L'associazione milanese Assoedilizia, che riunisce i proprietari di case e palazzi, ha lanciato una proposta per debellare il problema dei piccioni: perché non sparargli come si fa con i fagiani o i tordi durante la stagione venatoria? Secondo Assoedilizia i volatili che popolano le piazze delle città rappresentano una minaccia non solo per i monumenti, ma anche per la salute umana e per questo meritano di finire nel mirino dei cacciatori.
"Non ha senso - ha affermato Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia - continuare a considerare i piccioni uccelli selvatici, come i fagiani, ma non comprenderli tra quelli cacciabili". Da qui la richiesta di una riforma della legge sulla caccia e l'inserimento dei piccioni nell'elenco degli animali contro cui si possono puntare le doppiette. "Mi guardo bene dal chiedere che si apra la caccia in città - ha aggiunto Colombo Clerici - ma almeno si permetta ai cacciatori di poter sparare quando i piccioni si spostano in campagna, in cerca di cibo".
Una misura drastica, quella proposta dai proprietari degli immobili, dettata sicuramente da un calcolo: ogni anno, solo a Milano, i privati spendono cinque milioni di euro per ripulire scantinati, griglie e scanalature incrostate con il guano dei circa 100 mila pennuti presenti in città. Ma a sostenere le ragioni di una proposta simile, destinata a mandare su tutte le furie gli ambientalisti, ci sono anche le considerazioni emerse a un convegno organizzato proprio per sviscerare il "problema".
Il guano dei piccioni torraioli trasmette malattie infettive come il psittacosi, il vaiolo e la leptospirosi e spesso questi uccelli sono portatori di zecche. Tuttavia la proposta di utilizzare la caccia come rimedio alla presenza ingombrante dei piccioni non ha affatto entusiasmato numerosi amministratori locali. Freddo l'assessore all'Ambiente del Comune di Venezia, città storicamente assediata dai piccioni. "Dopo l'introduzione del divieto alla vendita del mangime e la chiusura dei sottotetti - ha affermato Pierantonio Belcaro - molti piccioni sono migrati nella terraferma". Fermamente contrario all'ipotesi della caccia anche l'assessore alla Salute di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna. "Personalmente amo gli animali - ha affermato - e credo che sia più efficace il nostro progetto di installare nel 2009 10 torri piccionaie nelle periferie". Con la migrazione dei piccioni nelle torri e la periodica sostituzione delle uova il Comune di Milano conta di ridurre del 50% il numero dei pennuti.
"articolo copiato da Tg Com"
"Non ha senso - ha affermato Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia - continuare a considerare i piccioni uccelli selvatici, come i fagiani, ma non comprenderli tra quelli cacciabili". Da qui la richiesta di una riforma della legge sulla caccia e l'inserimento dei piccioni nell'elenco degli animali contro cui si possono puntare le doppiette. "Mi guardo bene dal chiedere che si apra la caccia in città - ha aggiunto Colombo Clerici - ma almeno si permetta ai cacciatori di poter sparare quando i piccioni si spostano in campagna, in cerca di cibo".
Una misura drastica, quella proposta dai proprietari degli immobili, dettata sicuramente da un calcolo: ogni anno, solo a Milano, i privati spendono cinque milioni di euro per ripulire scantinati, griglie e scanalature incrostate con il guano dei circa 100 mila pennuti presenti in città. Ma a sostenere le ragioni di una proposta simile, destinata a mandare su tutte le furie gli ambientalisti, ci sono anche le considerazioni emerse a un convegno organizzato proprio per sviscerare il "problema".
Il guano dei piccioni torraioli trasmette malattie infettive come il psittacosi, il vaiolo e la leptospirosi e spesso questi uccelli sono portatori di zecche. Tuttavia la proposta di utilizzare la caccia come rimedio alla presenza ingombrante dei piccioni non ha affatto entusiasmato numerosi amministratori locali. Freddo l'assessore all'Ambiente del Comune di Venezia, città storicamente assediata dai piccioni. "Dopo l'introduzione del divieto alla vendita del mangime e la chiusura dei sottotetti - ha affermato Pierantonio Belcaro - molti piccioni sono migrati nella terraferma". Fermamente contrario all'ipotesi della caccia anche l'assessore alla Salute di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna. "Personalmente amo gli animali - ha affermato - e credo che sia più efficace il nostro progetto di installare nel 2009 10 torri piccionaie nelle periferie". Con la migrazione dei piccioni nelle torri e la periodica sostituzione delle uova il Comune di Milano conta di ridurre del 50% il numero dei pennuti.
"articolo copiato da Tg Com"