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Che barba che noia!

Guendy

Guru Giardinauta
Vabbe'....visto che non sapevo cosa fare sono andata a guardarmi il photoalbum di Giuseppe. Com'e' che non lo avevo visto prima? Bellissimo il patio e complimenti a te :D

Guendy:flower:
 

Sevi

Fiorin Florello
Che bello Bia...quanto mi piace il flauto...avrei sempre desiderato o il pianoforte o il flauto...stupendi....sì lo so che sono molto diversi ma mi piacciono entrambi....complimenti Bia...
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RosaeViola

Master Florello
Potrò sembrare scontata ma in questi momenti ricordiamoci Stefano (e con lui molti altri) provando faticosamente a calarci in ciò che sta' vivendo e forse un guizzo di vita ed un sorriso, fosse anche solo per lo stirare, lavare od imprecare ci allieteranno, nonostante l'amarezza e la tristezza.


Clo, a quelli che soffrono ci si pensa ma se ci cristallizzassimo su questo, smetteremmo di perseguire le nostre finalità.

Se mi soffermo a pensare che la sofferenza ci circonda, che potrei essere malata gravemente già domani o magari anche peggio o che c'è una quantità enorme di persone che soffrono, non ha più senso nulla di quello che faccio nella vita, nemmeno sorridere.

Con questo non mi sento egoista e non penso di esserlo ma credo che la noia, lo stufarsi per certe incombenze, l'arrabbiarsi per le facezie, facciano parte della nostra quotidianità e del nostro progredire in questo percorso che è la vita.

Se consideriamo la vita solo nel suo aspetto di malattia e sofferenza, niente ha più senso e il sorriso non ci torna di sicuro.
Vivere con la sofferenza dell'umanità continuamente in testa altera di parecchio la percezione delle cose e non permette all'uomo di crescere, elaborare e maturare serenamente.
Credo che ognuno di noi abbia giustamente la sua vita fatta anche di paranoie stupide, ma sane e vitali.

Indubbiamente quando una persona soffre e sta male, specie se da tanto tempo, tutto assume significati diversi ma non è detto che siano questi ad essere gli unici vocati al saper vivere.

Ah, un'altra cosa. Se penso a chi sta peggio di me, non mi sento fortunata nè mi torna il sorriso perchè è come dire, sono forte di me stessa perchè sono sana e tutti quelli che soffrono, sono degli sfi.gati totali.
 

Clorophilla

Florello
Ah, un'altra cosa. Se penso a chi sta peggio di me, non mi sento fortunata nè mi torna il sorriso perchè è come dire, sono forte di me stessa perchè sono sana e tutti quelli che soffrono, sono degli sfi.gati totali.
Non era questo che intendevo dire Rosa, non è certo sulla sofferenza degli altri che si paragona la propria. Intendevo dire che a volte le priorità cambiano sulla base del proprio vissuto, sono d'accordo che certi sentimenti siano naturali per il nostro progredire quotidiano ma sono anche arrivata a distinguere quanto
questo sia faticoso e fastidioso più che altro per nostra volontà e quanto invece quest'ultima possa venire praticamente annientata da fattori esterni che non possiamo prevedere. E guarda che questa distinzione non è cosa di poco conto. Sono sempre sofferenze ma diversamente gestibili e di gravità diversa.
 

RosaeViola

Master Florello
quanto questo sia faticoso e fastidioso più che altro per nostra volontà

Io credo che il nodo della questione sia proprio questa.
Chi vive una vita tribolata profondamente a causa della salute, a mio avviso, vive una condizione di non vita perchè la malattia e l'impatto sociale che ha, la rendono tale.

Il vivere faticosamente e fastidiosamente per nostra volontà, rientra (secondo me) in tutta quella gamma di esperienze che facciamo quotidianamente in condizioni di "normalità" e fa parte, se vuoi, di un NON controllo totale su ciò che sperimentiamo.
Siamo come siamo, ognuno di noi vive del proprio sè e di ciò che ha dentro e, come tale, vive una quotidianità su cui (fortunamente) non ha un controllo rigido e severo in cui si impone costantemente di sentirsi sereno e felice solo perchè c'è chi sta peggio.
Se facessimo così, saremmo ancora più artefatti di come già siamo e non percepiremmo comunque la sofferenza altrui, perchè sarebbe un pacchetto preordinato e preconfezionato all'origine che non ci permetterebbe di sperimentare diversi comportamenti e di apprezzare alcune persone su altre.
Io capisco che tu dici che solo dopo una malattia grave si riequilibrano tutte le valenze, ma non mi sento di dire che solo così è giusto o non lo è.
Non si può chiedere agli altri di non angustiarsi per una banalità così come non si può, a mio parere, fondare il metro di valutazione su ciò che viviamo sulla scorta del fatto che ci son cose ben più gravi.

Se così fosse, come ho già detto nel mio post precedente, niente avrebbe più senso perchè Clo, tu lo sai meglio di me, davanti alla malattia e alla morte, niente conta più, niente ha più senso e la malattia diventa il centro del mondo, lo scopo della propria vita.

Ci sarebbe anche da dire che ci sono persone che hanno vissuto gravi malattie e si sono salvate.
Malgrado questo si comportano papale papale come prima della malattia stessa.
Ma nei confronti di chi si è salvato e continua a tediarsi per banalità, allora possiamo dire che non hanno capito nulla davvero o che invece sono riusciti a salvaguardare il loro modo di essere?
 

Clorophilla

Florello
Io credo che il nodo della questione sia proprio questa.
Chi vive una vita tribolata profondamente a causa della salute, a mio avviso, vive una condizione di non vita perchè la malattia e l'impatto sociale che ha, la rendono tale.
E' vero Rosa, non è vita ma la situazione può fornire automaticamente una consapevolezza, quella delle nostre capacità, sulle quali spesso dormiamo o preferiamo ignorare per, appunto, noia, pigrizia, male di vivere...un crogiolo per molti quasi mortale, più di una qualunque banale malattia.

Il vivere faticosamente e fastidiosamente per nostra volontà, rientra (secondo me) in tutta quella gamma di esperienze che facciamo quotidianamente in condizioni di "normalità" e fa parte, se vuoi, di un NON controllo totale su ciò che sperimentiamo.
Siamo come siamo, ognuno di noi vive del proprio sè e di ciò che ha dentro e, come tale, vive una quotidianità su cui (fortunamente) non ha un controllo rigido e severo in cui si impone costantemente di sentirsi sereno e felice solo perchè c'è chi sta peggio.

Se facessimo così, saremmo ancora più artefatti di come già siamo e non percepiremmo comunque la sofferenza altrui, perchè sarebbe un pacchetto preordinato e preconfezionato all'origine che non ci permetterebbe di sperimentare diversi comportamenti e di apprezzare alcune persone su altre.
Io capisco che tu dici che solo dopo una malattia grave si riequilibrano tutte le valenze, ma non mi sento di dire che solo così è giusto o non lo è.
Non si può chiedere agli altri di non angustiarsi per una banalità così come non si può, a mio parere, fondare il metro di valutazione su ciò che viviamo sulla scorta del fatto che ci son cose ben più gravi.
Su questo posso anche essere d'accordo ma credo che il nostro benessere sia anche il frutto di un lavoro a volte molto più semplice che angustiarsi in continuazione. La tua frase in firma ne è la conferma. Abituarsi a "sorridersi" qualche volta è un sano e semplice esercizio che spesso, con costanza e molta difficoltà per chi non è abituato , rende più di tante introspezioni. E non è questione di essere artefatti ma in un certo senso di "educarsi".

Se così fosse, come ho già detto nel mio post precedente, niente avrebbe più senso perchè Clo, tu lo sai meglio di me, davanti alla malattia e alla morte, niente conta più, niente ha più senso e la malattia diventa il centro del mondo, lo scopo della propria vita.

La malattia non diventa il centro del mondo o lo scopo della propria vita. E' solo un intralcio. Maledetto perchè la propria volontà sarebbe un'altra.
Ci sarebbe anche da dire che ci sono persone che hanno vissuto gravi malattie e si sono salvate.
Malgrado questo si comportano papale papale come prima della malattia stessa.
Ma nei confronti di chi si è salvato e continua a tediarsi per banalità, allora possiamo dire che non hanno capito nulla davvero o che invece sono riusciti a salvaguardare il loro modo di essere?
Non mi sento di esprimere pareri. Ognuno reagisce alla sofferenza a modo suo.
Questo novembre ho conosciuto una persona dov'ero ricoverata che improvvisamente si è ritrovata paralizzata. Ebbene, la circostanza l'ha cambiata di molto a sentire la moglie, incredula di fronte alla trasformazione avvenuta anche nei suoi confronti. Un uomo che bestemmia tutto il giorno inchiodato in un letto e che giura, qualora guarisse, di fare la più riprorevole vita in barba a ciò che è stato fino ad allora per poi avere questo premio.
Ognuno reagisce in maniera diversa e proprio non me la sento di giudicare le reazioni di fronte a drammi simili. L'elaborazione del dolore è soggettiva.

Poi comunque stiamo parlando di cose distinte: un conto è il male di vivere e le difficoltà varie della vita, un altro la salute o problemi inerenti.
Entrambi problemi a volte gravi ma forse non facilmente confrontabili, proprio perchè i parametri sono differenti.
Ciò che volevo dire con il mio post iniziale era semplicemente, "facciamoci un sorriso e cerchiamo di godere di quello che abbiamo." Stop. Ho forse detto qualcosa di così tremendamente disgustoso? Ok, molto banale ma a volte la banalità ce la scordiamo ........:)
 

seya

Master Florello
parlarvi del mio balcone e dei miei lavori, dopo questo....come fo a ritornare ai discorsi futuliseya?

io no fa nulla per ora, tranne strappare qualche erbaccia e pulire il balcone con milou che mi saltella intorno, col giubbotto sopra al pigiamaseya ciabatto dentro e fuori aprendo e chiudendo le portefinestre, e godendomi il panorama...con la mia tazzilla di lattino in mano....e lo sguardo perso dietro a pensieri belli e brutti che mi riguardano.
ma il vento dei giorni scorsi mi portava via la parrucca....
 

klosy

Guru Giardinauta
Io sto sbirciando l'album di Sevi!
ho acceso il pc perchè dovevo cercare delle info su alcuni fiori, e invece sono entrata sul forum e i fiorellini restano ignoti! :storto:
 

Sevi

Fiorin Florello
Che album...accidenti, mi son scordata di toglierlo...è talmente incasinato...era solo un esempio per chi mi insegnava ieri a maneggiare i tag...ora ne sto facendo un altro super ordinato...ma ci vuole un po' di tempo uffa...:martello2 :martello2 :love_4:
 
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