garofano
Maestro Giardinauta
Sono d'accordo sulla faccenda del carattere che influenza il proprio rapporto con il corpo e l'aspetto estetico.
Purtroppo,il mio credermi brutta fu determinato da quell'accidente che mi capito' in età adolescenziale,che ho narrato poco sopra, e fu una c osa proprio brutta oltre che ingiusta (anche perchè chi mi insultava non è che fosse poi, a ben vedere tutta 'sta gran bellezza!) .Il problema è che accadde in un periodo della vita che gli adulti di solito ricordano con tanta tenerezza e nostalgia..perchè non se lo ricordano in realtà.L'adolescenza è un periodo in cui il corpo cambia,la vita cambia,le prospettive cambiano ,il rapporto con il mondo cambia,e ci si sente instabili e insicuri ,ne' piccoli ne' grandi, ne' carne ne' pesce,e la danza degli ormoni ti manda l'umore in tilt,un giorno ti senti meraviglioso,in un altro una schifenza.
E in quella fase ci si appoggia ai coetanei,si sente l'identità del gruppo e si ha un'identità solo nel gruppo.Questo è il quadro in genere.nel mio caso,già ero un po' timida< di mio,già un po' più avanti per certi aspetti rispetto ai miei coetanei perchè mi interessavo di cose che erano lontane dalla loro galassia,avevo interessi diversi che mi avvicinavano più agli adulti (di cui cercavo maggiormente la compagnia) che non ai miei coetanei,e loro non mi capivano,non mi potevano capire.E o li sentivo un po' lontani da me,un po' puerili.
Chiaramente ero sempre e comunque un'adolescente e sentivo da anche da adolescente, e volevo essere amica e accettata.Ero indietro nello sviluppo,una bambinona un po' cicciottella, che andava in giro con scarpe basse e calzettoni, o con delle calze di filanca spessissime di colori improbabili (ricordo un "verde ramarro")con i brufoli,gli occhiali ,che non sapeva che fare di un corpo che sembrava impazzito che nascondevo con vergogna e portavo a spasso con imbarazzo.
Anche il mio compagno era brufoloso,stranamente peloso,la voce in cambiamento, un embrione di barba sulla faccia.
Adesso vedo la cosa con serenità,ma allora mi fece veramente male,anche perchè il fanciullo,non pago,mi insulto' per strada,e il giorno dopo,organizzo' una sorta di ordalia medioevale,e successiva lapidazione mia a coli di cancellino.
Sfido chiunque a non avere complessi stando al posto mio!
Successivamente,più in là nel tempo, quando ho imparato a stare bene nel mio corpo,con la mia faccia,la mia pelle e a farmi l'occhiolino allo specchio,mi sono accorta che non ero affatto brutta,ma erano gli altri ad avermi fatto vedere come tale.Un po' come la storia del brutto anatroccolo.
E adesso ringrazio pure il mio complesso circa le fattezze,perchè,ripeto,mi ha fatto si vedere brutta fuori,ma mi ha aiutato a crescere e diventare bella dentro,almeno spero!
...>Comunque una soddisfazione a posteriori l'ho avuta:un giorno ero sull'autobus,ero particolarmente in forma e molto carina,mi alzo per scendere.Mentre passo mi accorgo di avere un paio d'occhi puntato addosso,Guardo chi fosse e vedo un uomo invecchiato,panciuto,mezzo calvo,con le rughe,solo dagli occhi riconosco che era un mio compagno di scuola,uno dei miei "lapidatori".Lui credo mi avesse riconosciuto ma di sicuro so che mi guardava ammirato.
Gli sono passata accanto con una certa allure trionfante e sono scesa.Ragazzi,che soddisfazione!!
Saro' stata forse un po' sciocca,ma ogni tanto ci vuole...
Purtroppo,il mio credermi brutta fu determinato da quell'accidente che mi capito' in età adolescenziale,che ho narrato poco sopra, e fu una c osa proprio brutta oltre che ingiusta (anche perchè chi mi insultava non è che fosse poi, a ben vedere tutta 'sta gran bellezza!) .Il problema è che accadde in un periodo della vita che gli adulti di solito ricordano con tanta tenerezza e nostalgia..perchè non se lo ricordano in realtà.L'adolescenza è un periodo in cui il corpo cambia,la vita cambia,le prospettive cambiano ,il rapporto con il mondo cambia,e ci si sente instabili e insicuri ,ne' piccoli ne' grandi, ne' carne ne' pesce,e la danza degli ormoni ti manda l'umore in tilt,un giorno ti senti meraviglioso,in un altro una schifenza.
E in quella fase ci si appoggia ai coetanei,si sente l'identità del gruppo e si ha un'identità solo nel gruppo.Questo è il quadro in genere.nel mio caso,già ero un po' timida< di mio,già un po' più avanti per certi aspetti rispetto ai miei coetanei perchè mi interessavo di cose che erano lontane dalla loro galassia,avevo interessi diversi che mi avvicinavano più agli adulti (di cui cercavo maggiormente la compagnia) che non ai miei coetanei,e loro non mi capivano,non mi potevano capire.E o li sentivo un po' lontani da me,un po' puerili.
Chiaramente ero sempre e comunque un'adolescente e sentivo da anche da adolescente, e volevo essere amica e accettata.Ero indietro nello sviluppo,una bambinona un po' cicciottella, che andava in giro con scarpe basse e calzettoni, o con delle calze di filanca spessissime di colori improbabili (ricordo un "verde ramarro")con i brufoli,gli occhiali ,che non sapeva che fare di un corpo che sembrava impazzito che nascondevo con vergogna e portavo a spasso con imbarazzo.
Anche il mio compagno era brufoloso,stranamente peloso,la voce in cambiamento, un embrione di barba sulla faccia.
Adesso vedo la cosa con serenità,ma allora mi fece veramente male,anche perchè il fanciullo,non pago,mi insulto' per strada,e il giorno dopo,organizzo' una sorta di ordalia medioevale,e successiva lapidazione mia a coli di cancellino.
Sfido chiunque a non avere complessi stando al posto mio!
Successivamente,più in là nel tempo, quando ho imparato a stare bene nel mio corpo,con la mia faccia,la mia pelle e a farmi l'occhiolino allo specchio,mi sono accorta che non ero affatto brutta,ma erano gli altri ad avermi fatto vedere come tale.Un po' come la storia del brutto anatroccolo.
E adesso ringrazio pure il mio complesso circa le fattezze,perchè,ripeto,mi ha fatto si vedere brutta fuori,ma mi ha aiutato a crescere e diventare bella dentro,almeno spero!
...>Comunque una soddisfazione a posteriori l'ho avuta:un giorno ero sull'autobus,ero particolarmente in forma e molto carina,mi alzo per scendere.Mentre passo mi accorgo di avere un paio d'occhi puntato addosso,Guardo chi fosse e vedo un uomo invecchiato,panciuto,mezzo calvo,con le rughe,solo dagli occhi riconosco che era un mio compagno di scuola,uno dei miei "lapidatori".Lui credo mi avesse riconosciuto ma di sicuro so che mi guardava ammirato.
Gli sono passata accanto con una certa allure trionfante e sono scesa.Ragazzi,che soddisfazione!!
Saro' stata forse un po' sciocca,ma ogni tanto ci vuole...
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