommerso dalla sabbia riportandolo in superficie e all'aria aperta. Siate pazienti!!!! Le sabbiature vanno fatte sempre di massimo 3-5 mm per non debilitare il prato quindi per recuperare ad esempio 1 centimetro bisogna ripetere l'operazione due-tre volte ogni qual volta il prato mostra segni di salute o ripresa (tradotto 1 anno intero o forse anche due)!
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Siamo giunti alla fine: una bella bagnata per sciacquare il fogliame e dare sollievo alle piante calpestate dalle nostre ginocchia e dalle nostre scarpe durante le lavorazioni .
Infine, ricordate: un topsoil costruito a regola d'arte di sicuro costa parecchio all'inizio ma in futuro vi risparmierà da un gran numero di interventi (almeno l'80-90%) come questi o come patologie trasemine diserbi ecc che comportano grandi spese successive, grandi perdite di tempo e danni all'ambiente per abuso di prodotti.
PS: Se ovviamente Phil e white vogliono aggiungere qualche dritta o correggere qualcosa o qualche imprecisione....
Edit: modificato qualcosina su suggerimento di Phil
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