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Ceppaia di Nocciolo - Corylus Avellana

sai che sto incominciando a pensare che è vera sta cosa:confuso:?....ogni volta che sfoglio una rivista si vedono immagini che raccontano le varie fasi di piantine che diventano bonsai....e la cosa che mi incuriosisce è che stanno sempre in vasi bonsai.....:storto:...i giappo so bravi...ma secondo me sono parecchio fissati.....

sono maniaci! Ho (si lo so lo dico sempre) un sacco di numeri di Bonsai e News e in uno di questi una galleria fotografica di un giovanotto con un alberello che diventa un uomo con un bonsai e poi un vecchietto incartapecorito con lo stesso (o quasi) bonsai di quando era adulto.
A me mettono un po' d'ansia a dirla tutta.
E per quanto mi riguarda il vaso ASSOLUTAMENTE proporzionato e ridotto ai minimi termini non fa altro che complicarmi la vita e fregarmi tempo perchè oltre ai bonsai ho anche una specie di vita :D
 

aurex

Esperto di Bonsai
:lol:
sono maniaci! Ho (si lo so lo dico sempre) un sacco di numeri di Bonsai e News e in uno di questi una galleria fotografica di un giovanotto con un alberello che diventa un uomo con un bonsai e poi un vecchietto incartapecorito con lo stesso (o quasi) bonsai di quando era adulto.
A me mettono un po' d'ansia a dirla tutta. ....:D

allucinante.....:lol::lol:
 

Albicoccus

Giardinauta Senior
Sul " taglia e lascia crescere " non sono pienamente d'accordo : può servire in una fase di " formazione " eliminando tutto ciò che " non rientra nel disegno " e lasciando sviluppare i rami " utili " per la struttura , ma non é il " metodo miracoloso " che trasforma una pianta da vivaio messa in vaso bonsai in un " bonsai " in poco tempo ( a me sembra che tu , caro finnigan , l'abbia propagandata così ) . Vorrei ricordare che il bonsai é un lavoro infinito che si rinnova nel tempo ( noi europei tendiamo a dimenticarlo ) ed é fatto di lavori quotidiani volti allo sviluppo della pianta nel tempo ( non poco ) , quindi ognuno si sceglie la strada che vuole ; in quanto ai maestri giapponesi che tu chiami maniaci ( e ci sta ) ti comunico che i vecchietti decrepiti giapponesi in materia di bonsai ci fanno ancora il culetto rosso , poi se i maestri sono per la maggior parte giapponesi ci sarà pure un motivo . Sul fatto che non abbiano una vita al di fuori del bonsai : sei andato a casa loro ? Li hai visti nella loro quotidianità ?
 

aurex

Esperto di Bonsai
vorrei rispondere io...il taglia e lascia crescere ...per quello che ho imparato io....è la regola/metodo fondamentale per costruire un bonsai....poi...ma solo poi....arriva tutto quello che dici tu...fatto anche da piccoli interventi quotidiani.....
i cinesi hanno iniziato questa pratica..i giapponesi l'hanno appresa e fatta loro...migliorata ..ecc..ecc..gli orientali sono fatti così...amano e rispettano la natura in tutte le sue forme...è questa è una cosa bellissima....pensa che tanti anni fa in un viaggio in Cina ...nei pressi di Shangai...andai a visitare un grande parco naturale in una zona di montagna...una cosa stupenda...piene di piccoli laghetti e anfratti nella roccia adibiti a luoghi di preghiera buddista...ad un certo punto la guida ci fece osservare una montagna chiamata la montagna dei 100 Budda....in pratica loro dicevano che osservando la montagna si potevano riconoscere 100 volti di Budda....tutto quello che vuoi!!!!...saranno profondi....saranno sensibili....ma io non ci ho visto neanche qualcosa che assomigliasse a topo gigio....:storto:
Sono bravi...lo ripeto....ma so parecchio fissati......hai mai visto un giappo coltivare piante in cassette di plastica della frutta ? eppure in Italia si fa...ed il risultato è ottimo.....hai mai visto un vaso da coltivazione in uno dei giardini giappo?...lungi da loro....ed allora anche secondo me ...il detto che "i bonsai si fanno per i figli" secondo me l'anno coniato loro......e grazie!!!! se mi coltivi una talea partendo da un vaso bonsai!!!!!....o forse noi siamo semplicemente Italiani...e forse un pò più furbi....e sul fatto del culetto rosso.....non ne sarei tanto sicuro.....noi siamo in meno...ma altrettanto bravi.....
 
Sul " taglia e lascia crescere " non sono pienamente d'accordo : può servire in una fase di " formazione " eliminando tutto ciò che " non rientra nel disegno " e lasciando sviluppare i rami " utili " per la struttura , ma non é il " metodo miracoloso " che trasforma una pianta da vivaio messa in vaso bonsai in un " bonsai " in poco tempo ( a me sembra che tu , caro finnigan , l'abbia propagandata così ) . Vorrei ricordare che il bonsai é un lavoro infinito che si rinnova nel tempo ( noi europei tendiamo a dimenticarlo ) ed é fatto di lavori quotidiani volti allo sviluppo della pianta nel tempo ( non poco ) , quindi ognuno si sceglie la strada che vuole ; in quanto ai maestri giapponesi che tu chiami maniaci ( e ci sta ) ti comunico che i vecchietti decrepiti giapponesi in materia di bonsai ci fanno ancora il culetto rosso , poi se i maestri sono per la maggior parte giapponesi ci sarà pure un motivo . Sul fatto che non abbiano una vita al di fuori del bonsai : sei andato a casa loro ? Li hai visti nella loro quotidianità ?

Dunque, mi spiace che le mie facoltà dialettiche e scrittorie si siano tanto deteriorate: credevo di aver spiegato come il "cut and grow" fosse la via più breve per ottenere una struttura di base da rifinire nel tempo, ottima per impostare un prebonsai... scusate, sto invecchiando. Se poi qualcuno ha tecniche diverse, innovative o fantascientifiche, tanto meglio per lui.

Sul monopolio giapponese sinceramente concordo con Aurex: forse fino a 'na 30ina di anni fa era così, ma da un po' di decenni a questa parte la scuola occidentale inizia a mostrare opere decisamente interessanti grazie anche ad essenze che i musi gialli se le sognano. E non è vero che "noialtri europei" dimentichiamo come coltivare le piante in vaso. Anzi, siamo tra coloro i quali hanno una tradizione ben delineata, vista la pratica del "giardino fiorentino" durante il rinascimento...

Di quello che fanno i nippogiappi, quanto lo fanno e perchè lo fanno francamente mi curo poco. So per certo che essere bonsaista professionista richiede un impegno H24, specialmente quando alcune essenze trapiantate pretendono nebulizzazioni ogni ora.
Mi preoccupo di passare il tempo sui miei alberelli cercando di garantire loro benessere e condizioni di vita adegate all'esposizione che posso fornire loro.
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
beh le due culture, europee e del sol levante sono decisamente diverse, molto...
quindi paragonare le due cose, mi sembra una cosa diversa, molto...
gli europei, ed anche americani hanno "rapito" la cultura del bonsai e fatto propria, con tutti i pro e contro che ne scaturiscono.
qui non passerebbe per la testa a nessuno, di decretare un albero in miniatura come monumento nazionale, in giappone si.
c'è il famosissimo parco dei ciliegi, sempre in giappone, dove nel periodo della fioritura si riempie di appassionati puliti e silenziosi, che stanno in contemplazione ore a guardare quello spettacolo unico.... qui abbiamo la festa dei ciliegi ( Vignola mo), dove la zona si riempie di umani urlanti con annesso pargoli sbercianti che riempiono il territorio di sporcizia....
in un paese, sempre in Giappone, ( non ricordo quale) c'è un glicine pluricentenario, dove, essendo la pianta in sofferenza, hanno scavato, sotto l'apparato radicale, delle gallerie per fare arieggiare il terreno, e controllare l'apparato radicale, e puntellato i vecchi e pesanti rami....nel mio paese, questo inverno, hanno lasciato che le neve rompesse un pluricentenario cedro del libano, piantato dal Duca di Modena nel parco...
poi se vuoi ce ne sarebbero milioni di esempi da fare.

finito questo mio sproloquio, cerchiamo però di rientrare nell'argomento del post, e di dare risposte più pacate.
 

Albicoccus

Giardinauta Senior
Carissimo aurex intanto nella montagna non hai visto Buddha perché ( probabilmente ) é una leggenda , poi tu sei buddhista ? Non credo , perciò che Buddha vuoi vedere ?
Piante messe in cassette della frutta non ne vedi perché non credo che un maestro giapponese ( ben pagato anche ) ti mostri le sue piante in cassette della frutta , ho visto un video ( per quanto può essere sincera la fonte ) in cui maestri giapponesi di vivai di Omya ( mica Giargianezia ) curare i prebonsai ( destinati alla vendita ) in piena terra , piantati come noi piantiamo le fave e le zucchine per cui la talea messa 1000 anni in vaso bonsai forse é solo propaganda . Poi su bonsai e news pubblicano sempre lavori di kimura ( mica Kakajiro Kogliuky ) e lo stesso kimura cura alcune piante in cassette di legno enormi e le pone in vaso bonsai solo in occasione delle mostre , quindi l...
PS : un maestro , un vero maestro , non te li fa vedere i suoi " segreti " , le piante le coltiva " di nascosto " e fa pubblicare i risultati .
 
Con tutto il rispetto, mi sembra che l'argomento del post sia ancora bello e vispo e si sia espanso in una interessantissima discussione che non può (a mio parere) che fare del bene. La pratica (o per qualcuno arte) del Bonsai è fatta di tecniche, idee, essenze, ingegno e fantasia. Mi pare che qui si stia parlando di questo, prendendo come spunto un progetto che dovrebbe racchiudere tecniche, idee ecc. ecc. sulle quali ci si confronta con toni secondo me pacatissimi.
Se poi non è così mi ritiro nelle mie stanze a meditare.

beh le due culture, europee e del sol levante sono decisamente diverse, molto...
Cosa di cui non smetterò mai di compiacermi...

gli europei, ed anche americani hanno "rapito" la cultura del bonsai e fatto propria, con tutti i pro e contro che ne scaturiscono.

Oddio, se proprio vogliamo essere storicamente precisi anche i giapponesi hanno a loro volta "rapito" la pratica cinese del Pun-Sai (oppure Pun-Ching) risalente a più o meno 3000 anni fa. Il bonsai non è nato in Giappone, bensì in Cina. Che poi i nippogiappi lo abbiano evoluto, estremizzato e incastrato nel loro tessuto culturale e spirituale è altro discorso ancora. Ma la sintesi è che "coltivare piccoli alberi in vaso" NON è esclusivo appannaggio di nessuno.
Per fortuna.
Ciononostante, ad esempio, ancora si ritiene che l'akadama, un semplice argillone sinterizzato artificialmente, sia la ricetta segreta per coltivare i bonsai. E in realtà è un semplice argillone neutro sterilizzato, ridotto in polvere e trasformato in granelli. Boh. Le mode so' strane assai.

Carissimo aurex intanto nella montagna non hai visto Buddha perché ( probabilmente ) é una leggenda , poi tu sei buddhista ? Non credo , perciò che Buddha vuoi vedere ?

Esatto: hai centrato il punto.
I giapponesi piazzano un sasso su un tavolinetto o una base intagliata appositamente, lo chiamano "suiseki" e lo osservano per ore considerandolo arte.
Io che so' de Roma nun posso che considerarlo un "sercio". Nè io nè i giapponesi abbiamo torto.
Loro guardano er sercio, io ho l'istinto de tirallo ai Celerini. Estetica contemplativa e pratica: sono due strade ambedue percorribili anche se una conduce al Nirvana, l'altra in Questura.

In giappone ci sono migliaia di maestri. I giapponesi che fanno qualsiasi cosa da anni sono sempre "maestri". Sturano cessi da tre decenni e sono maestri dello sturaggio, affettano pesce crudo per il sushi e sono maestri dell'affettamento de pesce crudo, preparano er tè dopo aver fatto una gavetta di 37 anni e sono maestri del cha-no-yu...
Diciamo che si è mitizzata un po' troppo la cultura giapponese e qualsiasi cosa provenga (sempre che ci provenga davvero) da laggiù. E a loro fa molto comodo visto che fa business, un po' come un qualsiasi argentino che per sbarcare il lunario arriva in Italia e dichiara di essere maestro di Tango: anche se è la più ignobile e scoordinata merd-accia avrà sempre una fila di potenziali allievi solo per il fatto di essere argentino e di parlare come Belen. Rassegnamoci all'evidenza: siamo dei minchioni.
Una volta commisi l'errore di andare ad una mostra-scambio di Bonsai, qua a Roma. Sembrava carnevale, con gente improbabile in kimono che girava su quei ridicoli zoccoli de legno rischiando 'na frattura ogni 2 passi, coatte borgatare vestite da geishe e macellari de' Tor Marancia travestiti da samurai. Tra questi, un paio di spaesatissimi veri giapponesi che ti guardavano terrorizzati da dietro i loro alberelli come a chiederti in quale gabbia di matti fossero finiti e implorandoti di portarli via da lì.

lo stesso kimura cura alcune piante in cassette di legno enormi e le pone in vaso bonsai solo in occasione delle mostre

probabilmente leggendo questo, Seraph inizierà a dubitare che Kimura sia veramente giapponese e che i suoi bonsai siano veri bonsai.

Concludo con una massima zen proveniente da un'autorità in materia.

"non è un vaso a fare un bonsai"
(Sommo Maestro Marchese del Ficus)
 
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Albicoccus

Giardinauta Senior
Che i giapponesi ti stanno sulle scatole si é capito , comunque vi sono teorie che dicono che i cinesi hanno appreso la pratica di coltivare piante in vaso dagli indiani ; comunque la pratica di coltivare in vaso é diffusa in tutto il mondo ( i tuoi cari giardini fiorentini ne sono esempio ) ma non é tutto bonsai ciò che sta in vaso : l'arte del bonsai é stata " studiata " ( o se preferisci , inventata ) dai monaci zen giapponesi e da lì si é diffusa , tant'é vero che oggi in Cina si applica una " modificazione " del bonsai giapponese ( accanto al penjing che é l'arte di costruire paesaggi in vaso ) .
Ps : Il marchese ha scritto una bella poesia ( non é il vaso a fare il bonsai ) , ma lo shogun ( so di non meritare tale titolo ) aggiunge che se a bonsai togli il Bon ( vaso ) ti rimane il Sai e ci credo che poi affetti il pesce crudo .
Comunque ora lasciamo perdere la discussione è torniamo all'argomento centrale .
 
Comunque ora lasciamo perdere la discussione è torniamo all'argomento centrale .

"sai" che te dico?
Che l'argomento centrale in origine era: "come trasformare questa pianta da vivaio in un bonsai?" con corollario: "cosa ne pensate?"
Ambedue le domande hanno ricevuto alcune risposte, curiosamente concordanti.
E col Sai, che non ha affilatura, il Marchese er pesce ce lo cucina allo spiedo :lol:
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
Se mi inviti porto il sakè ( anche se preferisci il vino ) :lol:

senza ombra di dubbio, il vino!!!!
lo so finni che l'arte è nata in cina, poi i giappo hanno fatto loro l'arte esportandola, i primi bonsai si sono visti a Parigi ad mostra mondiale a fine 800 ( non ricordo quale....l'età mi arrugginisce le meningi ) e rendendola unica, molto più curata e puntigliosa dei cinesi.
a nostra volta abbiamo "rapito" ai giapponesi ( i cinesi sono rimasti troppo chiusi dentro il loro mondo per divulgare qualcosa....e per me, potevano restarci altri 2-3000 anni..) l'arte, abbinandola però al nostro stile di vita: frenetico e tutto subito.
devo dire che in pochi decenni si è evoluta in modo esponenziale, però...manca ancor qualcosa...che non riusciremo, a mio avviso, mai a copiare:l a venerazione.
 

aurex

Esperto di Bonsai
I giapponesi piazzano un sasso su un tavolinetto o una base intagliata appositamente, lo chiamano "suiseki" e lo osservano per ore considerandolo arte.
Io che so' de Roma nun posso che considerarlo un "sercio". Nè io nè i giapponesi abbiamo torto.
Loro guardano er sercio, io ho l'istinto de tirallo ai Celerini. Estetica contemplativa e pratica: sono due strade ambedue percorribili anche se una conduce al Nirvana, l'altra in Questura.
:lol::lol:questa me la copio e me la incollo....:lol::lol::lol:

Una volta commisi l'errore di andare ad una mostra-scambio di Bonsai, qua a Roma. Sembrava carnevale, con gente improbabile in kimono che girava su quei ridicoli zoccoli de legno rischiando 'na frattura ogni 2 passi, coatte borgatare vestite da geishe e macellari de' Tor Marancia travestiti da samurai. Tra questi, un paio di spaesatissimi veri giapponesi che ti guardavano terrorizzati da dietro i loro alberelli come a chiederti in quale gabbia di matti fossero finiti e implorandoti di portarli via da lì.

spettacoloooo:lol::lol::lol:
 

aurex

Esperto di Bonsai
Carissimo aurex intanto nella montagna non hai visto Buddha perché ( probabilmente ) é una leggenda , poi tu sei buddhista ? Non credo , perciò che Buddha vuoi vedere ?

permettetemi di tornare sull'argomento poichè non ho avuto modo di rispondere....e lo faccio poichè Albi mi ha descritto (forse sono un pò permaloso:hehe:) come quel personaggio interpretato da Alberto Sordi che parte insieme alla moglie (entrambi fruttaroli)...costretti dai figli...ad un viaggio culturale...ad un certo punto si trovano a guardare delle opere nel museo di arte moderna e davanti (mi pare) ad un gabinetto, spacciato per opera d'arte, rimangono goffamente sbalorditi e dubbiosi.....
bè...non è questo il mio caso....modestamente la natura io la so osservare bene, la studio...io vivo (per mia grande fortuna) immerso nella natura....io la natura ce l'ho nel DNA...grazie ad un padre, di cui vado molto fiero, che nonstante una laurea in giurisprudenza ha dedicato, e dedica ancora, la sua vita all'entomologia, alla geologia, allo studio di piante particolari e di determinata fauna....che scrive libri riconosciuti, che alleva falchi....ecc..ecc...ora ...io non sono al suo livello ...ma qualcosa me l'ho trasmesso e lui di questo è altrettanto fiero....insomma...non è che mi chiamo Bingo Bongo!!!!

detto questo....quando il cinesino mi indicò la montagna dei 100 budda io ci credetti...e per un attimo dubitai di me....non ero così profondo da vedere i budda?....glielo chiesi...dove?...."li...vedi?...guarda quello è evidente!!! (esclamò)...non era una leggenda...io non sono buddista....ma li c'era solo una montagna..stop!!!

poi tu sei buddhista ? Non credo , perciò che Buddha vuoi vedere ?
e quindi cosa vuoi dire?....che se fossi stato buddista avrei visto i budda?...ossia un fanatico visionario?....oppure un sognatore?....non capisco..prima dici che secondo te era una leggenda...e poi affermi che non ho visto i budda perchè non sono buddista?.....:confused:..ma lasciamo perdere se non oggi mi cascano i budda...:lol:


Piante messe in cassette della frutta non ne vedi perché non credo che un maestro giapponese ( ben pagato anche ) ti mostri le sue piante in cassette della frutta , ho visto un video ( per quanto può essere sincera la fonte ) in cui maestri giapponesi di vivai di Omya ( mica Giargianezia ) curare i prebonsai ( destinati alla vendita ) in piena terra , piantati come noi piantiamo le fave e le zucchine per cui la talea messa 1000 anni in vaso bonsai forse é solo propaganda . Poi su bonsai e news pubblicano sempre lavori di kimura ( mica Kakajiro Kogliuky ) e lo stesso kimura cura alcune piante in cassette di legno enormi e le pone in vaso bonsai solo in occasione delle mostre , quindi l...
PS : un maestro , un vero maestro , non te li fa vedere i suoi " segreti " , le piante le coltiva " di nascosto " e fa pubblicare i risultati .

Ma si certoooo....forse ho un pò esagerato...di sicuro hanno anche i loro i metodi...e forse è vero che dietro l'angolo nascondono piante in cassette della frutta....però permettimi di dubitare....il loro è tutto un altro mondo, un'altra cultura...bella...profonda, raffinata ....tutte le cose belle già dette....ma l'arte, in tutte le sue forme, nel mondo l'abbiamo esportata noi....ed è vero quello che dice Franco...." abbinandola però al nostro stile di vita: frenetico e tutto subito".... ma noi l'arte ce l'abbiamo nel sangue...e non è scontato se tra un secolo o meno ce li mangiamo a colazione....

Ok...scusami Seraph....voglio tornare a te....:D...la pianta è bella...ha del potenziale ...peccato quel vasetto...io sono un frettoloso per natura...per questo mi sono circondato da non so più quante piante nel mio giardino....questo mi consente di ammirare quelle belline e di laciare in pace quelle in coltivazione...
ecco alcune immagini scattate frettolosamente oggi dal mio scarsissimo telefono :
CAM01523.jpg CAM01520.jpg CAM01521.jpg CAM01522.jpg

ecco cosa non vedrete mai in un giardino cino-Giappo o nippo-giappo...eppure le cassette della frutta fanno pompare le piante che è una bellezza....almeno, e spero, guarderò le mie piante diventate bonsai prima di invecchiare troppo:lol::lol::lol::Saluto:
 
Ultima modifica:

Albicoccus

Giardinauta Senior
Parto dalla pianta in oggetto : come ho già detto mi piace , il vaso ovale mi fa pensare a un boschetto più che a una ceppaia ( io in futuro , quando lo riterrei giusto , lo metterei in un vaso tondo ) ; secondo me ha fatto " bene " a metterlo in vaso bonsai : vuole che le radici si fondano e ( secondo il mio modestissimo parere ) il vaso bonsai incentiva questo processo ( proprio perché , nel vaso " stretto " , le radici non hanno dove scappare , in piena terra invece ... ) .
Veniamo alla questione dell'arte ( bisognerebbe aprire una discussione apposita perché l'argomento É interessante ) .
Innanzitutto vorrei sfatare il mito che i bonsai si fanno per figli e nipoti ( é stato detto se non sbaglio ) : questa é una di quelle frasi fatte che i primi occidentali del " tutto è subito " hanno piazzato sull'arte bonsai per giustificare il fatto che non valevano una mazza ( a inizio 900 non c'era la cultura bonsaisticamente di oggi , che é arrivata dopo la 2nda guerra mondiale) , secondo me a metà 2015 possiamo anche buttarla via questa concezione del bonsai perché il bonsai si fa per se stessi ( non per figli e nipoti ) , per star bene e quando si é abbastanza soddisfatti del proprio lavoro lo si mostra agli altri ( parole del mio maestro ) .
altra cosa su cui vorrei porre l'accento é che un bonsai non é un quadro o una scultura ( quando hai finito posi gli attrezzi e ti vai a scolare due birre ) , ma é un'opera che cambia ogni giorno ( le radici crescono , i fiori sbocciano ... ) , é un lavoro che si rinnova in continuazione , l'arte del bonsai sta nel lavoro dell'artista ; alcuni bonsaisti occidentali ( ai giorni nostri) quando hanno raggiunto la forma che che avevano progettato lavorano per mantenere tale forma , niente di più sbagliato secondo i giapponesi che lavorano sempre per " migliorare " la struttura . Ribadisco : il bonsai é un lavoro infinito ( che si fa per se stessi ) e l'arte risiede nella cura che diamo alle nostre piante ( e so che tu , aurex , ne dai molta ) , per cui ( volendo esagerare un po') anche una talea potrebbe essere considerata un bonsai ( dal suo bonsaista ) se tale talea é curata bonsaisticamente .
Sulle differenze di cultura voglio citare un grande bonsaista che ad una mostra in Europa a cui era stato invitato ( lui era giapponese ) disse : sono stufo di venire alle mostre in occidente e vedere fotocopie delle mostre giapponesi ! Dovete imparare a metterci del vostro nell'arte bonsai , si dovete seguire i canoni dei giapponesi ( il bonsai é un'arte giapponese) però dovete metterci la vostra cultura , le vostre essenze ecc. [ Saburo Kato]
con ciò intendo dire che ogni bonsaista deve mettere un po' della sua vita nelle sue opere , per ciò é importante lavorare seguendo la propria inclinazione .
 

aurex

Esperto di Bonsai
Parto dalla pianta in oggetto : come ho già detto mi piace , il vaso ovale mi fa pensare a un boschetto più che a una ceppaia ( io in futuro , quando lo riterrei giusto , lo metterei in un vaso tondo ) ; secondo me ha fatto " bene " a metterlo in vaso bonsai : vuole che le radici si fondano e ( secondo il mio modestissimo parere ) il vaso bonsai incentiva questo processo ( proprio perché , nel vaso " stretto " , le radici non hanno dove scappare , in piena terra invece ... ) .

mhàà!!! io sta cosa di fondere le radici....:confused:...vabbè...può darsi....sono assolutamente dubbioso....mai sentito parlare di radici che si fondono....

Innanzitutto vorrei sfatare il mito che i bonsai si fanno per figli e nipoti ( é stato detto se non sbaglio ) : questa é una di quelle frasi fatte che i primi occidentali del " tutto è subito " hanno piazzato sull'arte bonsai per giustificare il fatto che non valevano una mazza ( a inizio 900 non c'era la cultura bonsaisticamente di oggi , che é arrivata dopo la 2nda guerra mondiale) , secondo me a metà 2015 possiamo anche buttarla via questa concezione del bonsai perché il bonsai si fa per se stessi ( non per figli e nipoti ) , per star bene e quando si é abbastanza soddisfatti del proprio lavoro lo si mostra agli altri ( parole del mio maestro ).

Può darsi che non lo hanno detto i giappo....ma mi risulta difficile sapere che tu pensi che il bonsai lo finisci e poi ti vai a prendere una birra.....:fifone2:...il bonsai non è mai finito...il bonsai è un essere vivente in continua evoluzione...non è che ad un certo punto si ferma e stop....


anche una talea potrebbe essere considerata un bonsai ( dal suo bonsaista ) se tale talea é curata bonsaisticamente .

si certo....dal bonsaista mediocre....spero che questa massima non te l'hanno suggerito da Crespi....

Sulle differenze di cultura voglio citare un grande bonsaista che ad una mostra in Europa a cui era stato invitato ( lui era giapponese ) disse : sono stufo di venire alle mostre in occidente e vedere fotocopie delle mostre giapponesi ! Dovete imparare a metterci del vostro nell'arte bonsai , si dovete seguire i canoni dei giapponesi ( il bonsai é un'arte giapponese) però dovete metterci la vostra cultura , le vostre essenze ecc. [ Saburo Kato]

dici al signor Kato che ogni giorno dalla Cina e dal Giappone arrivano container di merci contraffatte...e quindi non mi venisse a fare lo spaccone i una Nazione che gli da mangiare....e parecchio pure.....
può darsi anche che all'inizio li abbiamo copiati....ma il bonsaismo italiano ed estero sta raggiungendo dei grossi livelli....
 

Albicoccus

Giardinauta Senior
Dalla tua risposta deduco che sono stato frainteso su più punti :
- io non considero il bonsai un lavoro che finisce ( e poi ti fai le famose birre ) , ma ci sono alcuni ( un mio collega di università , per esempio ) che danno una forma al loro bonsai e poi lavorano per mantenerla tale ( considerandolo " finito " ) , io credo che il bonsai é un lavoro che si evolve nel tempo ( ad esempio : ho " costruito " la struttura della chioma del mio bonsai , questa può cambiare se ci sono nuovi germogli sul tronco che possono sostituire , per vari motivi , un ramo del mio bonsai , non so se sono chiaro ) ;
- la " storia " della talea mi sembra sia stata strappata da un discorso più ampio , oltre che era stato esplicitato che é un'esagerazione ( io non considero un bonsai una talea messa in vaso bonsai ) ;
- mi piacerebbe dare i tuoi saluti a Kato , peccato che é morto , comunque ( come dice la citazione che ho messo ) lui era a favore della " elaborazione " del bonsai da parte di noi occidentali e contro la " adulazione " dei modelli giapponesi ( penso che sarebbe contento nel vedere i risultati che abbiamo ottenuto ) .
Io chiudo qui , la discussione é stata inquinata troppo ( tant'é vero che il suo autore si é " dileguato " )
 
Io, che probabilmente sono verso la strada per il Nirvana, su una collinetta vicno via Salaria vedo una CIFRA immensa di budda, ma femmine. "Buddane", nello specifico, ma sono parecchie e di parecchie nazionalità.
Credo che a breve riuscirò a levitare solo con esercizi respiratori.
 

aurex

Esperto di Bonsai
Io, che probabilmente sono verso la strada per il Nirvana, su una collinetta vicno via Salaria vedo una CIFRA immensa di budda, ma femmine. "Buddane", nello specifico, ma sono parecchie e di pare:lol:cchie nazionalità.
Credo che a breve riuscirò a levitare solo con esercizi respiratori.

sai che visioni avrebbe la mia guida cinese sulla via Salaria????....:D
 
Vorrei ritornare in topic, perchè anche se può sembrare che si è divagato, in realtà resto nella convizione che abbiamo semplicemente allargato l'argomento: come possiamo vedere stiamo più o meno filosofeggiando, più o meno divagando circa le sorti di una (graziosa) pianticella da vivaio di cui si vorrebbe decidere il futuro.
Budda e Buddesse a parte:

Concordo con Francobet circa la mancanza di "venerazione" dell'europeo-occidentale medio verso il bonsai. Non so se sia una reale "mancanza", probabilmente noialtri rivolgiamo la nostra spiritualità verso altre cose (madonne che lacrimano sangue, reliquie varie) più vicine alla nostra cultura.
Circa il Sig. Kato (o Cato), l'unico che ricordo con tal nome è l'assistente dell' Ispettore clouseau quindi non posso dir nulla in merito.
https://www.youtube.com/watch?v=jw1f94dx4xo

Invece circa l'autorevolezza di una "scuola" europea, credo ci sia molto da dire.
Correttamente Franco ha parlato del "tutto-subito" come una caratteristica del modo di vivere occidentale, omettendo però un aggettivo fondamentale: "urbano".
Io che ho vissuto molto nella maremma contadina e ora che frequento molto spesso l' Umbria (l'Irlanda Italiana), ho appreso quanto i contadini ancora seguano e assecondino il ciclo delle stagioni, come conservino e diffondano essenze (prevalentemente da frutto) diventate rare. NON sono bonsai perchè non sono piccole e non sono in vaso ma il rispetto, l'amore, la cura e la venerazione che hanno verso queste piante è davvero molto speciale. Giusto ieri ho avuto la fortuna di seguire un servizio su Rai 3 dove una signora umbra, agronoma, ha creao un frutteto dove raccogli molte varietà di melo alcune molto antiche, oltre ad altri alberi da frutto ormai "obsoleti" a causa della loro produzione inadatta alla commercializzazione su vasta scala.
Io credo che si dovrebbe cominciare da qui.
Io ho un'idea ben definita del "bonsai italiano": essenze nostrane, possibilmente rare o in via di estinzione, misura medio-grande (oltre i 50 cm), vasi italiani e/o in stile italiano visto che la nostra tradizione di ceramica e cotto ha poco da invidiare a quella orientale. E poi conifere, arbusti come Timo, Rosmarino e Salvia...
Insomma, dovremmo avere il coraggio, l'intraprendenza e la sfrontatezza di "rubacchiare" il concetto di bonsai orientale, decostruirlo e rimodellarlo secondo canoni squisitamente mediterranei e italiani. In fondo sarebbe solo un riprenderci qualcosa visto che il sig. Honda ha trasformato la sua industria in un colosso semplicemente copiando e mettendo in produzione la serie CB (le mitiche 4 cilindri degli anni 70) dai vari esperimenti Guzzi e Benelli.
Ok.
Se poi si vuole lasciare incastrato il bonsai in un immobile contesto nippogiappo, nulla da dire: continueranno le ridicole esposizioni con bagascione e pizzicagnoli in costume solo per un mero piacere esterofilo, i signori Crespi continueranno a far soldi a palate sullle spalle dei gonzi e saremo tutti comunque felici e contenti aspettando che i Marò ritornino a casa.
 
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