Vero Baobab, le foglie sono un po' più chiare, ma la grandezza e la "bruciacchiatura" delle foglie sono gestibili con fertilizzazione oculata ed una giusta umidità del substrato. In compenso le piante sono meno sensibili ad attacchi fungini nei confronti di piante coltivate in luoghi molto ombreggiati. Le mie a Marina di Massa (500 m. in linea d'aria dal mare) prendono il sole dall'alba alle 15 (erano in vaso di cotto), ho dovuto metterle in posizione più ombreggiata quando il terriccio, non avendo la possibilità, temporaneamente, di rinvasarle, non riusciva a mantenere più il giusto grado di umidità fra una annaffiatura e la successiva, e reagivano come le tue. Quest'anno le ho finalmente rinvasate.
Purtroppo la durata dei fiori, al massimo del loro splendore, è sempre di durata molto più breve nei confronti di altre acidofile come le Camelie. Grave difetto compensato, come sai, dallo splendido profumo...
Il periodo giusto, Baobab ha ragione Daniele, per un eventuale trapianto, è quello dei rinvasi, a fine inverno, prima della ripresa vegetativa.
Comunque la mia "filosofia" è: "Se uno si trova bene col suo metodo, perché cambiare! Se uno non è soddisfatto, perché non provare!"