Scusate l'intromissione, ma mi è caduto l'occhio sull'impiego del tabacco come insetticida soprendentemente in una sezione che nominalmente è titolata LOTTA BIOLOGICA.
Trovo ciò una grave contraddizione in termini, dato che l'uso della nicotina in agricoltura è stato vietato dal 1991 e attualmente vengono avanzate forti critiche anche avverso l'impiego di insetticidi c.d. neonicotinoidi, i quali peraltro sono molto ma molto meno tossici della nicotina (circa 1 a 450) e hanno un'azione insetticida ben più elevata. Ovviamente gli estratti a base di nicotina non sono ammessi in agricoltura biologica.
Ad ogni buon conto, dal punto di vista fitoiatrico la nicotina ha un'azione paralizzante per contatto, ingestione e asfissia: un tempo veniva commercializzata da Monopoli di Stato come solfato di nicotina (un liquido nero); un estratto di tabacco contiene dal 5 al 10% di alcaloide (la nicotina) e l'1% di creolina (sostanza usata come disinfettante) e veniva diluito in acqua al 2% con l'aggiunta di una eguale proporzione di sapone molle per migliorarne l'efficacia; la nicotina veniva impiegata per combattere un ampio ventaglio di insetti di piccole dimensione (le cocciniglie solo però allo stato giovanile come neanidi, non avendo la nicotina proprietà sistemiche); come insetticida aveva inoltre una persistenza breve.