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Terra per il rinvaso

Eiar75

Aspirante Giardinauta
Ciao a tutti. Scrivo da Torino ed è qualche mese che ho scoperto questo forum, e dopo aver curiosato qua e là alla ricerca di informazioni sui bonsai, approfitto del mio primo intervento per fare i complimenti a tutti, vista la fondamentale utilità che ho trovato su questo spazio.
I miei bonsai:

- Ficus Microcarpa. Ricevuto in regalo circa sei mesi fa, l'ho collocato sulla veranda (esposta a sud e priva di riscaldamento): la pianta mi sembra goda di ottima salute, non perde foglie e da qualche settimana è un trionfo di germogli e foglioline nuove. Per l'acqua seguo attentamente i consigli del forum.

- Ulivo europeo. Acquistato 10 gg fa al Self. Era in condizioni disastrose, e mi faceva una pena infinita: terreno secchissimo, folgie che cadevano sul vaso e intorno, e foglie tafliate a caso con un tagliasiepe per non farlo uscire dei "limiti". Sono bastati pochi giorni sulla mia veranda e un po' d'aqua per vedere le prime gemme.

Ma ora veniamo ai problemi.

Mi piacerebbe capire qualche regola sulla scelta del terreno da utilizzare per i rinvasi e sul momento più appropriato per farli.
Ho capito che si usa molto l'akadama, e la pomice, ma questa regola vale per tutti i bonsai??
Le regole sulla scelta delle radici da tagliare sono assolute oppure ogni varietà ha le sue caratteristiche di intervento specifiche?

Ringrazio tutti.
 

massimo1952

Esperto in bonsai
Le regole principe per tutte le piante ma sicuramente per tutti le piante educate a bonsai sono l'evitare ristagni d'acqua quindi qualunque tua scelta di terriccio deve rispecchiare questa condizione. Quindi niente sottovasi e bagnare periodicamente fino a che l'acqua scoli dai fori di drenaggio, poi interrompere osservando il terriccio e ribagnare solo quando si è asciugato e NON seccato. ( la cadenza la da quindi la velocità di evaporazione dell'acqua che è in funzione delle condizioni meteo e del luogo dove sta la pianata )
Una seconda regola che a volte non viene osservata e che qualsiasi intervento di qualsiasi natura si fa su piante sane e non sofferenti quindi prima la pianta deve dimostrare di stare bene e poi si interviene.

Se per il ficus non sembra ci sia da dire nulla, per l'ulivo devi prima fare si che si riprenda.... perciò ambiente fresco che non vada mai sotto i 15° circa, luminoso bagnato come sopra. Quando le temperature lo permetteranno (quelle notturne specialmente) fuori all'aria, ricorda che l'olivo ama un leggero vento ( non i tornado :lol:). Quando sarai certo della sia ripresa potrai pensare a un reinvaso che per ora non affronterei. Se sarà troppo tardi potrai valutaro prima dellinverno o meglio a primavera prossima.

Tutto il resto lo rimanderei all'anno prossimo.
 

Eiar75

Aspirante Giardinauta
E' vero, avevo letto il particolare dell'ulivo che richiede un po' d'aria, ma ho letto anche che richiede il sole e purtroppo io ho solo due balconi: uno a sud (con la veranda) e uno a nord (senza veranda), ma che non vede mai il sole. Dovendo scegliere che cosa mi consiglieresti tra i due: il sole in veranda, oppure l'arietta all'ombra?

Leggendo il tuo commento mi è venuto in mente un dettaglio che prima ho dimeneticato. Il terreno dell'ulivo è ricoperto di muschio, che io ovviamente sollevo per controllare lo statto di umidità.
Sarebbe opportuno rimuoverlo?? Oppure lo posso lasciare... è così carino!!

Ancora grazie!!!
 

aurex

Esperto di Bonsai
ciao Ear...sei il benvenuto.....dunque per rispondere alle tue domande direi prima di tutto che la scelta del substrato dipende essenzialmente da questi fattori:
fascia climatica, tipo di essenza, capacità di coltivazione che hai.
Il substrato idoneo per la coltivazione di queste piante (ma come del resto per tute) deve essere il più drenante possibile per consentire alle radici (capillari) di crescere in un ambiente arieggiato e leggero...che ne consenta lo sviluppo e che non le soffochi.
per questo motivo vengono largamente utilizzati questi tipi di substrati tipo pomice, akadama, kiriu, lapillo, kanuma, zeolite , agriperlite e qualcos'altro. L'akadama io non la utilizzo più da tempo poichè sfalda diventando fango argilloso...ed ormai l'ho praticamente sostituito con la pomice. Kiriu si utilizza per le conifere, la kanuma per le acidofile, il lapillo lo si può mettere un pò ovunque ma mai in una percentuale superiore al 10-20%..poichè non è proprio inerte ....contiene cmq microelementi che se dati in quantità eccessiva provoca un rallentamento della crescita e quindi problematiche per la pianta. Arriviamo quindi alla pomice....dalla maggior parte degli appassionati preferita a tutti i substrati. La pomice la si può utilizzare assoluta (quindi pomice al 100%) ma questo, anche se è un ottima scelta, implica cmq una buona capacità di coltivazione ..in particolare nella concimazione...poichè completamente inerte....nonchè tanta attenzione a non far asciugare il terriccio...pena il colpo di secco.
100% pomice per chi coltiva una stessa pianta in sicilia significa rischio di colpo di secco....ma se aggiungi un 20% di pomice aiuti il substrato a mantenersi umido più a lungo. Se però la stessa pianta la coltivi in valtellina, magari se sei bravo, la puoi tenere in 100% pomice....insomma...spero che tu abbia capito il concetto.
il mio substrato standard è 70%pomice-10%lapillo-20%torba....terriccio neutro che va bene per molte essenze....
se invece coltivi acidofile la pomice si sostituisce con la kanuma ...
se invece il tipo di essenza gradisce un pò di acidità si potrebbe sostituire la torba neutra con la torba di sfagno acida..oppure sottrarre un pò di pomice aggiungendo la kanuma....insomma...la scelta del terriccio dipende da vari fattori...ma soprattutto la conoscenza della pianta che coltivi...l'importante cmq è che deve essere molto drenante.
sia il ficus che l'ulivo io li tengo in 70%pomice-10%lapillo-20%torba. non gradiscono acidità...per cui con le dovute accortezze sono di semplice coltivazione.
spero di essere stato chiaro e farti afferrare più o meno il concetto....
 

Eiar75

Aspirante Giardinauta
Io direi che sei un libro aperto e più chiaro di così non potevi essere!!! :)

Come avrai capito sono un neofita di bonsai, e la mia curiosità di conoscenza nasce proprio dalla consapevolezza di affacciarmi su un mondo a parte.

La lettura delle informazioni che mi hai dato però mi stuzzica un altro quesito. Hai parlato di concimazioni e a questo punto ne approfitto per approfondire la questione.
Posso utilizzare le concimazioni che si usano per gli ulivi in frutteto anche per i bonsai (che si tratti di ulivo o di Ficus Microcarpa)? Mi riferisco alle classiche trivalenti N,P,K in graniglia a lento rilascio da spargere sul terreno vicino al tronco.
Oppure mi consigli il concime fogliare o magari un prodotto specifico per i bonsai?
Il letame non si usa per i bonsai...dico giusto?? Per il timore di batteri, suppongo.

In un altro topic ho letto che per l'ulivo si consiglia anche il verderame, con funzioni di protettivo antiparassitario, ma forse è una cautela da adottare per quelle piante ubicate in contesti particolarmente esposti ad attacchi di batteri.

Per hobby, perchè per lavoro faccio tutt'altro (purtroppo o per fortuna visti i tempi!!), ho un piccolo uliveto nella Sabina laziale che mi assorbe tutte le ferie e i momenti liberi. Non mi ritengo un buon agricoltore, e anche se l'insalata che mangio la condisco con il mio olio, sono consapevole che questa non è una materia sulla quale si può improvvisare... ancora grazie per tutti i consigli!!! :)
 

aurex

Esperto di Bonsai
un concime è sempre un concime...e quindi non credere a quei prodotti che parlano di "concimi specifici per bonsai".
quindi credo che il tuo concime a lento rilascio possa andar bene....poi ci sono concimi di varie marche sui quali in rete potrai trovare mlti dibattiti ed opinioni...uguali e differenti....ma questo verrà dopo,.
Poi ci sono concimi luquidi anche ottimi (mai usato i fogliari)...
il verderame è un anticrittogamico potente e lo si fà per di più cn funzione di copertura durante l'inverno...aiuta a prevenire funghi e batteriosi....io ne faccio 2 trattamente a tutte le piante uno a dicembre uno a febbraio.
il letame come hai detto tu è un pò pericoloso....meglio lo stallatico pellettato
 

jiraya

Giardinauta
ma sul concime che titolazione ha? :confuso: NPK ok -sono i macro elementi-, ma così non vuol dire nulla: quello che 'importa' sono i numeri che descrivono il rapporto tra azoto, fosforo e potassio :)
il letame può essere usato se maturo, l'unico difetto è che non è così facile comprendere i rapporti in macro elementi e quindi la concimazione risulta più 'imprecisa'.
i batteri, invece, non fanno male: il terreno è sempre vivo :)
 

jiraya

Giardinauta
sì, ma non puoi decidere quali avere e quali no :ciglione: se la pianta sta bene e se il substrato è in equilibrio, non c'è nessun problema :)
 

aurex

Esperto di Bonsai
sì, ma non puoi decidere quali avere e quali no :ciglione: se la pianta sta bene e se il substrato è in equilibrio, non c'è nessun problema :)

assolutamente...nel substrato ci sono anche funghi malefici che vivono senza arrecare danni alla pianta...il problema è quando la pianta incomincia ad entrare in sofferenza...a quel punto i predetti possono diventare molto dannosi...
in floricultura si usa sterilizzare il terriccio con vapore a certe temperature....ma questo è un discorso che va oltre...
più che altro si parlava del pericolo che rappresenta il letame....ovviamente quando è fresco....il letame per essere benefico deve essere maturato almeno da 6 mesi ad un anno....altrimenti è pericoloso per tutti i vegetali.
io ad esempio preparo il terriccio per i rinvasi a ottobre.....prendo del terriccio già buono come qualità in un grosso recipiente ci metto uno strato di retina sopra con un pò di stallatico pellettato (quello equino è il top)...poi un'altro strato di terra e lascio il tutto a cielo aperto per tutto l'inverno....a primavera sollevo la retina ed uso il terriccio preparato per i rinvasi......partono che è una meraviglia......
 

jiraya

Giardinauta
il 'pericolo' legato all'utilizzo di letame non maturo, però, non è dovuto ai batteri, ma alle concentrazioni di sostanze (urea, sali, etc.) oltre che alla non immediata disponibilità di NPK (sono presenti organicati in molecole complesse che richiedono una iniziale fermentazione batterica per essere disponibili alle piante); la maturazione è il tempo lasciato ai batteri perchè agiscano nel 'mutare' il letame (in sostanza, perdonate l'immagine poco poetica, differenzia ciò che esce dal di dietro dell'animale con ciò che viene somministrato alle piante) :)
 

aurex

Esperto di Bonsai
il 'pericolo' legato all'utilizzo di letame non maturo, però, non è dovuto ai batteri, ma alle concentrazioni di sostanze (urea, sali, etc.) oltre che alla non immediata disponibilità di NPK (sono presenti organicati in molecole complesse che richiedono una iniziale fermentazione batterica per essere disponibili alle piante);

verissimo....però il letame non maturo di solito è ricco di semi di erbe infestanti , di germi di malattie, di uova e di larve di insetti dannosi , che trovano comodo asilo nella massa in fermentazione . Distribuire una cosa del genere nel terreno, provoca diversi danni lasciando sostanze tossiche o comunque nocive alle piante coltivate.
Ecco perchè tra i bonsaisti ci sono pareri molto discordanti e quasi nessun lo utilizza...ripeto...io uso quello già compostato per preparare il terriccio...
 
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