"Che poi siano volgari TUTTE le cose che avete citato, non c'è il minimo dubbio. Non mi sognerei mai di citarle OT nel mezzo di un tema di altro genere tanto sono ovvie."
allora Fabio, chi mal capisce, peggio risponde.
con questa frase che ho riportato, accennavo al fatto che in precedenza due o tre partecipanti a questo post facevano notare che ritenevano assai più volgare l'arrivismo e cose di questo genere, rispetto alla volgarità della pubblicità e degli insulti (che io comunque considero anche aggressioni nei confronti di chi legge o vede)
Questo, consideravo ovvio, molto ovvio, e trovo anche che nell'indignazione ci siano gradi diversi. Mi sembra che se si parla di pubblicità o di insulti volgari, la gravità (anche se io personalmente mi scandalizzo) sia di un tipo o diciamo pure di due tipi, uno la pubblicità, due la Santanchè (così sei più contento).
Ma di ben altra portata è la volgarità dell'arrivismo, del soldo avanti tutto e di queste cose che non coinvolgono più SOLO il buon gusto, ma addirittura la morale. E ciò nonostante che siano terribilmente ovvie nella loro volgarità.
L'altro punto di NON coincidenza fra il tuo discorso ed il mio è dato dal fatto che tu citi te stesso come capace di indifferenza, sentimento - se tale si può chiamare - capace di far naufragare qualunque tentativo di sollevare indignazione (e quindi di premiare con l'attenzione).
Certo, è vero.
Ma non pensi che la comunicazione, in quanto tale è diretta a tutti e quindi, nella sua globalità, finisce anche per essere, non solo manifestazione di cattivo gusto ma anche - come tale - atto diseducativo.
Che poi il limite fra il gusto buono e quello cattivo, possa essere diverso per ciascuno di noi, è un fatto. E questo post lo dimostra.
Ed infine: non solo non sono parente della Santanchè ma, come ti ho detto il suo gesto ha indignato anche me. La differenza sta solo nel fatto che tu sembri esserti indignato solo per lei, io per lei e mille altre cose ancora.
Uffa. Spero questa volta di essermi espressa con maggiore chiarezza, Ma se non fosse... ci rinuncio. Tanto è chiaro che la pensiamo in maniera un po' diversa .
allora Fabio, chi mal capisce, peggio risponde.
con questa frase che ho riportato, accennavo al fatto che in precedenza due o tre partecipanti a questo post facevano notare che ritenevano assai più volgare l'arrivismo e cose di questo genere, rispetto alla volgarità della pubblicità e degli insulti (che io comunque considero anche aggressioni nei confronti di chi legge o vede)
Questo, consideravo ovvio, molto ovvio, e trovo anche che nell'indignazione ci siano gradi diversi. Mi sembra che se si parla di pubblicità o di insulti volgari, la gravità (anche se io personalmente mi scandalizzo) sia di un tipo o diciamo pure di due tipi, uno la pubblicità, due la Santanchè (così sei più contento).
Ma di ben altra portata è la volgarità dell'arrivismo, del soldo avanti tutto e di queste cose che non coinvolgono più SOLO il buon gusto, ma addirittura la morale. E ciò nonostante che siano terribilmente ovvie nella loro volgarità.
L'altro punto di NON coincidenza fra il tuo discorso ed il mio è dato dal fatto che tu citi te stesso come capace di indifferenza, sentimento - se tale si può chiamare - capace di far naufragare qualunque tentativo di sollevare indignazione (e quindi di premiare con l'attenzione).
Certo, è vero.
Ma non pensi che la comunicazione, in quanto tale è diretta a tutti e quindi, nella sua globalità, finisce anche per essere, non solo manifestazione di cattivo gusto ma anche - come tale - atto diseducativo.
Che poi il limite fra il gusto buono e quello cattivo, possa essere diverso per ciascuno di noi, è un fatto. E questo post lo dimostra.
Ed infine: non solo non sono parente della Santanchè ma, come ti ho detto il suo gesto ha indignato anche me. La differenza sta solo nel fatto che tu sembri esserti indignato solo per lei, io per lei e mille altre cose ancora.
Uffa. Spero questa volta di essermi espressa con maggiore chiarezza, Ma se non fosse... ci rinuncio. Tanto è chiaro che la pensiamo in maniera un po' diversa .