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Non sono parassiti
I licheni sono organismi molto resistenti e adattabili, in grado di vivere in condizioni estreme, addirittura sulle rocce e sui monumenti, oltre che sul legno delle piante, e di diffondersi continuamente, seppur lentamente.
Sulle piante, preferibilmente alberi ad alto fusto, ma anche arbusti, i licheni si attaccano alla corteccia di tronco e rami, e vi si sviluppano, ricoprendoli a chiazze più o meno diffuse. La loro presenza tende ad allargarsi sempre di più fin quasi a ricoprire totalmente la corteccia.
Pur non essendo organismi parassiti, infatti utilizzano la pianta solo come appoggio su cui vivere, senza succhiarne la linfa, col tempo i licheni tendono a ‘soffocare’ la pianta colonizzata, determinandone sofferenza e lento deperimento. I rami e le parti colpite tendono infatti a seccare. Inoltre, rappresentano un problema anche dal punto di vista estetico.
Eliminarli con il rame
L’errore più frequente è quello di tentare di togliere i licheni tramite raschiatura: intervenendo in questo modo, infatti, non si fa altro che favorire la dispersione delle loro spore e determinarne l’ulteriore diffusione e sviluppo. Una pratica, dunque, assolutamente controproducente che porterebbe al peggioramento della situazione.
La lotta più efficace prevede l’utilizzo di prodotti fungicidi, principalmente a base di rame.
La poltiglia bordolese è uno dei fungicidi più utilizzati in campo agricolo, a base di solfato di rame e idrossido di calcio: è efficace nella lotta ai licheni già insediati e nella prevenzione di nuovi insediamenti.
La poltiglia bordolese va diluita in acqua alle dosi indicate nell’etichetta del prodotto acquistato e somministrata sul legno della pianta, bagnando bene tutto il tronco e i rami. Meglio eseguire quest’operazione in autunno-inverno, cioè durante il riposo vegetativo, quando la pianta è spoglia.