Purtroppo si, intacca le radici. Devi procurarti un insetticida.
Lotta
La lotta al grillotalpa può essere attuata tramite rimedi chimici o biologici. I primi consistono nell’adozione di esche avvelenate, ovvero di esche impregnate di carbammati aromatici, composti altamente tossici non solo per l’insetto, ma anche per l’ambiente. In commercio esiste un composto per esche velenose, chiamato Methiocarb, proprio a base dei carbammati. Le esche andrebbero inserite nel terreno in modo da uccidere l’insetto durante la fase di scavo e di erosione delle radici. Purtroppo, i veleni sono tossici anche per il suolo, per le piante e per gli uccelli che si trovano a beccare le stesse esche. Per ridurre il rischio di tossicità su piante e suolo, le esche ( resti di carote, mele o patate) si possono inserire in un contenitore di plastica, magari una bottiglia vuota per l’acqua minerale, tagliata a metà e interrata con all’interno la sostanza impregnata di veleno. Le esche avvelenate vanno posizionate sul suolo nel periodo compreso tra aprile, maggio, ovvero quello in cui avviene la deposizione delle uova. La raccolta degli insetti morti va fatta durante le prime ore del mattino per evitare che gli uccelli muoiano nutrendosi proprio degli esemplari avvelenati. Altro valido metodo di lotta al grillotalpa, quello biologico. In natura esistono predatori naturali del grillotalpa: si tratta del gatto, del riccio, del toporagno, di alcune specie di uccelli rapaci, dei merli e dell’upupa.