Me lo sono chiesta anche io quando ho cominciato a preparare il pesce in questo modo!
Ed ecco un po' di storia di questo piatto trovata sul sito primochef.it:
La storia e l’origine dell’acqua pazza
Le prime testimonianze scritte dell’uso di questa tecnica di cottura risalgono alla fine del 1800. Secondo tali fonti scritte la cottura “all’acqua pazza” era propria dei poveri pescatori delle zone marinare di Campania, Lazio, Sicilia, Calabria e Puglia che, spesso con ingredienti di fortuna, preparavano i loro pasti all’interno dei loro pescherecci.
Visto che allora il sale aveva un alto costo, un costo “pazzo”, i pescatori non facevano altro che sostituirlo con l’acqua del mare, naturalmente salata. Poi prendevano qualche pomodorino, aglio e portavano con loro un ciuffetto di prezzemolo. Infine, ovviamente, sfruttavano il pesce pescato durante la loro uscita in mare. Impossibile pensare a qualcosa di più fresco, mediterraneo e spontaneo! L’acqua pazza è simbolo della qualità nella semplicità della cucina italiana. Nonostante spesso si attribuisca l’origine di questo piatto alla cultura culinaria partenopea, in realtà pare che si sia trattato di un fenomeno mediterraneo e che abbia coinvolto tante regioni costiere italiane.
Secondo altre testimonianze la ricetta del pesce all’acqua pazza divenne famosa solo negli anni ’60 grazie a Totò. Infatti il divo, adorando questa preparazione, ne faceva richiesta nei migliori ristoranti di Capri e fu così che il piatto divenne sempre più richiesto fino a diventare una vera e propria moda.
Solitamente l’acqua pazza viene realizzata con pesci bianchi di mare come il branzino o l’orata, ma anche dentice, pesce persico, pezzogna, sarago, occhiata, san Pietro, la gallinella o ancora con la spigola. Il metodo di cottura all’acqua pazza, oltre che prestarsi a tante tipologie di pesce diverse, è molto salutare ed ipocalorico. Infatti si calcolano solo 74 kcal ogni 100 g di prodotto (ovviamente il dato varia a seconda del pesce ma la media è comunque molto bassa).
Alla ricetta originaria che prevedeva acqua, sale, olio, pomodorini, aglio e prezzemolo nel tempo è invalso l'uso di aggiungere del vino bianco secco.
Ciao, ciao