non so se un mucchietto di terra sarebbe stato sufficiente...
proprio per risolvere il tuo dubbio hai giustamente chiesto dei consigli; e i consigli ti sono stati dati.
alla fine chi le rose le coltiva (e non parlo di me che le coltivo da due anni, ma chi le coltiva da venti o quarant'anni, o il professionista che le ha vendute) ha dato dei consigli basati sulle necessità specifiche della pianta.
nel "vecchio continente" le rose vengono coltivate dal più di due millenni, e ormai si sono collezionate molte esperienze empiriche sulla loro gestione.
bisogna considerare anche il fatto che la rosa con quell copertura sarà sottoposta a un microclima che potrebbe essere assolutamente innaturale se non dannoso.
parli già di germogli di diversi cm... questo per la rosa non è il momento di allungare i germogli di cm, per cui ne viene che questa anomalia di sia dovuta alla copertura cui sono sottoposte ce ha creato delle condizioni falsate che hanno stimolato la pianta.
le rose, anche dopo tre mesi sotto il ghiaccio (ci sono molti giardinauti d'alta montagna tra noi) non arrivano a primavera "sopravvissute", ma ci arrivano senza aver subito danni.
perchè sono piante così.
Come dico io, sono rovi dal fiore gentile.
Sono belle, ma non sono delicate. Restano comunque delle piantacce che non si fanno problemi ad avere il bocciolo esposto al sole di sicilia e i piedi nel ghiaccio trentino (non nello stesso momento, ovvio).
Per contro il fatto che le tue arrivino a primavera senza subire danni non è prova provata che il sistema funzioni, ma appunto potrebbe proprio essere che la rosa abbia superato l'inverno "nonostante tutto".
Ma poichè per l'esperienza dei più la rosa arriva indenne a primavera senza alcuna precauzione (se proprio si vuol fare: rincalzo di qualche cm al colletto, foglie e letame) il successo che otterrai non sarà garanzia di fuznionamento.
Galeno, uno dei padri della medicina, per guarire le ferite di battaglia ci metteva sopra sterco di colomba. Molte ferite guarivano lo stesso, ma a oggi sappiamo che ciò non era dovuto allo sterco di colomba, ma a un sistema immunitario che funzionava a dovere, "nonostante tutto".
Tra l'altro il fusto ha pure lui bisogno di stare all'aria aperta, di "respirare", e se verde, per quanto limitata fa anche un po' di attività clorofilliana. quell'attività minima che serve a rifornire i pochi succhi linfatici di zuccheri che abbassano il punto crioscopico = evita che i liquidi endo ed extracellulari ghiaccino per diversi gradi sotto lo zero.
Tra l'altro terra ghiacciata non vuol dire assolutamente radice ghiacciata, perchè anzi il ghiaccio attorno alle radici assicura una sorta di camera calda (relativamente calda, appunto).
hai chiesto consigli e tutti ti hanno consigliato di fare come da istruzioni del vivaista (che poi basta imitare quanto avviene in natura).
Il tuo metodo è sicuramente innovativo.
A ogni modo io per le mie (anche qui ha fatto notti ben sotto lo zero lasciando la terra ghiacciata. fa conto che alcune rose io le ho esposte... a nord, quindi sono sotto brina da giorni) evito un simile accorgimento perchè, detta sinceramente, non mi convince per vari punti di vista:
- temperatura: la rosa non solo sopporta il Freddo, ma come la maggior parte delle piante ha bisogno del suo ciclo naturale di caldo-freddo per compiere un corretto riposo. I suoi frutti sono programmati per divenire funzionali dopo esser stati al freddo. per freddo intendo ghiaccio.
- umidità: l'argilla espansa, anche se per usi di edilizia etc, comunque tratterrà più umidità che se non ci fosse. le piante sopra il colletto vogliono restare libere.
- iluminazione: la pianta è comunque sensibile alla durata dei cicli notte-giorno per tutto l'anno, e non sono solo le temperature a riattivarla o a mandarla in riposo vegetativo, ma anche la durata delle ore di luce, percepite con le parti verdi dei fusti e dalle le gemme.
- "ultimo ma non ultimo" dell'importantissimo riciclo d'aria che non può essere assolutamente garantito dal cappotto che hai fatto (non stiamo parlando dell'areazione di un solaio o di un solettone, ma di cellule viventi). Magari non succederà nulla, ma è una condizione assolutamente innaturale.
Es se il fusto si trova più all'umido come rischia di essere in questo caso (un po' di foglie e letame al coletto e fusto libero avrebbero assicurato la condizione ottimale), al buio senza riceve UV dal sole, al caldo relativo (il fine per cui hai fatto la copertura) e non sta all'aria aperta, il rischio è quello dell'infezione fungina, una cosa da evitare. sono meglio le cavallette che mangiano i boccioli e germogli rispetto le infezioni fungine…
La mia era ironia, ma fino a un certo punto, perchè ci sono alcuni aspetti di quella struttura che potrebbero non essere del tutto graditi a una pianta, se non pericolosi.
Quello che ti consiglio nella maniera più assoluta di fare, è evitare modificare ora la struttura protettiva proprio adesso che la pianta ha inevitabilmente allungato le gemme più del dovuto.
Ma mano che procederai nell'esperienza del giardinaggio vedrai che gli accorgimenti "classici" sono quelli più utili, tra l'altro in alcuni casi testati letteralmente da centinaia dianni, se non di più.