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come si inizia?

Bashira

Aspirante Giardinauta
Ciao a tutti, finalmente qualche giorno fa mi hanno dato le chiavi della casa. ho 2 piccoli giardinetti (circa 30 mq ognuno) uno esposto a sud est e l'altro a sud ovest.
la terra è tutta pressata, sassosa, piena di detriti del cantiere e mooooolto argillosa.
ho iniziato a rastrellare un po in superficie per togliere i sassi che si vedevono, e schifezze varie (dalla sigaretta alle latte del tonno!).
ora ho iniziato un pò a vangare e a rivoltare la terra.. a parte che mi escono un casino di sassoni ma è anche molto argillosa penso, poichè vengono fuori dei blocchi di terra compattata e credo se mi ci metto, che potrei fare una scultura!!!

ma ora a noi... sto procendendo nella direzione giusta?continuo a rivoltare la terra? è un lavoro inutile dato che pianterò il prato a settembre (così mi sembra di aver capito leggendo un pò i forum), oppure no? che tipo di prato secondo voi è il migliore?

Insomma se qualcuno di voi mi può dare dei consigli sul prato e le tecniche migliori, li prenderò come oro colato!!!

grazie a tutti!!!

:crazy:
 

AlexG83

Aspirante Giardinauta
lavorare bene la terra e pulirla dai detriti, ovviamente è molto importante.. visto che si tratta di terreno argilloso, dovresti integrare della sabbia silicea (oppure del lapillo vulcanico) e lavorare il tutto in modo da rompere la struttura argillosa, poi magari al momento della semina stenderai uno strato di terriccio per tappeti erbosi..
Per ora lavora la terra, e per i prossimi due mesi, bagnala come se fosse già seminato il prato (tecnica della falsa semina), in questo modo provocherai la germogliazione delle infestanti che verso Agosto sterminerai con un diserbante totale a base di glisofate.
Una volta pronta per la semina, dovrai rastrellare e livellare di nuovo bene, magari spargendo anche il terriccio per tappeti erbosi. Poi potrai spargere il concime starter e seminare.
Per il miscuglio più adatto, è meglio che aspetti i consigli dei più esperti, però devi specificare il tipo di prato che intendi ottenere, gli usi che ne dovrai fare, il tempo e denaro che intendi spenderci ecc. ecc.. :)
 

Green thumb

Moderatore Sezz. Prato / Libri
Membro dello Staff
Oltre ai consigli di Alex di eseguire una falsa semina (anche se non far arrivare le piante a spigare altrimenti ti butteranno altri semi, magari effettua un paio di diserbate anzichè una), di apportare un po' di sabbia silicea o lapillo vulcanico per "rompere" la struttura argillosa del tuo terreno non tirare troppe maldeiszioni ai "sassolini" che ti hanno lasciato (tra l'altro senza nessuna spesa aggiuntiva, ti pare poco?!) mentre la vanghi e la spiani se non sono ovviamente macigni mandali sotto in profondità aiuteranno in parte il drenaggio del terreno.

Per quanto riguarda il miscuglio di semi da usare Festuca Arundiunacea, Poa Pratensis e una piccola percentuale di Loietto ti daranno un buon prato con una discreta resistenza al calpestio all'autorigenerazione e una buona tolleranza alle ore in ombra.
 

AlexG83

Aspirante Giardinauta
Oltre ai consigli di Alex di eseguire una falsa semina (anche se non far arrivare le piante a spigare altrimenti ti butteranno altri semi, magari effettua un paio di diserbate anzichè una), di apportare un po' di sabbia silicea o lapillo vulcanico per "rompere" la struttura argillosa del tuo terreno non tirare troppe maldeiszioni ai "sassolini" che ti hanno lasciato (tra l'altro senza nessuna spesa aggiuntiva, ti pare poco?!) mentre la vanghi e la spiani se non sono ovviamente macigni mandali sotto in profondità aiuteranno in parte il drenaggio del terreno.

Per quanto riguarda il miscuglio di semi da usare Festuca Arundiunacea, Poa Pratensis e una piccola percentuale di Loietto ti daranno un buon prato con una discreta resistenza al calpestio all'autorigenerazione e una buona tolleranza alle ore in ombra.

è anche il misciglio del mio pratino :cool2:
 

Green thumb

Moderatore Sezz. Prato / Libri
Membro dello Staff
è anche il misciglio del mio pratino :cool2:

Diciamo che è un po' una base buona per tutto anche se poi a condizioni estreme si fanno degli aggiustamenti e che oggi come oggi la vera differenza poi la fanno le varietà specializzate a tal punto da cambiare quasi radicalmente nei loro estremi
 
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