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Ho trovato la bellissima poesia. come è detto, "un canto doloroso e pieno d’amor"...è proprio quello che ho sentito.
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Amo Napoli - Il Cassetto28/06/2011
di redazione ilcassetto.it
Francesco De Filippo, autore di MONNEZZA, ci regala un canto doloroso e pieno d’amore sulla sua città
Amo Napoli
e la amerei anche se fossi di Milano
di Stoccarda, Anversa o Toronto
di Palermo come di Addis Abeba.
Amo Napoli
perché non amo l’odio che la pervade e la innerva
né quello esogeno, banale nella sua elementarietà
ma ancor più corrosivo
Amo Napoli
e più la odiano gli altri più la amo io
io che non ci vivo, che l’ho maledetta
come un amante tradito ma inevitabilmente innamorato.
Amo questa splendida
folle e anarchica interpunzione
tra Africa ed Europa
tra Oriente e Occidente.
La amo perché non la giustifico:
ne centellino le colpe come colpi di flagello
uno a uno, grani di rosario
ne cantileno l’invocazione dieci cento mille volte
monotona, come ripetitiva è una raffica di kalashnikov.
Non giustifico questi
che hanno strappato i cuori ai bambini
tagliato i piedi ai camminatori e tolto luce agli occhi degli esteti
Né giustifico gli altri
che a questi rapaci hanno fornito rostri e artigli
che hanno succhiato la dignità agli operai
tagliato le produzioni e segati i banchi scolastici.
Chi ha tenuto stretto coi denti
ha dovuto mollare anche mandibola e gengive.
A tutti – questi e gli altri –
che di una dolcezza geografica
hanno fatto Territorio di monnezza.
Oggi questa è terra di guerra
non dichiarata, subdola;
acqua rossa di mattanza
per tonni che lo sforzo di vivere inarca e torce
poderosamente sbattono, con disperata violenza
tuffano le teste nell’acqua che arretra
nelle camere di reti che li consegnano all’aria soffocante;
stentano a morire
Gli altri,
che si pensano come anime salve
e sono invece soltanto in una tonnara più grande.
Quando non riusciranno più a toccarsi e a deambulare
a parlare e fare l’amore
capiranno che per fermare un’infezione
hanno tagliato mani e piedi, lingua e genitali
del proprio corpo.
Corrivo e impotente, soffro.
Francesco De Filippo
©Infinito edizioni 2011 – Si consente l’uso libero di questo testo citando chiaramente la fonte