L'autore che non riesco proprio a leggere (e ci ho provato) è Paulo Cohelo.
Confermo sul Codice da Vinci: appena letto mi ha intrigato, ma più ci pensavo (in genere dopo aver letto un libro passo qualche giorno a metabolizzarlo) e meno mi convinceva e sono arrivata alla conclusione, e cito Elleboro, che è <un'americanata senza senso>.
Anche la "Compagnia di Celestino" non sono riuscita a finirlo, anzi sarò arrivata sì e no ad un quarto!
Della letteratura sudamericana ho adorato Garcia Marquez, ma come per altri, rileggerlo dopo anni non mi ha più dato le stesse sensazioni; di Isabel Allende ho letto molto e mi è molto piaciuta, ma, anche in questo caso, il passare del tampo ha modificato il mio modo di sentire.
Mi sono allontanata dalla letteratura "al femminile" spesso impegnata, femminista, ma "pesante"!!!!
Voglio atmosfere più dolci, racconti simpatici ed ironici, sarò banale ma ultimamente mi piace leggere Jane Austen e Charles Dickens.
Mi piacciono anche le biografie, l'ultima su Enrico VIII, mi è veramente piaciuta.
Di contemporanei ho sempre apprezzato molto i libri di Banana Yoshimoto, non sono propriamente allegri (!), ma le atmosfere che descrive sono uniche!