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come richiesto...metodo talee 2: la vendetta

M

mitcha

Guest
Come dicevo nell'altro post, ho trovato la descrizione di un ulteriore metodo per fare talee di rose, che trovo interessante per chi, come me, non ci ha mai provato e ha intenzione di riprodurre qualche pianta la prossima estate.
Di seguito riporto la traduzione: dopotutto, aver studiato lingue serve a qualcosa!
L’autrice riferisce di utilizzare questo metodo con successo da 15 anni, e di averlo imparato ad un congresso della Denver Rose Society nel 1984.
TALEE DI LEGNO GIOVANE
Prendete un rametto che mostri almeno il colore del fiore in boccio, questo è un indicatore della maturità del legno: si può prelevare anche legno più maturo, a fiore ormai sfiorito, ma deve essere legno dell’anno. E’ preferibile avere almeno 5 set di foglie, ma non necessario. Il diametro e la lunghezza della talea variano sensibilmente al variare del tipo di rosa da cui sono prese, talee da miniature possono essere sottilissime e lunghe pochi cm.
Non utilizzate rami derivati da altri rami (STEM ON STEM). Per le rose antiche non rifiorenti vanno utilizzate talee di rami dell’anno, non dell’anno precedente, anche se questi sono davvero corti. Molti preferiscono prendere la talea asportando anche un “tallone” del vecchio ramo, ma non si hanno maggiori possibilità di riuscita e in più si danneggia il vecchio ramo. Sinceratevi che le gemme siano sane, perché da lì verrà la nuova vegetazione. E’ preferibile prendere talee in cui le gemme (alla base delle foglie) non abbiano iniziato a crescere, ma se qualcuna mostra nuova vegetazione è meglio asportarla, perché in ogni caso morirebbe e marcirebbe. Se non è possibile procedere subito, mantenere la talea umida mettendola nell’acqua come fosse un fiore reciso (è possibile ottenere piante da rose in un bouquet!) oppure avvolgendola in un tovagliolo di carta umido e in un sacchetto di plastica.
Rimuovere la parte che portava il fiore, così come le foglie che andrebbero immerse nel terreno. Grattare leggermente il fondo della talea per favorire l’emissione delle radici.
Dunque, una volta rimosse le foglie che andrebbero interrate (non tutte le foglie), preparare un sacchetto di plastica del tipo con la zip, riempirlo per 1/3 o 1/4 di terriccio umido (non BAGNATO) leggero e STERILE ; il sacchetto dovrebbe contenere uno strato di 7-8 cm di terreno umido ma non tanto da rilasciare acqua se strizzato. Premere il terriccio nel sacchetto con le mani.
Si può usare (ma non è necessario) un ormone radicante, nel caso è meglio utilizzarne uno liquido, perché la polvere, se non viene eliminata quella in eccesso, può formare uno strato che ostacola la crescita delle radici.
Dopo aver praticato un foro profondo circa 5 cm (con una penna o altro)si possono inserire le talee nel terriccio (anche più di una se le dimensioni del sacchetto lo consentono), premendo leggermente il terriccio intorno ai rametti, quindi versare poca acqua in modo da fare appiccicare il terriccio ai gambi, eliminando eventuali sacche d’aria. Non utilizzare troppa acqua o le talee marciranno. Soffiare aria nel sacchetto e chiuderlo con la zip.
Posizionare in luce indiretta. Dimenticarsene per un po’.
Non è necessario aggiungere acqua, né rigonfiare il sacchetto se si sgonfia. Se alzando il sacchetto per controllare la radicazione il terreno si sposta, ricompattarlo attorno al ramo con le mani.
In circa un mese si vedranno formarsi le prime radici, che tenderanno a spandersi sul fondo del sacchetto.
Meglio non accelerare il trasferimento delle talee, aspettare finché non c’è una sufficiente crescita di radici e di vegetazione.
Attenzione, molte rose tendono a produrre più vegetazione che radici, ma la pianta è troppo debole e la riproduzione non riesce. I tempi di emissione delle radici possono variare anche di molto, dai dieci giorni a due mesi: finché la talea è verde c’è speranza (!) .
Quando le radici iniziano a mostrarsi in numero sufficiente, aprire di un paio di cm la zip, aprendo un po’ di più ogni giorno per una settimana. Se le piantine sembrano soffrire o seccare, richiudere per qualche giorno e ripartire con lo stesso procedimento. Quando il sacchetto sarà completamente aperto, trapiantare il tutto tagliando il sacchetto e cercando di mantenere quanto più terriccio possibile attaccato alle radici.
Proteggere per il primo inverno.
NOTE:
non utilizzare parti di piante malate, la ticchiolatura e l’oidio adorano il clima caldo e umido.
Se cadono le foglie, niente panico: la radicazione può avvenire comunque, le foglie possono cadere per la macchia nera o ticchiolatura o per condizioni di luce inadeguate. Se ci sono parti nere o marcescenti, aprire il sacchetto e toglierle.
Le Cinesi, le miniature e le polyantha sono tra le più facili rose da propagare per talea. Le rugose richiedono legno più maturo, prendere rami con fiori già sfioriti o con i cinorrodi in formazione.
Più difficoltà si hanno con le alba, e con le tea e HT, che tendono a produrre più vegetazione che radici. Le rose antiche non rifiorenti non sembrano dare problemi. Le pimpinellifolia e loro ibridi danno molte difficoltà, tempi più lunghi e percentuali di successo più basse.

Altre piante che si possono fare radicare in sacchetti sono:
pomodori (incredibilmente facile ottenere piante già grandi) , salvia (in tre settimane hanno radicato molte specie di salvia) timo, verbena....
NON riescono i pelargoni, i quali preferiscono essere piantati direttamente in terreno leggero e trattati semplicemente come le piante adulte.


Che ne dite? io non vedo l'ora di provare!
 

elebar

Wonder Moderatrice Suprema
Membro dello Staff
In attesa di provare ( :D) vi chiedo: per le rampicanti come ci si comporta nel taleaggio?
 
M

mirtillo

Guest
bello, ma non ho capito una cosa: il sacchetto deve chiudere dentro tutta la pianta o si chiude attorno alla parte inferiore lasciando fuori le foglie?
 
C

chicca

Guest
Non ho nessuna rosa da riprodurre per talea, ma questo sistema mi sembra entusiasmante!
..me ne ricorderò per il futuro!
grazie
 
M

mitcha

Guest
per Mirtillo: nel sacchetto si mette proprio tutta la pianta, foglie comprese, per cui serve un sacchetto adeguato.
Anche a me è piaciuto questo metodo, e conto di testarlo pure con altre piante (spero di sgraffignare qualche talea qua e là... ;) )
 
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