boh non lo so, mi pare che abbiate ragione tutti, ma proprio tutti tutti; quindi l'unica cosa che ne deduco è che non esiste una ricetta che va bene per tutti, ognuno ha il suo vissuto e il suo carattere, per cui anche persone con un vissuto simile possono essere giunte a conclusioni diverse, non c'è nulla che sia univoco.
io personalmente, ripeto, ho trovato la pace interiore nel dare a ciascuno il suo, in quanto a responsabilità, anche post-mortem. Per un altro questo potrebbe essere fonte di rancore perpetuo, per me no.
mi sono fatta la mia strada nonostante tutto e ne vado a testa alta, se avessi avuto un altro carattere forse sarei in cura dallo psichiatra a vita o sarei una tossica alcolizzata, non so. O mi sarei buttata via in altro modo, che so, come alcune donne che finiscono a farsi malmenare dai mariti per tutta la vita senza trovare la forza per uscirne, o cose simili, una perenne insoddisfatta, o qualunque altra cosa diversa da quello che sono adesso.
quello che intendo dire, e lo ripeto, parlo per me stessa, è che non credo più molto nelle seconde possibilità aprioristiche, cioè a un certo punto mi sono resa conto che spesso le seconde possibilità che decidevo di concedere a costo di notti insonni passate a valutare tutto quanto, erano poi gettate al vento, e per cui ho deciso che se si chiamano "seconde" devono essercene 2, non devono diventare infinite (quello che facevo io, le seconde possibilità erano sempre con limite tendente a infinito).
E comunque per perdonare occorre che dall'altra parte ci sia una persona disposta ad accogliere il perdono come quella cosa immensa che è; se dall'altra parte c'è uno che ne approfitta per metastatizzare sempre di più i suoi comportamenti distruttivi, ecco, allora davvero fun cool. Questo vale per tutti, genitori, mariti, amiche, colleghi, tutti indistintamente. Anche per me. Me ne sono preso e portato a casa zitta zitta pure io uno gigantesco da mio figlio, quando mi sono separata, mi ha detto di dimenticarmi di avere un figlio e ha agito quasi di conseguenza. Per 4 anni mi ha rivolto la parola solo con rabbia e a monosillabi... ora, è diverso, come dico oltre, ma dico questo per dire che non è un discorso che faccio valere solo a senso unico. I 2 pesi e 2 misure non mi piacciono. Non mi ha fatto piacere, so io quello che ho passato, ma vabbè, ora è diverso. Credo che ora che ha la fidanzata abbia cominciato a capire che non puoi stare con una persona che non ami.
Inoltre non credo poi che un fun cool sia sempre e necessariamente un provvedimento d'urgenza, anche se in certi casi credo che in molti lo abbiamo adottato come tale, come si legge nei vari interventi: magari era una semplice questione di sopravvivenza adottarlo in questo modo in quel momento, ci sta tutto.
per me però è un atteggiamento mentale: c'è un limite oltre il quale a nessuno è concesso andare. Una palizzata invalicabile che delimita il rispetto di me stessa. E non ha nessun senso attendersi dal prossimo (nessun prossimo) che rispetti questo limite, sono io che devo farlo rispettare. Chi non lo rispetta, resta fuori.
Non importa che ne capiscano i motivi, glielo dico alcune volte: se non colgono, fuori. Se colgono e continuano, fuori lo stesso.
Non importa il ruolo che hanno nella mia vita, restano fuori e basta. L'unica persona che non resta fuori dicevo, è mio figlio ma questo è un altro discorso, con lui ora posso parlare apertamente e abbiamo (adesso, dopo molta fatica) finalmente un dialogo adulto su tutto. Non c'è bisogno di chiuderci fuori a vicenda, se c'è un problema ne parliamo e abbiamo sempre risolto tutto, anche se spesso con grande fatica e sulla lunga distanza. E, per certi versi, il mio compagno, anche con lui finora siamo sempre riusciti a trovare soluzioni condivise per tutto.
Il punto secondo me è nel termine "condivise". Se le soluzioni sono sempre e solo "io mi adatto e tu continui a fare come hai sempre fatto", non sono soluzioni. Sono invasioni indebite del territorio interiore di quello dei 2 che si adatta suo malgrado. Possono essere soluzioni temporanee per stemperare la tensione in attesa che "l'invasore" comprenda e accetti un confronto, il che include il perdono anche reciproco se è necessario, ma non possono essere la norma. Se diventano la norma scatta il fun cool di default.
Fuori dal mio spazio interiore.
Fuori.
Stop.
Questo intendo quando dico che non è necessariamente un provvedimento d'urgenza ma un atteggiamento mentale.
Con questo non credo di essere una tutta d'un pezzo che va avanti per la sua strada come un caterpillar che schiaccia tutto quello che trova sulla sua strada, se ci sono le condizioni per dare/ricevere perdono, ben venga, ma il perdono è una cosa a due: c'è uno che perdona, d'accordo, ma deve esserci anche uno che è disposto ad accogliere il perdono, ecco. Il perdono a pioggia non lo sento mio, ed è una cosa che personalmente sento persino ingiusta sotto certi aspetti. Questo non significa che per altri invece non sia una soluzione ottimale, ognuno ha la propria sensibilità e il proprio vissuto, e adotta le soluzioni che più lo mettono in pace con se stesso e col mondo. Magari lo stesso percorso che nel mio caso ha portato a tener fuori alcune persone, per un altro avrebbe portato invece a perdonarle, per un altro a qualcosa di ancora diverso, dipende dal singolo, e tutte le scelte hanno pari dignità se portano alla pace interiore e alla serenità, e alla libertà di scegliere della propria vita, secondo me.
Con questo, dicendo che mio padre è stato fra quelli gratificati del mio fun-cool, non intendo dire che non l'ho seguito durante la malattia, ci mancherebbe altro, anche se mi ripagava sempre e solo con il solito disprezzo che ha sempre dimostrato nei miei confronti, ma era già da un bel pezzo che non aveva più il potere di farmi sentire inadeguata. Mi faceva incazzare questi sì, ma non altro. Con lui non c'erano le condizioni per un perdono e la palizzata era non solo alta ma anche elettrificata. Scelta mia, condivisibile o no non importa.
boh, che vi devo dire, siamo partiti dalla bellezza e siamo finiti ai massimi sistemi, cosa significa questo?
p.s. Garofano
grazie per la stima, e grazie anche a tutti quelli che hanno messo la preferenza e le reputazioni sulle mie elucubrazioni
ohibò, mi sa che se continuo così divento anche brava a non far morire le piante