E' una scelta "raccapricciante" quella di girare una scena di 'Baaria', il film di Giuseppe Tornatore, nella quale si uccide un bovino con un punteruolo conficcato nella fronte dell'animale. E' quanto afferma in un comunicato la Lega Anti Vivisezione (Lav). "La scena e' stata girata in Tunisia, in Italia sarebbe sarebbe scattato il codice penale - sottolinea la Lav -il regista Giuseppe Tornatore ha fatto uccidere appositamente un bovino che viene colpito alla testa con un punteruolo: l'animale si accascia a terra e ancora cosciente gli viene tagliata gola, il sangue zampilla in modo copioso mentre l'animale batte le palpebre e si muove leggermente fino a morire, alcune persone lo raccolgono in tazze per farlo poi bere a una delle attrici con la scusa che e' anemica". Per la Lav, che ha visionato il film nella 'Commissione di revisione cinematografica' di cui e' componente per legge, la scena e' "raccapricciante e cruenta, tanto piu' perche' realizzata con un animale ucciso appositamente". "Perche' Tornatore, volendo rappresentare un atto efferato dell'epoca rappresentata nel film, non ha scelto di utilizzare degli effetti speciali? Perche' - chiede la Lav - realizzare in Tunisia una scena che in Italia sarebbe considerata maltrattamento secondo il Codice penale poiche' effettuata senza stordimento e al di fuori di un macello autorizzato, fuori dal quale un bovino non puo' essere abbattuto?". La LAV rivolge questi interrogativi "al regista Tornatore e alla societa' di produzione Medusa chiedendo al Sottosegretario alla Salute Martini di realizzare il controllo sui set cinematografici e televisivi da lei annunciato alcuni mesi fa. Siamo convinti che cosi' - conclude la nota - anche per produzioni italiane realizzate in Paesi dove vigono norme piu' permissive di quella italiana, le cose cambierebbero".