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Una rosa per la PACE

Asclepias

Giardinauta Senior
Viviamo tempi molto convulsi e drammatici (come quasi sempre d'altronde) e ne abbiamo maggior consapevolezza per i mass media che ci informano spesso in tempo reale. Notizie soprattutto brutte, tristi, angosciose, insulse, banali, inutili e qualche volta belle, serene, distensive. In tal caso il cuore si apre e ci rallegriamo: finalmente una buona notizia!
Abbiamo bisogno tutti di serenità e tranquillità, di PACE per il fisico e per l'anima, con gli altri e con noi stessi.
C'è una rosa che sintetizza questo sentimento, questo spirito, sia nei colori distensivi, sia nella rigogliosità e nella bellezza, ma in particolare nel nome: "GIOIA", "PACE".
Come in tanti abbiamo esposto la bandiera della Pace, ritengo che noi amanti del giardinaggio si debba tutti avere questa rosa, a cespuglio o rampicante, per essere totalmente solidali e più vicini alla PACE.
E' per questo che più esplicitamente reinserisco il mio messaggio con altro nome e racconto ancora l'origine della "GIOIA-PACE".
La fortuna della famiglia Meilland è cominciata proprio con "Gioia" e tutt'ora ne è uno dei vanti maggiori.
Il 5 giugno del 1935, Francis Meilland, figlio di Antoine, il grande patriarca "Papa Meilland", è al lavoro nella serra, impollinando rose. Per la precisione i taccuini riportano che quel giorno furoni impollinati 55 fiori, da cui si formarono 52 frutti che diedero origine a 800 pianticelle. Di queste 50 furono considerate degne di attenzione.
Quella che doveva diventare "Gioia" portava un'etichetta con tre numeri, 3-35-40, che stavano a significare il terzo incrocio fatto nell'estate del 1935 e la quarantesima pianta delle 50 prese in considerazione.
Nell'estate successiva la rosa venne noltiplicata per la prima volta e, già in autunno, grazie al clima particolarmente favorevole, si poterono ammirare i primi fiori: meravigliosi per la forma e le dimensioni, con una strana luce verdognola riscaldata da un giallo che progressivamente, andando verso l'orlo dei petali, si tingeva di rosa carminio.
Nel 1939 alcune gemme di questa nuova rosa vennero inviate in America, Germania e Italia. Il 3 settembre venne dichiarata la guerra e qualsiasi comunicazione tra i Paesi cessò.
In Germania LA ROSA 3-35-40 venne chiamata "Gloria Dei", in Italia "Gioia". Quanto a Francis Meilland, decise, d'accordo con il padre Antoine, di dedicarla alla madre: la rosa divenne dunque "M.me A. Meilland".
In America, l'approssimarsi dell'armistizio suggerì un altro nome, "Peace".
Per una straordinaria coincidenza, la mattina del giorno designato per la sua presentazione, il 29 aprile del 1945, cadeva la città di Berlino, testimoniando significativamente la fine della guerra in Europa.
Poco tempo dopo, a San Francisco, alla conferenza per le Nazioni Unite, ognuno dei 49 delegati trovò nella propria camera d'albergo una di queste rose, accompagnata da un messaggio beneaugurale di pace e prosperità.
Gli introiti derivati dalla vendita di questa rosa in America, convinsero Francis Meilland a cedere l'azienda a Francisque Richardier ee a creare a Cap d'Antibes un cende centro per l'ibridazione. Fra i primi prodotti, "Baccara" (1954). Ma questa è un'altra storia.
Il testo è sintetizzato da un articolo di Michela Mollia per un inserto "Le rose" allegato a Gardenia.
Personalmente, ritengo di sottolineare il ruolo psicologico e sentimentale svolto da questa "Peace"-"Gioia"-"M.me A. Meilland". E come sia tutt'ora attualissimo.
Questa rosa è certamente famosa e molto amata in tutto il mondo, di per sé, ma suggerisco a tutti i giardinauti di farne ancora, ancora e ancora un emblema di armonia, distensione e amicizia, da coltivare, custodire ed esibire come cosa intima, preziosa e indispensabile: la PACE.
Antonio
 

Piper

Maestro Giardinauta
Magari vado un po' off topic, nel senso che non scrivo di rose ma di pace. O meglio non-pace. Io non so voi, ma personalmente non riesco più a guardare i telegiornali. Ieri ho visto in TV scene raccappriccianti che riguardavano il povero ostaggio sud-coreano Kim Sun-il, che ha seguito lo stesso tragico destino degli statunitensi Nicholas Berg e Paul Marshall Johnson. Erano solo alcuni secondi del video mandato in onda da al Jazeera, non si è vista l'esecuzione in sè, ma l'audio era terrificante. Le urla, la disperazione, la paura. Ho visto solo pochi secondi, per sbaglio, poi non ho retto ed ho spento. Mi ha rovinato la giornata, sono stata malissimo. E dire che non mi considero una persona facilmente impressionabile.
Poi ci si guarda attorno, ci si rende conto che il mondo va avanti lo stesso, il che sembra cinico e grottesco, ma in fondo è giusto che sia così. I fiori continuano a fiorire (per fortuna), il mio cane mi viene incontro festoso, i miei cari continuano a volermi bene, spengo la TV e cerco di godermi tutto questo, ma quei suoni e quelle immagini lasciano la cicatrice. Hai ragione Antonio, c'è veramente bisogno di pace, per il fisico e per l'anima.
 

austriaca

Aspirante Giardinauta
Antonio - il tuo messaggio e la storia della rosa Gioia sono meravigliosi!
La Gioia è la mia rosa preferita , ne ho due in giardino!
 
G

gloriamamma

Guest
ne ho una anch'io da 15 anni ed è veramente un bellissimo fiore,ma ho scoperto il suo nome solo di recente grazie a voi del forum

ciao gloria
 
M

Mamma Sara

Guest
Io ne ignoravo assolutamente l'esistenza! Sono d'accordo con voi, purtroppo tante volte bisognerebbe isolarsi nella propria famiglia, e godersi e apprezzare le piccole cose di ogni giorno, purtroppo non è così facile nel mondo che ci circonda! Ciao
Sara
 

Asclepias

Giardinauta Senior
Sono lieto di partecipare a tutti gli amici del forum di Giardinaggio che ieri ho ricevuto il messaggio che trascrivo. E' chiaramente un apprezzamento per le notizie e le proposte, ma anche la testimonianza che il forum è letto anche da tanti che non partecipano attivamente agli "incontri" e soprattutto da "addetti ai lavori".
Caro Sig. Antonio,anche se potrà sembrarLe un discorso di parte, non posso rimanere estranea a quanto Lei ha voluto pubblicamente far conoscere agli appassionati di rose. Non mi vergogno a dirLe che mi ha commossa, oltre che inorgoglita di fare parte dello staff Meilland (una piccola parte, per di più quella italiana).
Grazie per aver divulgato l'intrinseco messaggio legato alla rosa PEACE (Madame A. Meilland - Gioia - Gloria Dei) che va al di là di quello economico o commerciale.
Grazie ancora, con affetto, Gabriella
 

spot

Maestro Giardinauta
Grazie Antonio, il tuo racconto è stato coinvolgentissimo.
Fra gli acquisti autunnali Meilland, inserirò anche questa rosa.
grazie ancora, di cuore.
un abbraccio a tutti.
paola
 

Paola-Luna

Florello
circa un anno fà, ancora quando la guerra in Iraq era appena terminata (ma è poi terminata?????) avevo postato anch'io un messaggio con l'invito a trapiantare nei nostri giardini un esemplare della rosa Peace, come vero augurio di pace. Anche a suo tempo l'idea ottenne molti favori......
 

Asclepias

Giardinauta Senior
Siamo già in autunno e molti stanno già programmando l'acquisto di rose. Visto che la guerra, le guerre, non accennano qualche tregua, anzi, non sarebbe male se ce ne ricordassimo ancor di più e programmassimo anche una Gioia - Peace -Gloria Dei - Papà Meilland.
Quest'estate ho rivisto il capo giardiniere dei giardini delle Nazioni Unite di New York (ora chiusi al pubblico per sicurezza) che è originario del borgo dove vivo e mi ha raccontato che l'aiuola principale dei giardini è realizzata con migliaia di rose Peace. Che bello!
Pace a tutti, Antonio
 
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