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Calcio...I colori delle maglie

rootfellas

Florello
....ricordo a te e a tutti gli juventini d'Italia, che se non fosse stato per NOI INTERISTI, ( Forza Inter nel bene e nel male :hands13::hands13:...) che quest'anno vi abbiamo fatto vincere tutt'e 2 le partite con noi e abbiamo vinto tutt'e 2 le volte sul milan..non so se avreste già cantato vittoria...... parola di moglie di juventino :squint::squint::squint:
ù

Dammi ancora una volta del gobbo e vengo direttamente in sicilia a prenderti a mazzate, con simpatia ovviamente.
 

carne

Florello Senior
Ancora una volta vorrei pregarvi di stare in tema, si parla di calco d'accordo ma di maglie non di partite...questo sarebbe un altro DDD
 

ian7771

Maestro Giardinauta
...dal sito ufficiale del Catania Calcio:

"La data di fondazione del Catania è il 1946, ma molto più risalenti sono le radici del club rossazzurro, la cui data di nascita si può individuare nell’8 novembre 1908, quando inizia la propria attività, in Piazza d’Armi, la Sezione Calcio dell’Associazione Sportiva Pro Patria. L’anno dopo nasce un altro sodalizio, lo Sport Club Trinacria, e nel 1910, in risposta, la Pro Patria sezione calcio diventa Unione Sportiva Catanese. Per anni l’attività rimane circoscritta a livello locale e solo dopo l’interruzione bellica, nel 1920, si registra in città il grande risveglio del pallone, con la costituzione di un club cittadino concorrente, la Juventus F.C. Il 10 ottobre di quello stesso anno rinasce l’U.S. Catanese, che assorbe la Trinacria. Per quasi un decennio l’attività non supera i confini della viva rivalità tra le due squadre. Per la prima partecipazione a un regolare campionato, quello di Seconda Divisione, bisogna attendere il 1929, quando l’U.S. Catanese viene ricostituita come Società Sportiva Catania. I colori delle maglie vengono dal gonfalone cittadino: il “fuoco dell’Etna e l’azzurro del cielo”, come raccontano le cronache dell’epoca; il primo disegno prevede una fascia orizzontale sul petto.
In campionato la squadra attraversa un duro rodaggio di pesanti sconfitte, indispensabile per affrancarsi dal lungo periodo di isolamento. Celebre all’epoca la figura del “Turco”, il libico Mustafà, difensore che si esibiva scalzo e di cui i manifesti esaltavano la bravura di giocoliere per attirare il pubblico. Nel 1931 l’iscrizione alla Prima Divisione (la C dell’epoca) segna l’ingresso nel grande calcio e infatti tre anni dopo arriva la prima promozione in serie B.
Un assaggio di gran lusso: rafforzata dal prestito della giovane ala bolognese

Amedeo Biavati, il fuoriclasse del passo doppio che nel 1938 sarà campione del Mondo, il Catania lotta a lungo per il primato, poi frena, su pressione del presidente, il duca Trigone di Misterbianco, per i problemi economici che il salto in A comporterebbe. Si vive di bel calcio, ma anche di stenti finanziari. Nel 1936, nuova rifondazione e nuovo nome, Associazione Calcio Catania: porta malissimo, la squadra perde la B nel torneo di spareggio con Venezia, Pro Vercelli e Messina. Nel 1938, finalmente, la squadra può giocare in un vero, grande stadio: il 28 novembre viene inaugurato il nuovo impianto, un autentico gioiello immerso nelle viuzze del quartiere Cibali, da cui trae il nome.
Un’altra apparizione in B, conquistata al termine di quella stagione, poi è C fino alla nuova sospensione bellica. Alla ripresa dell’attività, non c’è quasi più nulla. Nascono due società, Virtus e Catanese, iscritte alla C del Centro-Sud. Al termine della stagione, nel 1946, viene fondato il Calcio Club Catania, la società giunta, sia pure tra mille traversie, fino ai giorni nostri. Tre i periodi più “caldi”. Nel 1954, con la difesa guidata da Enzo Bearzot, giovane centromediano in prestito dall’Inter, il Catania tocca per la prima volta il cielo della serie A. Nei primi anni Sessanta, con la società guidata da un commissario straordinario di grandi capacità, Ignazio Marcoccio, il Catania pilotato da Carmelo Di Bella conquista tre ottavi posti nella massima divisione, annoverando tra le proprie file campioni autentici: dal portiere Vavassori, già scudettato con la Juventus, al nazionale tedesco Symaniak, mediano di gran classe, dal bomber Facchin fino al regista brasiliano Cinesinho, destinato a conquistare anche lui il tricolore con la Juve. Inoltre, il giovane mediano Turra,
poi partito per il Bologna, e il giovanissimo Cordova, raffinato regista. All'inizio di quest’era felice il grido di un radiocronista della Rai, che collegandosi dallo stadio di Catania annunciava al mondo che i rossazzurri stavano mettendo sotto la Grande Inter di Herrera: “Clamoroso al Cibali! Il Catania ha segnato!”. Tuttavia proprio la cessione dell’asso brasiliano Cinesinho alla Juve, nel 1965, minò le fondamenta tecniche del complesso,che alla fine della stagione salutava la Serie A. Nel 1969 si apre una nuova era: a Marcoccio, diventato presidente, subentra Angelo Massimino, straordinaria figura di industriale (emigrante in Argentina da giovane, aveva fatto fortuna e tornato a casa, l’aveva replicata con l’impresa edile messa su assieme ai fratelli) e di sportivo. Conquistò subito la Serie A, per una fugace apparizione.L’immediata retrocessione del 1971, gli anni delle gesta di Romano Fogli, grande regista in chiusura di carriera, fecero da preambolo al nuovo scivolone in C, nel 1974. Si apriva un lungo periodo di alternanza tra B e C1, con la “perla” di un altro ritorno in A, nel 1983, dopo gli spareggi (con la carovana dei quarantamila tifosi a colorare di rossazzurro l’Olimpico di Roma nella “finale” con la Cremonese). Era la squadra del genietto Mastalli, divenne quella del fallimeto dei brasiliani Pedrinho e Luvanor e del pronto ritorno in B, che riapriva l’era dei saliscendi tra i cadetti e la C1. Nella stagione 1986/87 la crisi, Massimino viene sostituito da una cordata di politici capeggiata da Attaguile. Il campionato si conclude con la retrocessione dalla serie B alla C1. Dal 1988 alla stagione 1991/92 la squadra mantiene la categoria ottenendo piazzamenti che variano dal 15° al 6° posto. Nella stagione 1992/1993, con il ritorno alla presidenza del Cav. Massimino
"pasticciaccio” della radiazione dal calcio professionistico. Una vicenda resa ancor più incandescente dal ricorso al Tar di Massimino, infuriato per un declassamento dovuto formalmente al ritardo nell’iscrizione per motivi finanziari. Alla fine, tutto risultò vano. Il Catania ripartiva dall’Eccellenza, dove veniva “ripescato” a stagione iniziata, mentre nel Campionato Nazionale Dilettanti giovaca il Catania Calcio Club, appena costituito dal gruppo-Proto proprietario dell’Atletico Leonzio. Nel 1994, il Catania veniva iscritto al Campionato Nazionale Dilettanti e si apriva il curioso e non sempre pacifico dualismo (soprattutto nell’utilizzazione del Cibali) tra il club di Massimino e l’Atletico Catania. Dai Dilettanti alla C2 in una stagione, poi l’anno dopo, il 4 marzo 1996, la tragica morte in un incidente stradale del presidentissimo Massimino chiudeva definitivamente un’era del calcio rossazzurro. Il presente è il nuovo Cibali, un gioiello restaurato e rimesso a nuovo (i lavori si sono conclusi nell’agosto del 1997), col conforto di una nuova ambiziosa proprietà: il 25 maggio 2000, dopo venticinque anni di gestione dei Massimino, il Catania passava nelle mani di Luciano Gaucci, tramite la società inglese Winpol. Nel giugno del 2002, il sospirato ritorno in B. La permanenza nella serie cadetta per la squadra rossazzurra passa dalle mani della giustizia ordinaria e sportiva che, dopo un'estate di tribolazioni, assegna al Catania la vittoria a tavolino contro il Siena. Ciò permette agli etnei di attestarsi al 16° posto mantenendo la serie B. L'anno successivo, in un inedito torneo a 24 squadre, la conquista del 9° posto. Il 2004 sancisce il passaggio di proprietà dalla famiglia Gaucci all'imprenditore catanese Antonino Pulvirenti"


:ciglione::ciglione::ciglione:
 

carne

Florello Senior
ammazzateò...non ti sei fatta scappare nessun dato...in conclusione le maglie portano colori molto significativi, il fuoco dell'Etna e l'azzurro del cielo e queste al contrario di altre non si sono sbiadite nel lavaggio, quei colori sono forti.:eek:k07:
 

crireal

Guru Giardinauta
A proposito di colori...
vi ricordo come vengono chiamate le squadre piu blasonate d'europa...
Real Madrid ... MERENGUES dovuto al loro colore completamente bianco! Li chiamano anche Blancos
Barcellona.... BLAUGRANA
Manchester UTD: RED DEVILS
Chelsea: BLUES
Atletico Madrid: COLCHONEROS, freschi vincitori dell'europa league, e vincitori due volte negli ultimi 3 anni.
 

Olmo60

Guru Master Florello
Il simbolo del Siena è la lupa che allatta i gemelli Senio ed Ascanio, ed è anche il simbolo che da sempre rappresenta la città. I colori della squadra calcistica senese sono il bianco e il nero e derivano da quelli dell'antica Società Studio e Divertimento. La progenitrice a sua volta aveva dettato la combinazione cromatica in omaggio allo stemma, alla bandiera e ai colori cittadini, una balzana bianco-nera che simboleggia il fumo nero e bianco scaturito dalla pira augurale che i leggendari fondatori della città, Senio e Ascanio, figli di Remo, avrebbero acceso per ringraziare gli dei dopo la fondazione di Siena. Un'altra leggenda riporta che la balzana derivi dai colori dei cavalli, uno bianco ed uno nero, che Senio e Ascanio usarono nella fuga dallo zio Romolo che li voleva uccidere e con i quali giunsero a Siena.
Il nuovo stemma dell'A.C. Siena, più moderno e tridimensionale è stato acquisito ufficialmente dalla società dal campionato 2010-2011.
La maglia ha subito vari cambiamenti nel disegno, mantenendo intatti solo i colori: la prima divisa era come quella dell'antica società, con disegno a scacchi grandi. Col passare del tempo la Robur ha poi adottato uno stile di maglia più consono al calcio, con le strisce verticali comuni a molte squadre come Juventus, Ascoli ed Udinese. Con l'approdo del Siena in Serie A la divisa ha visto stravolgimenti continui: da semplici strisce verticali bianco-nere ad una maglia bipartita con bizzarre sfumature fino ad un ritorno ai vecchi scacchi storici.
L'attuale divisa, prodotta dalla Kappa, è tornata ad essere a strisce verticali. Da notare che negli ultimi anni a seconda dell'occasione il Siena veste pantaloncini e calzettoni bianchi o neri senza una determinata preferenza.
Le divise da trasferta sono variate molto nel tempo. Le attuali sono gialla e nera.
 

rootfellas

Florello
A proposito di colori...
vi ricordo come vengono chiamate le squadre piu blasonate d'europa...
Real Madrid ... MERENGUES dovuto al loro colore completamente bianco! Li chiamano anche Blancos
Barcellona.... BLAUGRANA
Manchester UTD: RED DEVILS
Chelsea: BLUES
Atletico Madrid: COLCHONEROS, freschi vincitori dell'europa league, e vincitori due volte negli ultimi 3 anni.

il chelsea tra le più blasonate d'europa????
magari il Liverpool.. i REDS
 
qui se c'è qualcuno da curare sei tu...

primo perchè non sei cresciuto abbastanza da abbandonare i termini di cacca e **** come solitamente fanno i bambini fino quasi alle elementari quando vogliono solo fare scena.-

secondo, questo DDD non parla di partite ne altro di sport avendo già specificato che non è lìargomento in causa, in questo DDD si voleva scoprire il perchè della scelta delle maglie che distinduono le squadre.

terzo
, ogni DDD ha un suo perchè e non sta a te stabilire se uno valido o no e già che ci sono ...io ho già detto che con te non voglio discutere finchè userai termini incivili quindi, evita anche tu i miei interventi che come vedi io non insozzo i tuoi... e per cortesia se non rispondi a questo intervento mi farebbe piacere.

yaaaaaawn (mesàmesà)
 

Olmo60

Guru Master Florello
yaaaaaawn (mesàmesà)

visto che non c'è rispetto per i 3D degli altri vado in ot anch'io e mi scuso con carne, ma questo lo trovo opportuno:

N
el gergo di Internet, e in particolare delle comunità virtuali come newsgroup, forum, mailing list o chatroom, per troll si intende un individuo che interagisce con la comunità tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente stupidi, allo scopo di disturbare gli scambi normali e appropriati.
 

ian7771

Maestro Giardinauta
ammazzateò...non ti sei fatta scappare nessun dato...in conclusione le maglie portano colori molto significativi, il fuoco dell'Etna e l'azzurro del cielo e queste al contrario di altre non si sono sbiadite nel lavaggio, quei colori sono forti.:eek:k07:


...effettivamente noi catanesi ( veramente lo sono d'adozione....ma va bhe....) siamo mooooolto abbondanti nelle nostre "esternazioni" :hehe: :hehe: :hehe: e siamo pure esplosivi con l'etna sulle maglie....:lol:
 

rootfellas

Florello
magari potresti allora informarti meglio, la pagina triste l'ha anche subita.. in inghilterra, per quello che capitò in europa, poco c'entrarono i veri tifosi della kop, contrariamente a quello che volettero farci credere, un gruppazzo di hooligans, messi dall'UEFA (condannata) nel settore (INAGIBILE) vicino ai tifosi Juventini, fecero si che venendo a contatto con gli Juventini parte della struttura cedesse, con la loro pressione, mentre la polizia che doveva tenere separate le tifoserie stava a guardare,
Peraltro nel mentre si è anche vita qualche coppa campioni.. così tanto per gradire, e una squadra non si misura dai morti o dalle vigliaccate ma dal gioco e dai titoli e dall'onore di portare una maglia gloriosa. Think before talk.
 
Ultima modifica:

crireal

Guru Giardinauta
Stiamo andando OT,
ma se non fosse per il karakiri del milan (del quale sportivamente parlando ovviamente ho goduto tanto!), il liverpool nella storia degli ultimi 30 anni non ha vinto quasi niente.

Non credo che meriti quanto le altre.
Le opinioni rimangono opionioni e comunque vanno rispettate.
Ricordalo.
E la verita non la racconta un libro ed in suo autore. Ma racconta una sua realta.
 

rootfellas

Florello
Stiamo andando OT,
ma se non fosse per il karakiri del milan (del quale sportivamente parlando ovviamente ho goduto tanto!), il liverpool nella storia degli ultimi 30 anni non ha vinto quasi niente.

Non credo che meriti quanto le altre.
Le opinioni rimangono opionioni e comunque vanno rispettate.
Ricordalo.
E la verita non la racconta un libro ed in suo autore. Ma racconta una sua realta.

FINE OT dopo questo,

Il fatto che abbia vinto più del Chelsea non è un opinione, ma un fatto.
 

Olmo60

Guru Master Florello
maglie juventus 2012 2013.jpg

IPOTESI sulle possibili maglie della juve 2012/2013: ma com'è che ce n'è una rosa???:lol::lol: rosa/A azzurro/O..vorrà dire qualcosaaaa???:lol::lol::D:froggie_r
 

Olmo60

Guru Master Florello
Chievo: i "muli volanti!" o "la squadra della diga":

[h=3]Colori [modifica][/h]Nella storia della società clivense, due sono state le colorazioni principali della maglia del club: il biancoazzurro, utilizzato fino al 1956, ed il gialloblù, tuttora in uso. Nella stagione 1948-1949, i dirigenti, a causa delle ristrettezze economiche della squadra, appena rifondata, acquistarono maglie rossoblu[SUP][10][/SUP]. Questa divisa venne utilizzata soltanto per un campionato (già dalla stagione successiva il Chievo tornò ad indossare maglie biancocelesti).
[h=4]Stemma [modifica][/h]Dagli anni ottanta è presente sulle prime maglie ufficiali il simbolo di Cangrande della Scala.
Fonte di numerose polemiche, protrattesi nel tempo, è stata l'associazione del simbolo della scala con la società ChievoVerona. L'utilizzo del simbolo è stato rivendicato dai sostenitori dell'Hellas Verona e ritenuto un plagio poiché dal 1971 è il principale stemma della società Hellas Verona e delle Brigate Gialloblu. Il Presidente del Chievo, Luca Campedelli, ha risposto[SUP][11][/SUP] successivamente, ad un comunicato[SUP][12][/SUP]della curva sud Verona precisando che non solo il simbolo rappresenta la città in quanto effigie della famiglia degli scaligeri, ma che è presente dagli anni '30 sulle maglie del Chievo, come hanno testimoniato fotografie d'epoca, quindi questa rivendicazione sarebbe solo da considerarsi come un fenomeno di "invidia" e "disturbo" verso la società ChievoVerona. Inoltre i tifosi clivensi, specialmente i ragazzi del North Side, anche se consapevoli dei simboli originariamente utilizzati, preferiscono farsi riconoscere attraverso i colori bianco e celeste e il simbolo della diga di Chievo.
[h=2][/h]
 

Olmo60

Guru Master Florello
Qual'era la frase per cui poi sono stati chiamati anche i muli o asino colanti?

asino colanti? carne..non so mica cosa ho combinato: ho aperto ora il mio link del chievo e mi dice che ho copiato qualcosa che non potevo!! spero che non mi arrivi una multa a casa che già l'IMU mi basta e avanza!!!..

IL SOPRANNOME DELLA SQUADRA VERONESE "I MUSSI" O "I MUSSI CHE VOLANO" DERIVA DA UNO SFOTTO' DEI TIFOSI DEL VERONA E SIGNIFICA "I MULI VOLANTI"...

chiedo scusa per il grassetto e le lettere maiuscole, ma mi viene scritto così...non posso farci niente...
:love_4:
 
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carne

Florello Senior
:lol: intendevo (v)olanti eppure non avrei le dita così grosse ma la tastiera a volte mi gioca scherzi da prete
 
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