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Bamboo gigante

cico.nappelli

Aspirante Giardinauta
Buon giorno e buon anno a tutti
L'idea di poter camminare in una bella foresta di bamboo, con canne grosse e altissime, mi affascina molto.
Purtroppo però, pare che realizzarla in Italia non sia così semplice come possa sembrare. Molte persone hanno fatto investimenti (a scopo di solo lucro) in questa coltura, fallendo miseramente e ritrovandosi dopo anni con campi di sterpaglie.Ho cercato di parlare con diverse persone, biologi, amatori e collezionisti di piante di bamboo....dai discorsi che fanno, tutti concordano su una cosa... Ci vuole pazienza. Non si può pensare (come invece propone chi vende le piante e l'impianto) di piantare oggi e che tra 3 anni ci sia una foresta. 10 /15 anni minimo, forse 20. Inoltre le piante messe in campo aperto devono essere forti e grandi a sufficienza per poter resistere in un clima che non è esattamente il loro ideale, perché richiederebbero un tasso di umidità medio più alto del nostro, e una piovosità almeno doppia rispetto alla media nazionale. Perciò ho deciso di fare un esperimento di coltivazione su un piccolo pezzo di terra (duemila metri quadri), dove dopo aver opportunamente lavorato il terreno e piazzato le barriere di contenimento del rizoma, andrò a piantumare a terra 4/5 piante di madake (phyllostachys bambusoides) con 3/4 anni di vita alle spalle e con provenienze diverse, più terrò in vaso circa 200 piantine di moso (phyllostachys edulis) che sto facendo, insieme al mio collega, nascere da seme.
(Se a qualcuno interessa sapere con quali tecniche di germinazione , ho fatto un video
Potete chiedere consigli o darmi consigli, io sono per la totale condivisione delle esperienze)
Questo esperimento ha 2 obiettivi, il primo capire quale tipo di bamboo gigante e quale tecnica di coltivazione si addicono più alla mia zona (Forlì campagna) e, in secondo luogo, tra un po di anni se avrò successo mi ritroverò con un piccolo boschetto, espandibile su qualche ettaro tramite zollatura, quindi si abbatterebbe il costo di acquisto di nuove piante in futuro, se si volesse investire seriamente. Che ne dite? Qualcuno ha già provato a fare qualcosa di simile? Avete consigli da darmi?

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RobertoB

Guest
Io ho un po' di phyllostachys edulis, piantato almeno una dozzina di anni fa. Non posso certo darti consigli in termini produttivi, ho solo una piccola macchia "contenuta" in circa
40 mq. mi piacerebbe un giorno farne un bosco più grande, ma ora non ho uno spazio da dedicargli.
La crescita "orizzontale" è impressionante, ogni anno devo abbattere nuovi culmi che si sviluppano anche a 4/5 metri circa dalle vecchie. Chiaramente così facendo è un po' sacrificato, e forse anche per questo la crescita in altezza è minore di quanto mi aspettassi.
Sono partito da un piccolo rizoma che il primo anno ha fatto dei culmi di circa 50 cm, in teoria da quanto mi avevano detto ogni anno sarebbero usciti nuovi culmi alti il doppio dei precedenti, ma ora dopo appunto una dozzina di anni abbiamo raggiunto i 6/7 metri e i nuovi culmi non superano quelli dell'anno precedente di più di 1/1,5 m.
Suppongo che se lasciato libero di allargarsi anche la crescita in altezza sarebbe Maggiore.
Personalmente credo si avvantaggi di una bella concimazione azotata, il mio quando allargandosi ha raggiunto il fosso in cui scola il liquame della stalla mi è parso molto soddisfatto.
 
Ultima modifica di un moderatore:

cico.nappelli

Aspirante Giardinauta
ringrazio tutti per la partecipazione alla discussione! In merito a quanto hai detto Roberto vorrei chiederti: quando il tuo bamboo ha raggiunto la fonte di azoto (i liquami), ne hanno tratto vantaggio solo i culmi in quella zona, oppure tutta la pianta??
Per quanto riguarda l'altezza e il diametro del p. Edulis, un apoassionato di bamboo di Roma mi ha detto che clonando la suddetta pianta da rizoma, si ha una crescita veloce all'inizio ma poi rallenta senza mai raggiungere le dimensioni e le altezze che invece si potrebbero raggiungere in più tempo ma da seme.
Questa è una cosa che infatti voglio verificare con il mio esperimento.
Pensa c'è una azienda che propone come impianto del p. Edulis, minimo 480 piante/ettaro (20m2 per pianta) fino a 1200 piante/ha (9 m2 per pianta)... Ma secondo me, come dici anche tu la verità è che la pianta ha invece bisogno di ben più spazio per espandersi, prendere forza e generare canne più grosse e alte. E anche questo è un dato importante che mi dovrà fornire l'esperimento, in modo un domani da calcolare il sesto di impianto corretto.
 
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RobertoB

Guest
Beh la tua domanda sulla traslocazione dell'azoto è interessante, dovrei effettuare qualche misura, controllare se i culmi più vicini al fosso sono statisticamente più alti, in ogni caso quel fosso non è una fonte puntiforme.

Quanto al sesto di impianto, 480 piante ad ettaro mi paiono tante, ma forse lo scopo è ottenere in brevissimo tempo una sufficiente copertura del suolo (ed evitare le infestanti), ed accelerare i tempi di entrata in produzione. Se non avessi contenuto la mia pianta singola credo che dopo 12 anni coprirebbe ormai almeno un centinaio di mq.

Quanto invece alle differenze di dimensioni potenziali tra piante da seme e da propagazione vegetativa, non mi convince. Perché due piante con corredo genetico uguale dovrebbero avere dei limiti del genere, ancora più che i vecchi culmi, che siano da seme o da propaggine, perdono funzionalità in pochi anni, e la crescita dei nuovi culmi, specialmente dei più grandi, avviene nella parte apicale del rizoma.
 

cico.nappelli

Aspirante Giardinauta
Ti ringrazio ancora per la partecipazione!
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Quanto al sesto di impianto, 480 piante ad ettaro mi paiono tante, ma forse lo scopo è ottenere in brevissimo tempo una sufficiente copertura del suolo (
.
Sicuramente occupare completamente e velocemente il terreno è importante dal punto di vista economico, ma lo scopo principale in assoluto è la canna dal grosso diametro. Questo perché il valore commerciale cresce esponenzialmente all'aumentare del diametro.. Promettono canne dal diametro di 10 /15 cm e alte oltre i 15 metri in meno di 10 anni,ma solo con il sesto di impianto più fitto....beh permettimi,magari mi sbaglio, ma a me puzza un sacco di truffa!

Per quanto riguarda il clonare da rizoma o far nascere da seme ,quello che dici in effetti non fa una piega e la mia ignoranza in materia è tale da non permettermi di comprendere i complicati meccanismi che ne regolano la crescita...
Quello che posso dire però è che ho tradotto dal cinese all'italiano (ricordiamoci che è una pianta originaria dell'Asia) alcuni manuali sulla gestione di una foresta di p. Edulis, per un rimboschimento prendono solo in considerazione la semina e mai la clonazione da rizoma... Purtroppo però non ne spiegano il motivo.






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Luca Nasi

Maestro Giardinauta
Qualche tempo fa mi ero interessato anche io al discorso bambù giusto per capire se ci poteva essere uno sbocco per la coltivazione in termini di legname. Saltando piè pari tutte le pubblicità piene di false promesse su possibilità di reddito nell'arco di pochi anni ho capito leggendo alcuni articoli che al di là delle problematiche di coltivazione relative al clima il fattore discriminante più importante è sicuramente la filiera produttiva che non può essere a quanto pare neanche lontanamente competitiva con quella asiatica. Detto questo, io personalmente coltiverei una pianta come il bambu solo per piacere personale e a scopo ornamentale.
@cico.nappelli tu che ti sei ben documentato immagino avrai anche fatto visita al labirinto della Masone in provincia di Parma. Io ci sono stato l'estate scorsa perché ero curioso di vedere il risultato e personalmente sono rimasto abbastanza deluso. Certo parliamo di un progetto più di natura ornamentale che di coltivazione in campo aperto. Quello che però ho notato è che nonostante le cure tantissime piante erano sofferenti segno che sicuramente il clima da queste parti nonostante gli impianti di irrigazione etc. non aiuta per niente.
Un esempio importante di bambuseto è sicuramente La Bambouseraie en Cévennes in Francia ma immagino conoscerai.
Sono comunque curioso di vedere come procederà il tuo progetto. Buona fortuna! :)
 

Luca Nasi

Maestro Giardinauta
Ah, per quanto riguarda il discorso semina vs clonazione di cui ho letto più sopra non so se potrebbe essere legato al discorso fioritura e possibile morte dei bambù. Negli USA ho letto che è un problema che si sta presentando con le piante introdotte da ormai un centinaio di anni. Avevo visto anche un video in cui una signora con un grande giardino raccontava di aver perso tutta la zona piantumata a bambù nel giro di pochissimo tempo nonostante tutti i tentativi per salvarla e alla fine riteneva che le piante fossero morte in seguito alla fioritura. Comunque non sono per niente esperto. Aggiungo giusto questa considerazione come contributo.
 

Icchy92

Guru Giardinauta
Che io sappia il clima non dovrebbe essere un problema in molte zone del paese, forse teme solo la siccità. A milano ad esempio c'è un piccolo boschetto di bambù alti intorno ai 15 metri ormai, mi sembrano rigogliosi, e spesso vedo specie più piccole crescere tranquillamente.
 
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RobertoB

Guest
Oggi sono andato a dare uno sguardo più critico alla macchia. Non ho notato differenze significative tra il lato fosso e l'altro.
Ho anche dato una misurata ai diametri, quelle più giovani e grandi erano tra i 5 e i 6 cm, con qualche eccezione appena appena più grande. Però considera che io li ho giusto per compiacere l'occhio, se uno lo facesse per compiacere anche le tasche opererebbe con le dovute tecniche colturali e fertilizzazioni appropriate, argomento che ammetto di non conoscere assolutamente, e otterrebbe sicuramente una crescita maggiore

Interessante il discorso della preferenza della semina sul trapianto di rizomi in funzione della fioritura. In effetti con la seconda opzione si mettono a dimora piante che hanno già speso parte del loro tempo predeterminato e si accorcia in tal modo il ciclo produttivo.
Io l'avevo pensata anche in termini di investimento, sicuramente se fatto su vasta scala, una semina richiede meno investimenti e meno attrezzature.

Quanto al clima non credo proprio sia un problema, almeno non da me. Ha avuto modo di dimostrarsi resistente sia a intense gelate (-18) che a discrete siccità senza mai essere irrigato.
 

cico.nappelli

Aspirante Giardinauta
@Icchy92
Leggevo di una tecnica usata dai cinesi per il rimboschimento di bamboo gigante che prevede la messa a dimora di 9 semi nella stessa buca.la media matematica vuole che solo 3 germoglino... E delle 3 piantine nate, una prenderà il sopravvento sulle altre 2 e diventerà un tassello della nuova foresta.
Sicuramente una pianta nata dal seme può avere una genetica modificata... E questa è un'arma a doppio taglio...
Per questo motivo sto facendo crescere molte più piante di p. Edulis di quelle che intendo fisicamente piantumare, in modo che nei 2/3 anni di vaso(ovviamente outdoor) la natura possa fare selezione e solo le più adatte al clima della mia zona, che spero senza troppe cure sopravviveranno, andranno a terra.
@Luca Nasi
Ti ringrazio molto.
Per quanto riguarda il discorso economico sul bamboo, concordo con te al 100%,perche è proprio il ragionamento che ho fatto io.. Sui semilavorati la Cina ci distrugge, non c'è santo che tenga. Ma sulla canna grezza? Ho simulato l'acquisto di un container(il grande, 40 piedi, 67 m3) dalla Cina, pieno di canne. Pieno di volume, ma abbastanza vuoto di peso... Dopo tutto sono cilindri cavi e mica le si possono pressare dentro :) Ne risulta che il costo del trasporto è diverse volte superiore al valore del prodotto! Ed è per questo che le canne grezze importate, costano parecchio...e ciò nonostante hanno comunque un loro mercato. E qui mi fermo perché il discorso economico è prematuro e non rilevante al momento.
Sapevo del labirinto, ma non ti nascondo la mia ignoranza, non sapevo fosse di bambù. Sicuramente approfondirò perché molto interessante.
Un biologo mi ha detto che per far si che un bamboo in fiore non muoia, bisogna repentinamente tagliare i culmi in via di fiorire...questa operazione danneggia temporaneamente la pianta perché comunque bisogna abbattere parecchie canne, ma le garantisce la sopravvivenza per altri anni.
@RobertoB
Bene quindi sembra che il nutrimento venga condiviso con tutte le parti della pianta, nonostante la sua estensione. Fantastico
5/6 cm iniziano ad essere delle belle canne! anche se devono maturare almeno 3/4 anni per raggiungere le caratteristiche meccaniche massime, e lo si dovrebbe vedere dallo spessore una volta tagliate... Più anni hanno, più sono spesse e resistenti, a parità di diametro esterno ovviamente. Anche questa è una cosa che ho letto e che voglio verificare.
 
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RobertoB

Guest
Più anni hanno, più sono spesse e resistenti, a parità di diametro esterno

Si c'è un nettissimo aumento della resistenza con gli anni, ma non è dato da un aumento di spessore, quello è pressoché definitivo a causa delle modalità di accrescimento secondario delle monocotiledoni. L'incremento è dato da un cambio di consistenza, presumo sia lo stesso fenomeno che si riscontra nella trasformazio da alburno a durame nel legno delle dicotiledoni.
 

cico.nappelli

Aspirante Giardinauta
Salve a tutti
Intanto i lavori stanno procedendo, qui il video (molto amatoriale) dove spiego un po cosa stiamo facendo.
Se guardandolo vi viene in mente un consiglio /idea non esitate a condividerla!

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cico.nappelli

Aspirante Giardinauta
Ci tengo a precisare che per effettuare il prelievo idrico da un fiume /torrente è necessario essere proprietari del terreno da irrigare o possedere un regolare contratto di affitto, dopo di che si fa richiesta all'agenzia regionale per la protezione ambientale, che dopo 150 giorni darà l'esito della richiesta, se quindi è positivo, si paga la pratica e il canone annuale, solo allora si può attingere... Insomma è una bella trafila ma bisogna rispettarla altrimenti si rischia una bella multa.
 
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