frinzia
Giardinauta Senior
Camilla ha vissuto con me per quasi 19 anni. L'ho desiderata con tutto il mio cuore e quando finalmente è entrata a far parte della mia vita è diventata una parte di me. Dormivamo insieme e fin quando io non alzavo, anche se erano le 4 del pomeriggio, lei non si muoveva dal suo posticino sul letto, vicino ai miei piedi, mi seguiva ovunque, in bagno, in soffitta, in terrazzo, quasiasi cosa io facessi, avevo sempre lei accanto. Da qualche mese mi ero accorta che cominciava a subire il peso della sua età; era molto dimagrita, era diventata molto "coccolona" (non lo era mai stata particolarmente....dopo la seconda carezza cominciava già ad innervosirsi) e molto molto pigra. Poi, lunedì scorso, ho vuto dirle addio. Addio per sempre. Insufficienza renale. Irreversibile. E' successo tutto in due giorni. Ha avuto un crollo impressionante. Non riusciva a reggersi in piedi, barcollava e dopo due passi andava per terra e restava lì immobile, come in uno stato vegetativo; si faceva addosso i bisogni, però era ancora presente. Quando mi vedeva riusciva poco poco a muovere la codina e ad emettere un piccolo miao. Non potevo più vederela in quello stato, l'ho portata dal veterinario e lì, la sentenza. Non so come, con quale coraggio, ho deciso di lasciarla andare via. E' stato terribile. Non riuscivo a parlare con nessuno, le lacrime e un macigno in petto me lo impedivano. Potevo solo piangere, piangere, piangere.
E' trascorsa una settimana, ma non è cambiato niente. Continuo a piangere, a pensare se quello che ho fatto è stato giusto. Forse avrei dovuto lasciarla tranquilla nella sua casa e lasciare fare alla natura, almeno le avrei evitato la sofferenza di trovarsi in un ambiente che non ha mai amato, con persone sconosciute, le avrei evitato il dolore di quell'ago della morte. Ha sofferto in quel momento, lo so. Ha raccolto tutte le sue forze per emettere l'ultimo, straziante miagolio, proprio mentre le inserivano l'ago in vena. E io?!....codarda, anzichè restare con lei nell'ultimo istante della sua vita, facendole sentire che le ero accando, tenendole la zampetta...non ce l'ho fatta, non ce l'ho fatta e lo lasciata da sola.
Il dolore è ancora insopportabile. Mi torna sempre in mente questo ultimo momento di vita.
Ho perso un'amica, una sorella. Mi sento sola.
Scusate per lo sfogo, ma ne avevo bisogno.
E' trascorsa una settimana, ma non è cambiato niente. Continuo a piangere, a pensare se quello che ho fatto è stato giusto. Forse avrei dovuto lasciarla tranquilla nella sua casa e lasciare fare alla natura, almeno le avrei evitato la sofferenza di trovarsi in un ambiente che non ha mai amato, con persone sconosciute, le avrei evitato il dolore di quell'ago della morte. Ha sofferto in quel momento, lo so. Ha raccolto tutte le sue forze per emettere l'ultimo, straziante miagolio, proprio mentre le inserivano l'ago in vena. E io?!....codarda, anzichè restare con lei nell'ultimo istante della sua vita, facendole sentire che le ero accando, tenendole la zampetta...non ce l'ho fatta, non ce l'ho fatta e lo lasciata da sola.
Il dolore è ancora insopportabile. Mi torna sempre in mente questo ultimo momento di vita.
Ho perso un'amica, una sorella. Mi sento sola.
Scusate per lo sfogo, ma ne avevo bisogno.