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Bonsai IN pietra

aurex

Esperto di Bonsai
una cosa è l'ishizuki...ossia una pianta o più piante ancorate per bene ad una roccia atti a rappresentare un paesaggio montano....che si esegue con varie tecniche ...se fai delle ricerche sui siti dedicati troverai una miriade di video e di istruzioni per realizzarlo....
altra cosa è invece lo stile Seki-joju (l'ulivo di Massimo) ossia una pianta cresciuta su di una roccia....che ovviamente si esegue con altri tipi di tecniche....in particolare quest'ultima si esegue mettendo le radici di una pianta sopra ad una pietra in un vaso profondo in modo tale che crescendo le radici vadano in profondità ...a poco a poco nel tempo si taglia i bordi del vaso scoprendo le radici e la pietra...questo ovviamente detto in parole povere....molto povere...
fai delle ricerche e vedrai che troverai tante informazioni....
 

Walter11

Aspirante Giardinauta
Il progetto dell'ulivo di Massimo lo avevo capito bene, infatti avevo intenzione anche io di provarci.
Invece non riesco a capire il posizionamento della pianta IN roccia. seguirò il tuo suggerimento andando a cercare qualche sito dedicato.
grazie Aurex
 

jiraya

Giardinauta
il posizionamento della pianta IN roccia
la appoggi: le radici correranno dentro al terreno che si appone :)
si aiutano le piante a restare attaccate alla roccia anche ancorandole grazie a dei fili fissati alla roccia o con viti o con sostanze collanti o cementanti.

il terreno utilizzato deve essere in grado di 'appiccicarsi' alla roccia e perciò è molto vischioso... quello giapponese si chiama keto ed è un fango -praticamente simile al pongo, per intenderci :lol: - che si appiccica sulla roccia e attorno alle radici delle piante usate per creare la composizione :ciglione: l'innaffio lentamente tende a dilavare la keto: perciò si mettono pezzi di muschio (meglio se di colori differenti così da rendere meglio i diversi punti di luce con le diverse cromature dei vari tipi di muschio) e un po' ogni tanto il maestro mi diceva che o si aggiunge la keto quando dilavata oppure 'si gratta via' quella vecchia per sostituirla con della nuova.
 

jiraya

Giardinauta
Ma secondo lo stile Seki-joju il vaso è comunque necessario a fine lavoro giusto?
boh, non conosco la differente nomenclatura :boh: ma se la pianta con le radici abbraccia la nuda roccia necessita di terreno in cui crescere... quindi sì: gli serve un vaso :)
suppongo ci si stia riferendo ad una pianta come questa (presa da internet, autore sconosciuto): http://www.japanbonsai.it/var/ezwebin_site/storage/images/negozio/bonsai/acero-buergerianum-su-roccia4/4005-1-ita-IT/Acero-buergerianum-su-roccia.jpg
 

GORLA

Florello Senior
29qgp7a.jpg

22xieb.jpg

questa e la mia idea di quello che vorrei su roccia che ne dite??
 

jiraya

Giardinauta
io preferisco il secondo :)
a marzo punto a qualcosa del genere... mi sto preparando i pezzi un po' alla volta... ieri ho setacciato l'akadama: che fatica a ottenere un pugno di quella più piccola che indicava Nicola (tra l'altro mi sa che setacciando ulteriormente la polvere potrei arrivare ad una quinta misura visto che il filtro che ho usato ha maglie leggermente più grosse di un setaccio per lo zucchero al velo)... mamma che due @@!!! :lingua:
 

CraiCrai

Aspirante Giardinauta
Anche io comunque preferisco lo stile della seconda immagine postata da GORLA. Ma pietre tipo quelle si possono ordinare su internet? Sennò dove le trovo? Nei negozi di acquari trovo qualcosa di simile ma la maggior parte delle volte sono in resina/plastica D:
 

jiraya

Giardinauta
ecco, le pietre sono la 'nota dolente' :cry:
di per sè sarebbero meglio di colore scuro in quanto una volta composto l'ishizuki risaltano meglio i giochi di luce e non solo; le 'tradizionali' giapponesi sono le rocce Ibigawa... che costano un occhio della testa :burningma io ne ho una pagata molto meno perchè era rimasta tra le ultime tre (diciamo che è un po' lo 'scarto' di chi le ha prese prima) e dovrebbe poi giungere il nuovo carico... che verrà venduto a prezzo più che doppio che in origine :astonished:
conversando con alcuni mi dicevano che il Palombino ligure dovrebbe prestarsi, ma in internet ho trovato che molti usano rocce laviche scure... fuori dai garden, però, ci sono molte rocce scure: secondo me potrebbero anche andare... ma non ne ho certezza :confused: sicuro possono essere lavorate... a patto di esser pratici con scalpello e martello... e disco diamantato -:- il maestro mi ha anche detto di averne rotta una, una volta... :azz:

boh... a parte quella che userò a marzo, per provare gli altri tipi ho usato rocce scure trovate quest'estate in montagna :) ho anche in programma di provare -prima o poi- a fare una roba tipo questa di kimura, ma molto più in piccolo... diciamo che ho preso le 'scaglie' di roccia:
http://www.bonsaiclub.it/public/data/nepente/201282119510_54_Kimura.jpg
(fonte internet, dal sito bonsaiclub.it)

ma si vedrà mooolto più avanti :boh:
 

Seraph

Giardinauta
Io ho una roccia ibigawa di pochi centimetri, me la regalarono come buon auspicio...o faccio un micro-bonsai, oppure è inutile!
 

Walter11

Aspirante Giardinauta
Ciao a tutti,
per questo tipo di stile qualcuno può dirmi se una roccia calcarea è adatta o ha delle contoindicazioni
se la pianta è un ulivo, o è meglio una roccia lavica?
Grazie per le vs risposte.
 

jiraya

Giardinauta
dunque, domenica son riuscito a fare l'ishizuki :)
mi scuso già subito poichè non ho fatto foto durante la realizzazione (è un po' un casino far foto con le mani infangate... :baf: ), ma se dovesse passare (e dovesse leggere) qualcuno che c'era e ha fatto foto... aggiunga (e, in caso, mi passi le foto... grazie!!!) :)

al vivaio sono andato con tutto l'occorrente: roccia, keto (che è il fango di palude che si utilizza), akadama setacciata in quattro differenti formati, un catino, uno spruzzino, dei guanti, il filo di alluminio, il mastice bicomponente... e il muschio (ideale è coltivarselo prima: è un casotto trovarne che si solleva mantenendo delle dimensioni utilizzabili).
come piante avevo fatto 'scorta' in un garden (12€ di spesa): saxyfraga, felce, cotoneaster a foglia piccola, sedum (piantina grassa... che però nei garden sono enormi... così ho cercato una piantina selvatica in mezzo ai vasi del vivaio :D ).
al vivaio ho preso un pino nero e una taleina di chaenomeles chojubai.

si inizia impastando la keto e l'akadama fine (setacciando l'akadama, si usa quella che resta col terzo formato, quello più fine... e anche quella che si ottiene setacciando la polvere di akadama con un colino da zucchero al velo (per intenderci)) con una spruzzatina di acqua: il risultato finale deve essere tipo 'pongo' (o didò...), i granelli di akadama devono sentirsi sotto le dita quando si impasta e l'omogeneizzazione dev'esser buona. fatto ciò si fanno palline pronte per l'uso. nel caso non le doveste usare subito, ogni tanto leggerissima spruzzatina d'acqua per evitare che asciughino... e usate i guanti, perchè la keto è terribile (va sotto le unghie che è un (dis)piacere, imbratta non poco!) :eek:k07:

la roccia (ovviamente ho scordato di far foto :baf: ): è stata fatta in stile 'ferro da stiro' (prendete la prima foto e ruotatela di 90° a sinistra usando come base il pezzo lungo e piatto che si vede)... l'ho rigirata er quasi due mesi e mi ero convinto che quella era l'unica posizione possibile. arriva il maestro che mi ribalta le prospettive "così lo fanno tutti... proviamo ad usarla in verticale!"... ed è così che è uscita la posa che vedete.

fatto questo si sceglie la pianta principale, cioè il pino nero.
ho preso quello che aveva il tronco più particolare (nodoso come si vede, ma controconico poichè partente dal terreno come un pezzetto dritto e stretto... ma non interessa: tanto quella parte è 'sommersa'!!) e gli aghi più corti.
essendo una rappresentazione ideale di una montagna, la conifera andrà solitaria sulla cima (a meno di avere altre conifere... e qui avrei potuto mettere vari pinetti), mentre nella zona più bassa (cioè idealmente più verso valle) andranno le latifoglie (cotoneaster e chojubai).

detto ciò si tagliano vari pezzi di filo di alluminio belli lunghi e li si ripiega a U; si provvede a fissare questi pezzi alla roccia con l'ausilio del mastice bicomponente, ovviamente si piazzano in posizioni 'utili', cioè laddove potranno reggere le piante della composizione.
asciugato il bicomponente (che pare un po' una cicca spetasciata...), si stende un primo strato di keto (circa 1cm di spessore) su tutta la superficie in cui verranno alloggiate le piante; poi si svasano le piante: il cotoneaster e la chojubai vengono posti a radice nuda mentre per il pino si tende a conservare un po' della sua terra.
le si pone al posto designato senza stringere troppo i fili (così da evitare strozzature); fatto ciò si spalma sopra la keto lavorata accertandosi di schiacciarla per bene tra le radici delle piante; si mette più keto possibile, cercando di dare anche origine a vari avallamenti. a questo punto si piazza il muschio picchiettandolo leggermente con una bacchetta perchè aderisca per bene alla keto: devono essere di cuscinetti oppure degli strati di muschio. la sua funzione oltre che decorativa è necessaria: evita che con le annaffiature si dilavi la keto.

a questo punto si verifica la stabilità della roccia... la mia si muoveva e perciò ho ricostruito un piedino in posizione 'invisibile' usando sempre il mastice bicomponente (la palla è tener ben ferma la roccia finchè il mastice non asciuga...).

il procedimento è veramente semplice, le uniche cose da ricordare son quelle scritte e ci aggiungo che eventuali cavità non vanno riempite.

ecco le foto:

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Ciao a tutti,
per questo tipo di stile qualcuno può dirmi se una roccia calcarea è adatta o ha delle contoindicazioni
se la pianta è un ulivo, o è meglio una roccia lavica?
Grazie per le vs risposte.
chiedo scusa, ma leggo solo ora :(
puoi usare tutto, ma si tende a consigliare rocce scure in quanto visivamente si fondono meglio nell'insieme, poi si può sempre usare tutto :) so che alcuni colorano le rocce anche con vari colori (acrilici, spray...) ma qui non ho mai provato... :confused: un maestro mi diceva che le Kimura usa ormai solo rocce 'finte', cioè costruite ad hoc (anche con materiali 'nuovi' come la fibra di vetro) e riverniciate... :eek:
 

jiraya

Giardinauta
ti dico solo che qualcuno mi ha detto di girargli le foto a muschiatura ultimata... il commento è stato "sì, dovresti fare un corso di fotografia" :lol:

ah, in un futuro (mooooooooooolto futuro) la roccia andrà un po' lavorata con la fresa per fare qualche insenatura e dare un aspetto più naturale :) al momento è in attecchimento... incrociamo le dita!! :)
 
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