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Allevare una plumeria in vaso

ROSSANA367

Giardinauta Senior
Secondo voi è possibile, qui al nord, o è meglio evitare?
Qualcuno ha esperienza in merito?
Ciao e grazie.
 

Marco48

Guru Giardinauta
Secondo voi è possibile, qui al nord, o è meglio evitare?
Qualcuno ha esperienza in merito?
Ciao e grazie.

Non ho esperienze di coltivazione al nord ma penso che sia importante entrarla in casa in inverno e metterla in un posto luminoso ma non caldo. Le plumerie si adattano benissimo a vivere in vasi anche abbastanza piccoli quindi io dico che puoi provare.
 

horace

Aspirante Giardinauta
possibilissssssssimo! basta un luogo fresco d'inverno, quasi zero annaffiature e può esserci anche poca luce perchè va in riposo vegetativo. E' molto facile da coltivare, un pò meno da far fiorire
 

Maria42

Apprendista Florello
Ci ho provato anch'io! Ho 4 piante ottenute da semina un anno fa. Una è cresciuta molto. Adesso il vaso, che le contiene tutte e 4, è sul pianerottolo (luminoso e senza riscaldamento) avvolto nel tnt. Credo sopravviveranno ma, come giustamente dice Horace, sarà difficile vederle fiorire (inoltre da seme impiegano non meno di 3/4 anni...).
 

tuberosa

Giardinauta Senior
1.1 – Coltivazione in vaso
Tranne situazioni climatiche particolarmente favorevoli, quali si incontrano nelle aree costiere della Sicilia, questo albero tropicale deve essere coltivato in vaso per potere essere riparato in inverno, dato che non sopporta temperature intorno allo zero, o poco sotto, specie in connessione ad elevata umidità ambientale e del suolo. Quanto segue naturalmente può essere applicato alle piante in piena terra, mutatis mutandis.
- Inverno
Nel tardo autunno, col diminuire delle temperature e della luminosità ed il conseguente rallentamento della vegetazione, le innaffiature andranno progressivamente diradate fino ad essere sospese del tutto e le piante poste in luogo riparato dalla pioggia, se non lo sono già, o all’interno nei climi meno favorevoli. In questo periodo la Plumeria non ha praticamente bisogno di cure e può essere quasi ‘dimenticata’, il locale può essere poco luminoso, o quasi al buio (anche se personalmente lo sconsiglio), ma ventilato ed asciutto e con temperature che non scendano mai sotto i +6, +7 °C. E’ in questo periodo di stasi vegetativa, o meglio verso il suo finire, che vanno effettuate le operazioni di rinvaso e/o di rinnovo, anche parziale, del terriccio. Se si hanno problemi di spazio, come ad esempio nei classici balconi del centro storico di Palermo, può essere utilizzato per molto tempo un vaso della stessa dimensione, togliendo delicatamente il terriccio in superficie o lateralmente al pane di terra, insieme con le radici più sottili, cosa che non reca gran danno dato che queste generalmente in inverno seccano; lo spazio lasciato libero sarà riempito con terriccio fresco. In questo periodo, come in natura, la Plumeria perde in tutto od in parte le foglie; se necessario possono essere tagliate (non strappate per evitare marciumi all’attaccatura al fusto) lasciando una piccola porzione del picciolo, che successivamente cadrà da solo; in letteratura si consiglia di lasciare 2 cm, ma ovviamente non è il caso di essere precisi al millimetro.

Infine, sempre sul finire dell’inverno, è il momento di potare, se strettamente necessario anche per ricavare talee per la moltiplicazione, con un attrezzo sterilizzato effettuando un taglio netto ed inclinato per consentire lo scivolamento di eventuale pioggia sul moncone. E’ da tenere presente che il o i rami che nasceranno sotto il taglio potranno impiegare, a seconda della varietà e delle condizioni di coltivazione, anche più di un anno per fiorire.
- Primavera
All’inizio della primavera, non appena le temperature minime esterne lo consentono (superiori ad almeno +10, +12°C), le piante riparate all’interno vanno messe in piena luce in posizione preferibilmente esposta a sud, dato che per fiorire bene hanno bisogno di almeno 6-8 ore di sole al giorno. Appena le piante danno segno di iniziare a vegetare si possono riprendere con gradualità le innaffiature, lasciando asciugare bene il terriccio tra l’una e l’altra. E’ anche il momento di concimare, utilizzando preferibilmente concimi a lenta cessione ricchi in fosforo e poveri in azoto, per evitare una eccessiva crescita dei rami, con conseguente problemi di ingombro. Occorre comunque moderazione nelle dosi, dato che queste piante in natura vivono in suoli molto poveri e le fini radici che vengono emesse alla ripresa vegetativa sono particolarmente delicate e possono essere sensibili ad un eccessivo accumulo di sali nel terriccio, specie in un ‘ambiente’ limitato come quello di un vaso. Parallelamente all’aumento delle temperature e dell’insolazione si sviluppano le infiorescenze e le foglie, a volte queste ultime con leggero ritardo rispetto alle prime, come in natura.
- Estate
E’ la stagione della piena fioritura e vegetazione della Plumeria; i fiori iniziano ad aprirsi a fine maggio- primi di giugno o poco più tardi, a seconda della varietà, dell’esposizione (più o meno favorevole) e dello stato di ‘salute’ globale della pianta. Le innaffiature vanno effettuate con regolarità, lasciando però sempre asciugare il terriccio. In questo periodo possono esserci attacchi di parassiti, acari (il classico ‘ragnetto rosso’) in primo luogo e cocciniglie, specie in situazione di scarsa ventilazione, che in caso di gravità vanno affrontati con i prodotti specifici.
- Autunno
Già a fine settembre inizia ad essere evidente un rallentamento della vegetazione, la crescita delle foglie rallenta drasticamente e le infiorescenze residue producono fiori sempre più piccoli e di colore più pallido. Parallelamente le innaffiature vanno diminuite in quantità e sempre più distanziate nel tempo, per preparare le piante alla stasi invernale.

(segue... per i limiti imposti alla lunghezza del testo)
 

tuberosa

Giardinauta Senior
...mi sono limitata a fare un copia-incolla di un post di qualche tempo fa relativo alla coltivazione delle plumerie, il merito va tutto a Pietro Puccio che generosamente ci elargisce ...:)love_4: grazie Pietro). Il "continua..." è relativo alla riproduzione, se ti interessa ti posto anche quello. Da 10 semi acquistati su e-bay tre anni fa ora mi ritrovo con 9 piantine che senza ripassare i compiti ho invasato assieme l'ottobre scorso. Spero di non avere fatto danni, ma seguendo queste semplici regole ogni anno sono cresciute parecchio. Ora ho un bel boschetto alto circa 30 cm ovviamente senza foglie ma aspetto la ripresa per quantificare i danni che ho fatto!
Calcola che io abito in provincia di Vicenza e se ne stanno fuori in vaso dalla primavera inoltrata fino all'inizio dell'autunno (l'anno scorso quasi tutto ottobre! :ciglione:)......
 

tuberosa

Giardinauta Senior
...questo magari ti può interessare...

2.1 – Riproduzione da seme

E’ questo ovviamente il metodo naturale, ma a parte l’uso per ottenere nuove varietà è il meno utilizzato nel campo amatoriale. Ciò è dovuto in parte alla solitamente scarsa o nulla fruttificazione nei nostri climi e nelle piante coltivate in vaso (in piena terra in certe varietà può essere relativamente abbondante), in parte al fatto che le piante ottenute non è certo che abbiano le caratteristiche dei genitori, ma sopratutto per il tempo necessario alla prima fioritura, 3-5 anni in teoria, che possono essere molti di più nei nostri climi. I caratteristici ‘follicoli’ impiegano 8, 9 mesi a maturare ed i semi vanno prelevati quando stanno per aprirsi. I semi sono piatti, romboidali con una caratteristica ‘ala’ lunga 2, 3 cm. Prima della semina molti consigliano di distendere per una notte i semi tra due strati di carta assorbente inumidita e mettere a dimora solo quelli che al mattino presentano un evidente rigonfiamento, tralasciando gli altri perchè molto probabilmente non ‘vitali’, la germinazione comunque può avvenire anche senza questo pre-trattamento. I semi vanno interrati per tutta la loro lunghezza, l’ala può essere tolta o lasciata a mo’ di segnale. Per il terriccio esistono tante formule ed ognuno può prepararsi il proprio, ciò che è importante è che deve essere poroso, drenante e poter trattenere l’umidità, come ad es. uno costituito per il 50-60% del classico terriccio per la semina di succulente, ulteriormente ‘alleggerito’ con agriperlite o sabbia di fiume o pomice di pezzatura 3-6 mm. Per diminuire il rischio di marciumi in fase di germinazione il terriccio può essere sterilizzato o trattato con apposito fungicida. Il vaso con il terriccio inumidito va quindi messo in un luogo molto luminoso ad una temperatura orientativamente non inferiore a 20°C; per mantenere l’umidità può essere chiuso in un sacchetto di plastica trasparente o coperto con analogo foglio. La germinazione avviene solitamente nel giro di 2, 3 settimane.

e...
MALATTIE ED AVVERSITA’

3 – La Plumeria è una pianta molto resistente alle malattie, nei nostri climi il suo peggior nemico è il marciume apicale, che compromette la fioritura, e quello radicale che può portare velocemente alla morte l’intera pianta, dovuti alle basse temperature ed alla umidità ambientale e del substrato. L’unico rimedio è evidentemente la prevenzione: deve essere particolarmente curato il drenaggio dei vasi, preferibilmente in coccio, il terriccio deve essere poroso e drenante, come detto; se coltivate permanentemente all’esterno, dove le minime invernali lo consentono, deve scegliersi una posizione esposta a sud, riparata per quanto possibile dalle piogge invernali, per rispettare il periodo di riposo invernale.




 
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