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A volte capita di ripensarci

Cucciolotta

Giardinauta
Per me sempre tutto presente e futuro...... Una delle pochissime volte che mi sono guardata indietro (e mi è servito da lezione per sempre) è stata la sintesi del racconto di Pa0la e di quello di Olmo.
Sono nata in una casa nel rione Prati (Roma) e ci ho abitato fino all'età di quattro anni. Il mio mondo di allora era piccolissimo - ma nei ricordi - un giardino con la ghiaia, un cedro del libano al centro, una casupola degli attrezzi ricoperta di edera, odore di edera, rumore di ghiaia. Traslocammo nel Quartiere Africano.
Per molti anni mi sono sentita sradicata e provavo una nostalgia vivissima di quell'ambiente, di quella casa. Appena è stato possibile, direi verso i miei 15 anni, ho preso alcuni autobus e mi sono avventurata per "rivedere" o forse "rivivere" quelle sensazioni, risentire quei rumori e quei profumi. Ebbi la prova provata che era tutto dentro di me, perchè rimasi delusissima da tutto quello che ritrovai, anche se non era cambiato niente.

Niente è peggio dei ricordi di quando si è piccoli... sono fatti di emozioni, sensazioni e zero obiettività... raramente sono aderenti alla realtà...
 

Commelina

Master Florello
Niente è peggio dei ricordi di quando si è piccoli... sono fatti di emozioni, sensazioni e zero obiettività... raramente sono aderenti alla realtà...

io penso, Cucciolotta, che questa avvenga anche per i ricordi da adulti..... si rielaborano a volte per addolcire altre volte per inasprire.
 

daria

Master Florello
A me piace tornare indietro ai ricordi della mia infanzia-adolescenza, al quartiere popolare dove sono cresciuta, in sana e allegra bolletta.Tanta gente più o meno svitata, e non ti sentivi mai sola. Qualche tempo fa ne ho sentita una nostalgia così forte che ho scribacchiato qualche raccontino, ho avuto l'esigenza di fissare su un supporto meno labile della mia memoria.:)
 

quadricromia

Guru Giardinauta
E allora io sono gravemente malata, mi piace lasciarmi andare ai ricordi, canticchio filatrocche, ripeto gesti per tradizione, per non dimenticare, conservo cose sciocche, sciocchissime, ho una noce conservata a memoria di una serata vissuta almeno 18 anni fa, ho scatole e cassetti che ogni tanto riapro per 'ricordare'. Allo stesso tempo uso i ricordi in momenti tristi e bui, quando la notte cerco il sonno e nessun pensiero del presente mi aiuta a rilassartmi, tiro fuori un bel ricordo.
Mi è più difficile rivisitare i posti, mi provoca emozioni troppo forti che so bene di non saper gestire con maturità e saggezza. Da qualche anno per esempio sono autoesiliata dal litorale di terracina e sperlonga e da alcune zone in puglia.
 

Olmo60

Guru Master Florello
io ho un quaderno dove ho scritto tutte le parole dialettali dei miei vecchi e che i giovani oggi non dicono: mi dispiace perchè fra pochi anni andranno perse per sempre e io le trovo bellissime...
il latte che "Vonta" (per dire quando bolle,esce fuori)
essere alla "poventa" (al riparo dal vento)
il "meriggio" (all'ombra)
"spollina" (quando la neve è molto piccola)
la "motta" (il fango)...e tante altre...
 

Cucciolotta

Giardinauta
io penso, Cucciolotta, che questa avvenga anche per i ricordi da adulti..... si rielaborano a volte per addolcire altre volte per inasprire.

Devo ammettere che oggi mi succede meno... sono più lucida... ma credo che da adulti molto dipenda dai differenti caratteri... quando si è piccoli, invece, il carattere conta meno...
 
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