Datura rosa
Guru Master Florello
Venerdì scorso, verso le 18,00, una mia amica ha trovato accanto al cancello della sua casa una micina sanguinante e spaventata. Dopo molti tentativi è riuscita a metterla nel trasportino e, poiché il suo veterinario non era più a studio, l’ha portata in una clinica veterinaria.
La povera bestiola aveva gli occhi completamente dilatatati, una ferita al mento, un dentino rotto, non ci vedeva (e non vede tuttora) e sanguinava abbondantemente dalla bocca. L’ipotesi più acrreditata è che abbia mangiato cibo avvelenato (pare che il veleno per i topi contenga anticoagulanti e questo spiegherebbe la difficoltà di fermare l’emorragia) e che sia stata presa di striscio da una macchina. E’ stata in clinica fino a martedì.
Ora la mia amica l’ha portata a casa perché, anche se in questi giorni si è data da fare per trovarle un sistemazione, nessuno ha accettato di occuparsene.
Ma la micina ha bisogno di cure e di attenzioni costanti per riprendersi e non tollera di stare in casa.
La mia amica ha già due micioni “domestici” ed esce di casa la mattina alle 8,00 per rientrare la sera alle 20,00.
E’ disperata e non sa come fare.
Io mi trovo nelle sue stesse condizioni quanto a presenza in casa ed essendo la piccina ovviamente non in grado di difendersi la sparizione del mio Pelouche contemporanea a quella di altri quattro gattini non depone a favore della sicurezza di un suo soggiorno nel mio giardino.
Abbiamo cercato su Internet se ci fosse qualche luogo dove possa essere portata in attesa di un’adozione ma alcuni siti trovati su Roma spendono molte parole per pubblicizzarsi, richiedere sovvenzioni e mostrare i micini da adottare trovati dai propri volontari ma non una parola nel senso che a noi interessava.
Capisco che nel nostro Paese ci siano problemi gravi da affrontare ma pensare che chi aiuta un povero animaletto in difficoltà venga lasciato solo ad affrontarne le conseguenze sia economiche (la degenza in clinica, le analisi e le cure sono costate circa 300,00 euro e, per fortuna, la mia amica ha potuto spenderli anche se non è che i soldini le escano dalle orecchie ma la micina avrebbe potuto essere trovata anche da chi non ce la fa a mettere la cena dopo il pranzo per i propri figli!) sia logistiche che di responsabilità morale e sentimentale mi rattrista molto.
Non so come e, soprattutto, se riusciremo a trovare una soluzione. Resta il fatto che questa situazione crea un grave problema di coscienza per chi ama gli animali ed un forte alibi per chi non “si impiccia” quando vede una bestiola in difficoltà.
Scusate lo sfogo ma sono giorni che ci arrovelliamo su quanto accaduto e mi sento un po’ colpevole a parlare del nuovo micino arrivatomi in casa in piena salute mentre la povera Duchessa (così l’ha chiamata la mia amica) è sofferente e in situazione precaria.
La povera bestiola aveva gli occhi completamente dilatatati, una ferita al mento, un dentino rotto, non ci vedeva (e non vede tuttora) e sanguinava abbondantemente dalla bocca. L’ipotesi più acrreditata è che abbia mangiato cibo avvelenato (pare che il veleno per i topi contenga anticoagulanti e questo spiegherebbe la difficoltà di fermare l’emorragia) e che sia stata presa di striscio da una macchina. E’ stata in clinica fino a martedì.
Ora la mia amica l’ha portata a casa perché, anche se in questi giorni si è data da fare per trovarle un sistemazione, nessuno ha accettato di occuparsene.
Ma la micina ha bisogno di cure e di attenzioni costanti per riprendersi e non tollera di stare in casa.
La mia amica ha già due micioni “domestici” ed esce di casa la mattina alle 8,00 per rientrare la sera alle 20,00.
E’ disperata e non sa come fare.
Io mi trovo nelle sue stesse condizioni quanto a presenza in casa ed essendo la piccina ovviamente non in grado di difendersi la sparizione del mio Pelouche contemporanea a quella di altri quattro gattini non depone a favore della sicurezza di un suo soggiorno nel mio giardino.
Abbiamo cercato su Internet se ci fosse qualche luogo dove possa essere portata in attesa di un’adozione ma alcuni siti trovati su Roma spendono molte parole per pubblicizzarsi, richiedere sovvenzioni e mostrare i micini da adottare trovati dai propri volontari ma non una parola nel senso che a noi interessava.
Capisco che nel nostro Paese ci siano problemi gravi da affrontare ma pensare che chi aiuta un povero animaletto in difficoltà venga lasciato solo ad affrontarne le conseguenze sia economiche (la degenza in clinica, le analisi e le cure sono costate circa 300,00 euro e, per fortuna, la mia amica ha potuto spenderli anche se non è che i soldini le escano dalle orecchie ma la micina avrebbe potuto essere trovata anche da chi non ce la fa a mettere la cena dopo il pranzo per i propri figli!) sia logistiche che di responsabilità morale e sentimentale mi rattrista molto.
Non so come e, soprattutto, se riusciremo a trovare una soluzione. Resta il fatto che questa situazione crea un grave problema di coscienza per chi ama gli animali ed un forte alibi per chi non “si impiccia” quando vede una bestiola in difficoltà.
Scusate lo sfogo ma sono giorni che ci arrovelliamo su quanto accaduto e mi sento un po’ colpevole a parlare del nuovo micino arrivatomi in casa in piena salute mentre la povera Duchessa (così l’ha chiamata la mia amica) è sofferente e in situazione precaria.