Storia del Tricolore
È Reggio Emilia
la città che ha dato i natali al Tricolore 210 anni fa.
A decidere quale bandiera avrebbe rappresentato il primo Stato libero dell'età moderna furono i deputati delle popolazioni di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara, seduti nel Parlamento della Repubblica Cispadana.
Era il 7 gennaio 1797. I tre colori scelti, verde, bianco e rosso, non hanno tanto un valore sentimentale come spesso viene semplificato (il verde come i campi della terra italica, il bianco come la purezza e il rosso come il sangue versato per la libertà) ma sono legati ad antichi stendardi e uniformi dell'epoca in questione.
Mentre
le tre fasce di uguali dimensioni sono chiaramente ispirate alla bandiera francese del 1790. La bandiera in quell'epoca (nel 1799 cominciò la campagna napoleonica in Italia che sgretolò l'antico sistema di Stati in cui fino ad allora era divisa la Penisola) più che rappresentare un segno dinastico o militare era appunto
il simbolo di ideali di libertà e indipendenza che si andavano formando non solo in Italia, ma anche in altre nazioni.
La bandiera quale oggi la conosciamo e che campeggia sui Palazzi istituzionali è quella voluta dall'Assemblea costituente che si riunì dopo la nascita della Repubblica, il 2 giugno del '46.
Un'assemblea, era
il 24 marzo 1947, che così sancì: «La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso a bande verticali e di uguali dimensioni». All'approvazione, raccontano le cronache dell'epoca, sia i rappresentanti della Costituente che il pubblico presente si alzarono in piedi per una lunga e calorosa ovazione.