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Amici a 4 e 0 zampe

i giardini di marzo

Maestro Giardinauta
Sul fondo un tappeto di erba sintetica(per motivi di igiene e migliore pulizia) e vari accessori naturali per ricreare quello che è il suolo in una foresta ed in un ambiente come questo vuoi che un topino lungo non più di 7/8 cm non trovi un luogo sicuro dove nascondersi?(riferito al quesito di thuya).Il tutto condito da un impianto autonomo di riscaldamento,un impianto di umidificazione dell'aria,un impianto d'illuminazione diurno e uno notturno.Solo per questo in un anno ho speso qualcosa come 2000 euro e non è ancora finita,le foreste cambiano continuamente e continuamente io apporto modifiche al terrario.Se questo non è tener bene un animale vuol dire che ho sbagliato tutto.Non conta quale animale si voglia allevare ma come lo si alleva.Ciao


guarda, scusa ancora la mia franchezza, ma con ciò che tu hai descritto, per me ti sei risposto da solo...io a casa mia per tenere il cane non ho avuto bisogno di fare 1000 cose, di fare un lago 5x5m con cascata e luci varie e riscaldamenti ecc..come se dovessi metterci una balena...
mi spiego? tutto l'artifizio, la finzione il voler ricreare un SET al tuo animale, già quello,SECONDO ME ti dovrebbe far capire che è pur sempre una cosa finta, non vera e che non andrà mai bene come una cosa vera. mi spiego ancora meglio: secondo te la foresta amazzonica si può racchiudere in una scatola di legno? un mare o un fiume in una boccia di vetro?
sia chiaro, io non ti sto criticando, voglio farti vedere le cose a modo mio...per farti capire il mio pensiero...poi tu sei padronissimo per carità...nessuno dice che non lo ami o che non gli dai cure adeguate come se si trattasse di un figlio...solo che io penso che tutti gli animali dovrebbero stare in natura. quello è il loro posto...così come io non potrei stare mai senza casa come un senzatetto, credo che sia la stessa cosa per gli animali, cioè vivere dove le loro esigenze fisiche e psicologiche non sono appagate in toto, non in pieno, perchè è probabile che il pitone stia bene...ma potrebbe stare meglio secondo me...poi scusa il veterinario cosa poteva dirti' fallo girare in casa libero?!
 
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Anna1983

Giardinauta Senior
guarda, scusa ancora la mia franchezza, ma con ciò che tu hai descritto, per me ti sei risposto da solo...io a casa mia per tenere il cane non ho avuto bisogno di fare 1000 cose, di fare un lago 5x5m con cascata e luci varie e riscaldamenti ecc..come se dovessi metterci una balena...
mi spiego? tutto l'artifizio, la finzione il voler ricreare un SET al tuo animale, già quello,SECONDO ME ti dovrebbe far capire che è pur sempre una cosa finta, non vera e che non andrà mai bene come una cosa vera. mi spiego ancora meglio: secondo te la foresta amazzonica si può racchiudere in una scatola di legno? un mare o un fiume in una boccia di vetro?
sia chiaro, io non ti sto criticando, voglio farti vedere le cose a modo mio...per farti capire il mio pensiero...poi tu sei padronissimo per carità...nessuno dice che non lo ami o che non gli dai cure adeguate come se si trattasse di un figlio...solo che io penso che tutti gli animali dovrebbero stare in natura. quello è il loro posto...così come io non potrei stare mai senza casa come un senzatetto, credo che sia la stessa cosa per gli animali, cioè vivere dove le loro esigenze fisiche e psicologiche non sono appagate in toto, non in pieno, perchè è probabile che il pitone stia bene...ma potrebbe stare meglio secondo me...poi scusa il veterinario cosa poteva dirti' fallo girare in casa libero?!

Leggo questa discussione con molto interesse, e quoto al 100% quello che ha scritto I Giardini di marzo.
Il fatto stesso che si debba ricreare l' habitat di un animale fa capire che quell' animale starebbe molto meglio dove quell' habitat è "naturale"!
Credo che alla base del rapporto con gli animali ci debba essere sempre il rispetto delle loro esigenze e necessità; questo significa lasciare gli animali esotici dove dovrebbero stare per natura, ma anche non trattare cani e gatti come peluches o oggetti d' arredamento (e purtroppo a volte accade).
 

i giardini di marzo

Maestro Giardinauta
appunto anna, hai compreso appieno ciò che intendo. grazie mille. la mia non vuole essere una polemica nè un rimprovero, è solo ciò che penso io. grazie.
 

Anna1983

Giardinauta Senior
appunto anna, hai compreso appieno ciò che intendo. grazie mille. la mia non vuole essere una polemica nè un rimprovero, è solo ciò che penso io. grazie.

Figurati, io la penso proprio come te, e nemmeno io voglio polemizzare: un forum è fatto per scambiarsi delle idee, ed è quello che accade qui!
Credo che quando si ama davvero un animale si debba fare di tutto perché viva nel migliore dei modi, e a volte questo comporta anche il dover rinunciare a godere della loro compagnia.
 

eryon

Aspirante Giardinauta
@vagabonda: condivido in parte il punto di vista sul lavoro. E' vero che è una tua scelta andarci, ma è anche vero che senza un lavoro non si "mangia". In pratica, una sorta di obbligo e, quindi, con un padrone che ha scelto per te un ambiente in cui farti vivere per 8/10 ore al giorno. Ma questo è un discorso legato all'etica nel rapporto tra umani, un argomento decisamente complesso e lungo per essere trattato qui.
La storia che hai raccontato è molto bella e non fa altro che evidenziare lo spirito di branco dei canidi (e quello stupido umano, aggiungerei). A mio parere i cani hanno voluto, nell'evoluzione, dar fiducia alla nostra razza ma hanno fatto un grosso errore. Non siamo in grado di mantenere il complesso rapporto che richiedono questo tipo di animali. Ne conseguono tutti i maltrattamenti, gli abbandoni e gli atti di pura crudeltà di cui, purtroppo troppo spesso, leggiamo.

@elena: più tardi rispondo al tuo pm :)

@anna e giardini: il fatto che cani e gatti convivano ormai con noi da secoli non ci giustifica a forzarne la natura facendoli vivere come noi. Pappa e acqua a disposizione, un posto per dormire e, se va bene, uno per correre è un po' come trattereste un ospite umano, no?

Ho avuto moltissimi gatti e vorrei raccontarvi due esperienze.

Avevo una bella miciona di razza siamese. Sono gatti dal carattere forte e deciso, di solito legano in particolare con un solo membro della famiglia. Pur essendo nata in cattività, cresciuta in gabbia per 6 mesi (aveva una malformazione alla coda per cui i più l'avevano scartata perché non era "bella" a vedersi... ignoranti che non sanno cosa si sono persi...), allevata per parecchi anni in un ampio appartamento con terrazza (tutti gli uccelli che passavano di lì erano suoi... ho fatto un piccolo cimitero nel condominio con i merli e passeri che ha ucciso -.-') quando ci siamo trasferiti in villetta voleva stare all'aperto. Le piaceva il giardino, fare a botte col maschio dominante della zona mettendolo in fuga (lei era sterilizzata), scappare dalla finestra per passare il pomeriggio a girare nei giardini degli altri.

Molti anni (e vicissitudini) dopo ho portato a casa un micione (l'ultimo che ho avuto). Nato fuori, cresciuto fino a 6/7 mesi all'aperto tra cani, macchine e giardini, non si avvicinava volentieri alle persone pur cercandole. Vivevo in appartamento, ampio certo, ma dotato di balcone. Aveva il terrore del balcone, non saltava sui davanzali se la finestra era aperta, gli si poteva lasciare la porta spalancata e lui si limitava a guardare fuori per poi rintanarsi da qualche parte in casa al fresco. Il carattere non era molto dissimile da quello della siamese, anche se castrato era il dominante nei confronti di qualsiasi animale passasse per casa, eppure lui da "gatto libero" ha preferito diventare "gatto da casa", al contrario della siamese.

Queste due particolari esperienze (ne avrei anche un'altra ma sarà per la prossima volta :) ) mi hanno fatto riflettere su quello che desiderano gli animali che noi chiamiamo domestici.
La siamese avrebbe preferito nascere gatta di strada, magari in campagna, libera di cacciare e vivere secondo natura. Il fortunato micione invece non era al suo posto. Probabilmente sarebbe morto entro un paio d'anni (sotto una macchina o acchiappato da un cane, chissà). Ho voluto bene a entrambi ed entrambi a loro modo hanno ricambiato, ma penso sempre che per la siamese sia stata una vita sbagliata.

Magari il pitone di michired adora il suo terrario e se fosse nato in natura sarebbe finito in bocca a qualche predatore. O magari gli manda accidenti ogni volta che gli offre un topino per pranzo perché preferirebbe un uovo o qualche implume cascato dal nido.

Chissà cosa succederebbere se gli animali pottesero comunicarci in maniera chiara quello che pensano e provano...
 

Vagabonda

Florello Senior
A mio parere i cani hanno voluto, nell'evoluzione, dar fiducia alla nostra razza ma hanno fatto un grosso errore. Non siamo in grado di mantenere il complesso rapporto che richiedono questo tipo di animali. Ne conseguono tutti i maltrattamenti, gli abbandoni e gli atti di pura crudeltà di cui, purtroppo troppo spesso, leggiamo.
i cani non hanno dato "fiducia": i cani sono, per me, fra i più grandi opportunisti nel regno animale. Ci sfruttano. Loro hanno capito che avvicinandosi a noi trovavano protezione e cibo. Il cane è un animale molto semplice tutto sommato, ha delle priorità fatte a piramide, la cui base poggia sulla propria sopravvivenza. Cibo e protezione. L'essere umano, per sua natura, gli offre queste cose. Lasciamo perdere le cattiverie e crudeltà umane, la stragrande maggioranza dei cani in noi trova quello di cui ha bisogno.


il fatto che cani e gatti convivano ormai con noi da secoli non ci giustifica a forzarne la natura facendoli vivere come noi. Pappa e acqua a disposizione, un posto per dormire e, se va bene, uno per correre è un po' come trattereste un ospite umano, no?
scusami se intervengo anche qui, ma a maggior ragione che possa essere ingiusto umanizzare cani e gatti, perchè umanizzare un animale che non è nemmeno endemico del nostro territorio? Un animale che per vivere e sopravvivere deve avere una lampada agli infrarossi. Un animale che non è fatto per vivere in una teca o rettilario, ma che è fatto, costruito, per stritolare, catturare, mimetizzarsi.....

Queste due particolari esperienze (ne avrei anche un'altra ma sarà per la prossima volta :) ) mi hanno fatto riflettere su quello che desiderano gli animali che noi chiamiamo domestici.
La siamese avrebbe preferito nascere gatta di strada, magari in campagna, libera di cacciare e vivere secondo natura. Il fortunato micione invece non era al suo posto. Probabilmente sarebbe morto entro un paio d'anni (sotto una macchina o acchiappato da un cane, chissà). Ho voluto bene a entrambi ed entrambi a loro modo hanno ricambiato, ma penso sempre che per la siamese sia stata una vita sbagliata.
su questo io sono daccordo con te. I gatti stanno meglio fuori che dentro casa. Però fuori casa ci sono tanti pericoli. Personalmente non prendo gatti non solo perchè ho in casa un ammazzagatti, ma perchè non riuscirei a costringerlo ad una vita casalinga, ma al tempo stesso sono contrarissima a lasciarlo gironzolare in giro.

Magari il pitone di michired adora il suo terrario e se fosse nato in natura sarebbe finito in bocca a qualche predatore. O magari gli manda accidenti ogni volta che gli offre un topino per pranzo perché preferirebbe un uovo o qualche implume cascato dal nido.

Chissà cosa succederebbere se gli animali pottesero comunicarci in maniera chiara quello che pensano e provano...
io penso che se il pitone fosse morto preda, sarebbe stato giusto così. La Natura non sbaglia. Un predatore che cada vittima di un altro predatore non "merita" di accoppiarsi e avere una prole che non riesce a sopravvivere. Quando ci sono prede e predatori c'è un equilibrio perfetto. Quando interviene la mano dell'uomo, l'equilibrio viene a mancare e gli animali si estinguono o bisogna vaccinare le prede che non vengono più cacciate perchè i predatori che uccidono gli animali deboli e malati non ci sono più. Impariamo ad amare ma soprattutto rispettare la natura osservandola senza intervenire. Gli animali non hanno alcun bisogno di dirci cosa vogliono, ce l'hanno nel DNA quello che vogliono. Perchè devono convivere con noi e imparare a comunicare con noi per dirci quello che fanno da migliaia di anni? Perchè?
 

elena_11293

Master Florello
vagabonda, ciao :)

temo di non essere riuscita a capire bene qualcosa nemmeno questa volta, cioè non sono sicura se quanto mi chiedevi era ironico o si trattava proprio di una domanda. se così, sembra che io non sia riuscita ancora a spiegarmi riguardo alla comunicazione intuitiva per cui ci riprovo se ti interessa. d'altronde capisco: quando qualcosa non fa ancora parte della nostra esperienza diretta non riusciamo pienamente a figurarcela, in questo caso ad esempio suppongo che più di qualcuno leggendo quel che ho scritto in proposito potrebbe chiedersi: "e che vuol dire? senti proprio le loro voci? o si tratta di traduzione di comunicazione non verbale? come si fa?" e cose simili..

il modo migliore che trovo io per spiegarlo è: si tratta di 'parlarsi' (= comunicare, passare informazioni, ascoltare, ecc) a livello energetico. credo sia ormai un dato di fatto per chiunque, da qualsiasi lato si prenda la questione (quindi sia a partire dalla scienza che dalle discipline che si occupano di spirito o di culture tradizionali, ecc) che siamo fatti tutti (cioè: tutto in questo mondo in cui viviamo anche noi ne è composto a livello di base) di energia (= luce, in vibrazione, anche se su diverse frequenze; quindi, stessa 'materia' per tutti). inoltre, siamo in 'rete' proprio perché costituiti dello stesso 'materiale' (chi ad esempio ha fatto l'esperienza delle costellazioni familiari di hellinger -è psicoterapeuta, non astrologo- ha vissuto su di sé questo che qualcuno chiama ormai da moltissimi anni 'campo morfogenetico', ma ogni diversa disciplina sta ormai dando nome a questa realtà.

cmq, dato questo come base, se uno riesce a 'sintonizzarsi' sulla frequenza di qualcos'altro (essere umano, animale, pianta, qualsiasi cosa) la comunicazione inizia. si tratta solo di imparare a trovare la 'frequenza di trasmissione' desiderata (per farlo in realtà basta solo crederci e rilassarsi), un po' come quando si cerca una ben precisa stazione radio in mezzo a tutte quelle che trasmettono, altrimenti si sente solo il rumore di fondo o cose che non interessano.

quindi, per tornare a quanto mi hai chiesto: la distanza è una cosa irrilevante, perché a quel livello non esiste barriera né temporale né spaziale (rispetto allo spazio anche con la radio è così, no? non ci occorre essere nello studio in cui trasmettono per sentire il programma, lo possiamo fare anche da casa a chilometri e chilometri di distanza).
per dar meglio risposta alla tua domanda, ti dico anche che non è che 'parlo' solo con animali che vivono in natura, anzi (visto che cmq è anche un lavoro e quindi per lo più i miei clienti sono persone che appartengono alla ns società), mi accade soprattutto di farlo con animali che vivono in casa o comq a contatto con gli esseri umani (gatti, cani, criceti, pappagalli, cavalli..).

non so se questo risponde meglio, ora, a quanto il mio intervento ti aveva fatto pensare. spero di sì. se non fosse ancora chiara la mia posizione è che ho sì delle convinzioni (e le ho perché vengono dalla mia esperienza diretta), ma non per questo penso siano le uniche possibilmente valide per cui resto aperta anche a quelle altrui nel caso qualcuno abbia 'viisto un po' più in là'..
come dicevo immagino cmq che se non si è provato non si riesce del tutto a immaginare cosa significhi ricevere da un animale informazioni precisissime su quanto lo riguarda. ma, be', io so che accade, questo è nella mia esperienza e questo quindi posso dire. da cui viene pure il mio restare dell'opinione che, checché ne possiamo pensare noi con le nostre idee basate su una qualsiasi ragione (scientifica, morale, storica, personale, ..), perferisco chiedere a loro cosa vogliono, non mi interessa per nulla deciderlo a priori tra me e me. sono dotati di libero arbitrio quanto noi, e a più di qualcuno si scioglierebbe il cuore in lacrime se sapesse che scelte compiono per puro amore nei nostri confronti, non solo per puro istinto.. anche noi abbiamo il dna ma al contempo possiamo decidere di non seguire gli istinti naturali, vale per tutto nell'universo, ma non è così evidente, è vero..

uh, a proposito, siccome l'ho già postato ed è piaciuto, dai un'occhiata se vuoi a questo video, non è certo il primo caso in cui specie diverse fan saltare in aria qualsiasi idea possiamo avere e ci danno prova di come l'amore sia in fondo l'unica realtà sottesa a tutto.. con questo desidero chiudere la discussione perché non avrei altro di più importante di questo da aggiungere.


ti ringrazio poi moltissimo per la tua storia!! proprio un ottimo esempio di interazione armoniosa uomo-animale e di come tra loro (in natura o cattività che siano) riescono a trovare modi di convivere che a noi così 'socializzati' come siamo ancora sfuggono a volte nelle ns stesse relazioni. bello, grazie grazie :)
tra l'altro, così 'a naso' partendo da quel che ho appunto imparato da quando uso l'intuizione per interagire col mondo, quel che racconti esserti successo il giorno in cui hai deciso di provare a lasciar andare il tuo cane in mezzo al branco è stato che hai ricevuto da loro più distintamente l'informazione che era possibile e sarebbe stato sicuro, forse ancor prima pure dal tuo cane un messaggio di desiderio di fare quell'esperienza, a cui potresti aver dato seguito interrogandoti se fosse il caso o meno, per cui loro recependo la cosa ti han dato risposta. e tu...li hai ascoltati! nn ti sei forse quel giorno fidata di ciò che sentivi (anche l'essere stanca di dover dipendere -nella tua interazione libera con l'ambiente e il tuo cane- da una paura, una pre-occupazione?) e ti sei seguita, quando hai deciso di stare invece di andartene come le volte precedenti?
ad ogni modo, grazie, bellissima storia e sono molto felice per te ti sia goduta quei momenti in loro compagnia!
(e, se hai altre esperienze con gli animali, a me certo non dispiacerebbe affatto ascoltarle, anzi!, per cui se ti va posta qui nella sezione dedicata o sulle tue pagine, ti leggerò volentieri :))

ciao e grazie per la condivisione!
 
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seya

Master Florello
Per quanto riguarda il fatto che sarebbe meglio lasciarli in natura sono d'accordo,ma per quelli che in natura vi sono nati, per quelli che invece sono nati in cattività ( come dimostrato anche dal documento CITES che viene rilasciato nel momento dell'aquisto) rimetterli in natura sarebbe come condannarli a morte.ciao:)


sono d'accordoseya.
c'è anche da dire che ci sono associazioni che si prodigano per agevolare il re-inserimento di questi animali nel loro ambiente naturale anche se è un processo lungo e difficile. (pensa che è sempre stato il mio lavoro ideale, il mio sogno nel cassetto...)
io capisco cmq la tua grande passione, capisco anche la tua euforia a metterti a mille a creargli l'habitat più giusto per permettergli una vita il più possibile simile a quella che avrebbe nel mondo naturale.

c'è purtroppo chi esagera, chi ne fa un business, chi una moda, chi li usa come giocattoli....ecc....

e , in fondo a tutto questo discorso, è proprio il modo in cui vengono amati e accuditi gli animali che fa la differenza.

quindi non posso non tenere in considerazione il tutto. sebbene il mio primissimo pensiero sia essere contraria perchè in generale la considero una limitazione alla libertà dell'animale, una costrizione.
adoro vederli in libertà, mi fa cantare il cuore. ma capisco che la mia forma di amore e quella di chi invece li vorrebbe vicino a sè, fanno sempre parte dello stesso spirito che "soffre" se non ha un contatto ravvicinato con la natura. è un bisogno che comprendo molto bene.
solo che poi agiamo in modi differenti. io preferisco guardarli da lontano, anche se bramo dall'averli vicini a me e poterne godere la compagnia o studiarne le espressioni, le varie curiosità, ma rispetto profondamente la loro essenza e preferisco ammirarli senza "contaminarli". perchè la caratteristica che amo principalmente è proprio questa loro purezza, e questa cosa che abbiamo noi uomini di voler assogettare e appropriarci della vita di esseri che ammiriamo , o la bruttura di usarli e trucidarli per il nostro piacere e sollazzo, è proprio la cosa che ci contraddistingue dagli animali. loro sono molto più elevati e candidi, si sa che le vere bestie siamo noi.

una mia curiosità.
ti fa sentire il suo affetto? come agiscono i rettili in questo senso? sono capaci di emozioni e sentimenti?
è una cosa che mi sono sempre chiesta :)
 

seya

Master Florello
elena mi ha molto interessato quel che hai scritto sull'interazione attraverso l'intuizione e lo scambio energetico con gli animali.
sono affascinata e mi chiedo concretamente come fare. sarebbe utile se hai piacere anche tu naturalmente se mi scrivi qualche tua esperienza diretta.
asssie :)
 

Vagabonda

Florello Senior
temo di non essere riuscita a capire bene qualcosa nemmeno questa volta, cioè non sono sicura se quanto mi chiedevi era ironico o si trattava proprio di una domanda.

io ho capito quello che intendi, con lo scambio di comunicazione fra esseri viventi, quello che io domandavo, e non era ironico, è se l'incontro diciamo "spirituale" (non so se poi alla fine è un termine giusto, forse no) con il serpente di cui hai parlato, è avvenuto con lui in cattività o in libertà. Io ho contrastato il tuo intervento non per quello che fai, ma per l'utilizzo, eventualmente, di animali in cattività. Un pitone in un terrario per me continua ad essere un essere recluso, che non dovrebbe aver bisogno di dirci di cosa ha bisogno, perchè è palese che quello di cui ha bisogno è di poter vivere la sua vita libero, non nascere riscaldato da lampade agli infrarossi e vedere per tutta la sua vita lo stesso tronco e l'erbetta in plastica.
Per tutto il resto, io ho un sito che si chiama "il cane sotto la pelle". Sono anni che mi domando cosa significa essere cane, come è il suo mondo, come vede, come annusa. Se vai sulla prima pagina del mio sito trovi delle strofe di una canzone, "sono tutti senza naso i figli di Eva; oh l'allegro odore dell'acqua, l'ardito odore del sasso!". Questo significa essere cane, significa sentire che l'acqua ha un odore allegro, e il sasso ha un odore ardito, e basta guardare un cane che gioca in un fiume per SAPERE che è vero.
Ora sto cercando la maggior parte di info possibili sui sogni dei cani; da tempo ho capito che c'è un mondo nascosto nei loro sogni, e che ci mostra una verità non condizionata. Aprirò anche un topic per chiedere a chiunque abbia voglia, di parlarmi dei sogni dei loro cani, per poter poi inserire tutto nel mio sito. Quindi figurati se non credo o non capisco quello a cui alludi. Però ribadisco che per me il rispettare la natura dell'animale è condizione primaria.
 

elena_11293

Master Florello
io ho capito quello che intendi, con lo scambio di comunicazione fra esseri viventi, quello che io domandavo, e non era ironico, è se l'incontro diciamo "spirituale" (non so se poi alla fine è un termine giusto, forse no) con il serpente di cui hai parlato, è avvenuto con lui in cattività o in libertà. Io ho contrastato il tuo intervento non per quello che fai, ma per l'utilizzo, eventualmente, di animali in cattività. Un pitone in un terrario per me continua ad essere un essere recluso, che non dovrebbe aver bisogno di dirci di cosa ha bisogno, perchè è palese che quello di cui ha bisogno è di poter vivere la sua vita libero, non nascere riscaldato da lampade agli infrarossi e vedere per tutta la sua vita lo stesso tronco e l'erbetta in plastica.
Per tutto il resto, io ho un sito che si chiama "il cane sotto la pelle". Sono anni che mi domando cosa significa essere cane, come è il suo mondo, come vede, come annusa. Se vai sulla prima pagina del mio sito trovi delle strofe di una canzone, "sono tutti senza naso i figli di Eva; oh l'allegro odore dell'acqua, l'ardito odore del sasso!". Questo significa essere cane, significa sentire che l'acqua ha un odore allegro, e il sasso ha un odore ardito, e basta guardare un cane che gioca in un fiume per SAPERE che è vero.
Ora sto cercando la maggior parte di info possibili sui sogni dei cani; da tempo ho capito che c'è un mondo nascosto nei loro sogni, e che ci mostra una verità non condizionata. Aprirò anche un topic per chiedere a chiunque abbia voglia, di parlarmi dei sogni dei loro cani, per poter poi inserire tutto nel mio sito. Quindi figurati se non credo o non capisco quello a cui alludi. Però ribadisco che per me il rispettare la natura dell'animale è condizione primaria.

grazie per la chiarificazione, credo di aver compreso meglio ora la tua posizione riguardo al thread, e anche a me :)

rispetto a chi tiene animali in cattività io continuo sulla mia linea di non esprimere giudizi personali (cioè legati alle mie scelte personali) perché una delle cose che ho imparato attraverso questo contatto con gli animali di cui abbiamo parlato è che ce ne sono (di animali) che ancora stanno scegliendo di vivere questa esperienza con gli umani per insegnar loro che, sì, non ha reale scopo. si può non comprendere la scelta e sentirla quasi assurda, ma ad altri livelli (diversi da quello che la ns mente, anzi ego giudica) avviene.
tutto nella vita, non solo loro, perfino noi esseri umani con i nostri simili, continuiamo a farlo costantemente, a volte se considerato utile anche attraverso atti non giudicati 'buoni e belli'. non sentiamo forse tutti un unico grande desiderio come fosse innato di libertà, pace, benessere? e quando perdiamo contatto con la ricerca di questo, magari perché presi dai ritmi frenetici del quotidiano, non sono forse le occasioni più forti e dolorose che ci capitano a rimetterci all'istante con i piedi a terra in ascolto di quella voce del cuore che in quei momenti ci chiede di trovar pace, di cercar altro, di lasciar perdere ciò che non ci va, in noi e negli altri e nel mondo attorno a noi, e di fare gli aggiustamenti del caso? per come siamo fatti, quella voce si fa forte e udibile (purtroppo, certo) proprio in presenza di situazioni forti, è più un sussurro altrimenti, ma allora per sentirlo occorrerebbe prestar bene ascolto e coscienza attenta, cosa che spesso non riusciamo a fare e mantenere. ed ecco quindi che in qualche modo ancora 'servono' cose forti. cioè: in qualche modo le stiamo chiedendo noi stessi, col ns mantenerci inconsapevoli, cosa a cui altri 'rispondono' (per aiutarci a uscire dalla 'letargia' come è possibile: più è bassa, più delicata è l'esperienza. e viceversa).
questo nn per constrastare quel che dici, che è del tutto in linea con quanto credo anch'io, ma per spiegare meglio ciò che accade anche nel rapporto con la natura, e davvero in spirito di libero arbitrio per tutti tutti coloro che sono coinvolti. tutti sono in accordo a vivere l'esperienza, se porta a crescita. perché una crescita personale significa sempre anche crescita per il mondo attorno, quindi non è mai poca cosa nell'economia globale. per questo lo si 'accetta' (come detto, ad altri livelli). non certo con la mente, nemmeno con le emozioni. quando sei nel cuore e con la coscienza aperta però lo sai.

gli animali, che vivono sempre a quel livello, ne restano consapevoli, contrariamente a noi.
perciò posso solo dirti che, per quanto ho vissuto io e altri che come me si occupano di questo, loro sempre scelgono con chi stare, perfino come e quando morire. non ho più stupore né indignazione quindi da quando ne sono entrata in contatto (prima, lo ammetto, trovavo insopportabile la cosa), perché ho sentito direttamente da loro che così avevano deciso e per quali motivi.
quel che desiderano è solo che le coscienze di sempre più persone si sveglino per trarne almeno una prima piccolissima considerazione: "lo sto facendo a lui, vorrei venisse fatto a me? lui sente male, vorrei io passare attraverso questa sofferenza? io sto bene a casa mia, vorrei io essere portato altrove senza che possa dire la mia?" (o meglio, senza che nessuno mi ascolti, dato che come dici tu anche non usando i sensi 'altri' non si può dire non sia evidente che un animale selvaggio, per quanto nato in cattività, non è che non fa capire che non gli vanno tante cose, no? idem a dir il vero con tanti animali considerati 'domestici'..)
quindi, io credo che finché ci sarà chi non vorrà svegliarsi da questo torpore della mente e del cuore, be', è piuttosto probabile che ci saranno ancora animali disposti a 'lavorare' in prima persona per dar loro una mano a tirarsene fuori e svegliarsi, animali che sono devo dire sempre molto più generosi di quanto non lo siano molti di noi (me compresa mi sa, molto più fifona e riluttante..).

così, sì, parlo anch'io con animali in cattività, ma la loro condizione può ora darmi enorme compassione e rispetto, non più rabbia o peggio (almeno, ci provo, perché so bene non serve a nulla combattere in modo diretto il non voluto, solo andare nella direzione opposta ha vero senso e produce cambiamento), verso chi li tiene così. perché loro, gli animali, non ne hanno (di rabbia ecc). piuttosto, mi sono impegnata a far comprendere al meglio possibile le esigenze che manifestano, e stai certa che se sento si tratta di altro riguardo ai desideri che avrebbero per le loro condizioni di vita lo dico, e in modo che passi. questo è proprio il mio impegno in questo che ho scelto di fare.
perché sì, se qualcosa non va te lo dicono anche se non glielo dovessi aver chiesto. non con astio, più come esponessero un dato di fatto accompagnato dall sensazione che non è ciò che vorrebbero. non ho mai sentito alcun odio, rancore, vendetta. mai, in nessun animale. e, non ci sarebbe alcun motivo non mi arrivasse pure questo se ci fosse, dato che anzi in me troverebbe attivazione emozionale molto facilmente.

così, vedi, questo è quanto so e che mi dà direzione e che ho voluto condivdere con il mio intervento. è una direzione nuova rispetto a un tempo, ma molto più 'concreta' per me, perché dà risposta a un sacco di cose che altrimenti, diciamocelo, nella vita non si capirebbe proprio perché esistano :)

chiuderei qui, sinceramente. quando sono intervenuta l'altro giorno avevo solo desiderio di portare una voce diversa in una discussione importante, avendo io un'esperienza diversa. con il desiderio anche che potesse esser utile per chi non ne era a conoscenza. non intendevo parlarne troppo, mi rendo perfettamente conto sia un argomento che può creare fraintendimenti non basandosi su qualcosa di tangibile e chiaro per tutti.

piuttosto, ecco, giusto le esperienze che mi racconti e il lavoro con e per i cani in cui ti sei impegnata: vagabonda, a me pare che tu già faccia esattemente quello che faccio io, con moltissima dedizione pure!
l'unica differenza che posso vedere, ma proprio l'unica, è che ti affidi ai sensi fisici per processare tutte le informazioni che raccogli e non anche a quelli psichici (non è che mi piace tanto questa definizione, ma in italiano non conosco un termine migliore da usare). cmq mi è del tutto evidente: sei lì, già vedi e senti tutto.
e sai. certo, sì.
 

elena_11293

Master Florello
per fare un sunto di tutto...ma certo che non ci sarebbe bisogno di chieder loro cosa preferiscono, alla fin fine. io non sto mica a chiedermelo (né devo chiederlo a loro) infatti se i miei gatti nn avrebbero forse preferito non essere stati sterilizzati e piuttosto vivere il più liberi possibile, e senza macchine di mezzo che corrono troppo o gente che li avvelena o gli spara o peggio. non lo faccio perché lo so già, lo so e basta, perché tutto me lo dice. e così mi regolo di conseguenza.
se devo dirla tutta però, allora è vero che noto anche che nonostante quanto elencato che noi umani portiamo nella loro vita e non li supporta certo (e quanti di noi sanno quant'altro accade in giro, ovunque?) non ho mai visto né sentito, con i miei sensi ordinari intendo, di cani o gatti o serpenti o tigri o quant'altro che si siano coalizzati per farcela pagare, darci una lezione sullo stesso tono, vendicarsi... (nemmeno di singoli!) anche questo appunto è palese, e quindi l'informazione che loro non si muovono su questioni quali quelle che prendiamo in considerazione noi (giusto o sbagliato, bene o male, cattivo o buono, etologico o meno, ecc) mi arriva anche da una fonte più diretta se vuoi, cioè da lì, dall'osservazione e dalle deduzioni che ne posso trarre non mi arriva solo qualcosa relativo al comportamento istintuale e alle necessità che soddisfa.
allora, sarebbe semplicissimo, è vero, quasi banale, no?, fare una scelta. come dici tu.
è che.. lo sarebbe, sì, se tutti se ne rendessero conto, però.
non è ancora così, invece, e certe discussioni nascono per questo, altrimenti non ci sarebbe motivo di parlarne perché sapremmo già di esser tutti sulla stessa frequenza e ci occuperemmo di godere della natura a un passo da noi e tutt'attorno senza interferire troppo, sostenendola così come fa lei con noi, intuendo, sì, da ciò che ci mostra molto direttamente cosa le serve, senza necessità di traduzioni di alcun tipo.
ma, se per ora è ancora com'è, be', io trovo allora che forse è meglio lo si faccia sapere, ognuno come può. per quanto mi riguarda, io ho scelto di dar voce a quello che hanno da dire a livello di coscienza e cuore. e siccome lì non c'è giudizio, così mi regolo quando passo il messaggio :)

i miei migliori auguri per tutto, e se mi capiterà di raccogliere notizie di sogni di cani (magari di 'prima.. zampa' ;)) se avrò modo te le passerò senz'altro, lo trovo un bellissimo progetto questo tuo.



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Seya ha scritto:
elena mi ha molto interessato quel che hai scritto sull'interazione attraverso l'intuizione e lo scambio energetico con gli animali.
sono affascinata e mi chiedo concretamente come fare. sarebbe utile se hai piacere anche tu naturalmente se mi scrivi qualche tua esperienza diretta.
asssie
ciao seya
come ho scritto prima a vagabonda non me la sento ora sinceramente di proseguire qui con questo argomento della comunicazione intuitiva, per non togliere spazio ad altro.
se vuoi scrivimi un msg e dimmi cosa ti interesserebbe sapere esattamente e ti rispondo senz'altro :)
un caro saluto intanto!


buona domenica a tutti!! :)



ps: quando ho finito di scrivere questo qui su, sono uscita in terrazza e in giardino c'erano due totore, due merli, un passero e perfino due gazze.. di solito nn c'è mai un tale affollamento! mi è sembrato fossero tutti venuti ad ascoltare cosa ci stavamo dicendo ;)
 
Ultima modifica:

Vagabonda

Florello Senior
l'unica differenza che posso vedere, ma proprio l'unica, è che ti affidi ai sensi fisici per processare tutte le informazioni che raccogli e non anche a quelli psichici (non è che mi piace tanto questa definizione, ma in italiano non conosco un termine migliore da usare). cmq mi è del tutto evidente: sei lì, già vedi e senti tutto.
e sai. certo, sì.

anche io detesto le cose che iniziano con "psico".
 
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