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Stimolante: che effetti reca?

B

bonsai

Guest
Non appena ho visto la parola stimolante su di una piccola boccetta da concime per bonsai, non ho esitato a comprarla.:hands13: Ora mi chiedo::confuso: E' dannosa per la pianta? Funziona veramente? Quanto bisogna aspettare per vedere degli effetti?:confuso:
Se qualcuno mi potesse dare dei consigli... Ciao!!! GRAZIE:hands13:
 

boba74

Esperto di alberi ed arbusti
Dunque i concimi contengono nutrienti, per lo più azoto, fosforo e potassio più altri microelementi (ferro, Mn, ecc...), utili alle piante.
Gli stimolanti invece contengono vitamine e zuccheri, utili per riprendersi da stress o malattie. Sono due cose molto diverse, infatti il concime non va mai somministrato in caso di sofferenza della pianta. Spesso sulle etichette dei concimi per bonsai scrivono molte fesserie, ad esempio che il concime va usato durante i rinvasi e serve per far riprendere vigore alle piante stressate, ma è invece il modo migliore per dar loro il colpo di grazia.
L'unico modo per districarsi è leggere bene il contenuto.
Ci sono anche gli ormoni radicanti, che sono per l'appunto ormoni, e che servono per stimolare l'emissione di nuove radici, utili ad esempio per le talee e per i rinvasi un po' critici.
 

Greenwich

Aspirante Giardinauta
:eek:k07: A quelli di voi che volessero approfondire il tema degli ormoni vegetali, segnalo il sito seguente:

http://www.minerva.unito.it/SIS/OrmoniVegetali/home%20page.htm

:rolleyes: Tempo fa francobet, mi pare, parlava del 66f come ormone radicale, che anch'io uso per irrorazione fogliare. E' un prodotto a base di acido naftilacetico (da queste parti non si trova), che, se la memoria non mi tradisce, rientra nella categoria delle gibberelline, dette comunemente "ormoni dell'allungamento" (funziona solo con le piante :embarrass), o forse delle auxine.

:eek: Provate dunque a leggere queste altre due pagine dello stesso sito, limitandovi magari ai paragrafi relativi agli effetti e alle applicazioni commerciali, visto che il resto è davvero specialistico oltre ogni limite:

http://www.minerva.unito.it/SIS/OrmoniVegetali/gibberelline/index%20gib.html
http://www.minerva.unito.it/SIS/OrmoniVegetali/auxine/auxine.htm

:D Considerando che uno dei maggior pregi di un bonsai è la piccolezza delle foglie, l'uso di tali prodotti va ponderato cum grano salis.
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
bravo green grande!!

cito il 66f perchè è il migliore a parità prezzo/effetto e di facile reperibilità.
io, per citare un prodotto che tu capirai viste le dettagliate spiegazioni, uso un prodotto "turbo" a base di gibellerine, auxine, vitamine, alghe brune, leonardite ,peptoni .ecc ecc che ti assicuro fa miracoli.
 

Greenwich

Aspirante Giardinauta
:rolleyes: Ho potuto accertare che il 66f rientra nella categoria delle auxine.

L'auxina è una sostanza che svolge azione fitoregolatrice. Ne esistono diversi tipi, alcuni naturali, altri sintetici, tutte varianti della sostanza di base, l’acido naftilacetico.

Questo ormone viene prodotto naturalmente dalle piante, in particolar modo dai giovani germogli.

E’ uno dei fattori che determina, unitamente all’esposizione della pianta, alla disponibilità d’acqua e agli altri "meccanismi" chimici e fisiologici responsabili dei tropismi, la conformazione della pianta stessa.

In buona sostanza è un inibitore della crescita, che agisce soltanto quando la sua concentrazione supera un certo livello, facilmente quantificabile.

E’ il principio attivo responsabile del fenomeno della "dominanza apicale", tramite il quale, in molte piante, i germogli più in basso nei singoli rami vengono penalizzati rispetto a quelli, appunto, all’apice degli stessi. Questo perchè l’ormone inibitore sintetizzato da tutti i germogli nuovi scorre e si ridistribuisce nella pianta dall’alto verso il basso, lungo lo strato esterno del fusto (sotto l’epidermide), e il risultato è che la concentrazione dell’ormone stesso è maggiore nei germogli più in basso (che ne vengono inibiti) rispetto a quelli in alto, che non risentono dell’effetto inibitore perchè la concentrazione non raggiunge nè supera il livello critico.

Semplificando, le piante più sensibili all’ormone sviluppano meglio in altezza, hanno portamento arboreo, mentre le altre hanno portamento cespuglioso o strisciante.

La somministrazione di prodotti a base di acido naftilacetico, come il 66f e altri similari, comporta un bilanciamento della concentrazione dell’auxina lungo tutta la pianta, favorendo lo sviluppo di tutti i germogli, sempre che non si superi il livello critico, altrimenti si ottiene l’esatto opposto; per questo, basta attenersi alle istruzioni del fornitore.

L'applicazione al mondo dei bonsai è evidente: la sua applicazione per irrorazione fogliare permette uno sviluppo della pianta più uniforme, aiutando i rami più bassi a sviluppare meglio, sempre che non si sia scelto lo stile "literati", e comunque tramite un uso sapiente delle potature di contenimento.

Non mi è chiaro il meccanismo attraverso cui lo stesso prodotto funziona anche come stimolante radicale, tant'è che esistono in commercio prodotti di questo tipo con il medesimo componente di base.
 

Greenwich

Aspirante Giardinauta
:eek: Io ancora non sono riuscito a trovare il 66f della Gobbi qui in paese; mi dicono che un prodotto alternativo è il seguente, della Cifo, che purtroppo viene venduto in confezioni da 1 litro, e un cc(ml) basta per 100 litri d'acqua!

ENERGIL 100 A*
LIQUID PHYTOREGULATOR.
Pack size: 1 l.

Registration by Italian Health Ministry n. 7597 - dd. 27/10/88
 

Greenwich

Aspirante Giardinauta
:rolleyes: La gibberellina, anche detta "ormone dell’allungamento", è un’altra sostanza da tenere in considerazione per la coltivazione dei bonsai.

Irrorata sulla parte aerea nel periodo vegetativo, stimola la pianta a produrre fusti più allungati rispetto alla norma, con conseguente maggior vigore vegetativo.

L’utilizzo nel mondo bonsai si giustifica, secondo me, soltanto nella fase iniziale della coltivazione delle piante, per far loro acquistare maggior vigore, ma in un bonsai "maturo" comporta maggiori "distanze internodali", ovvero le foglie si dispongono più distanti fra di loro lungo i rami trattati, e la pianta perde in compattezza.

Sembra inoltre che l’allungamento vada a scapito della resistenza – a lungo andare – della pianta agli agenti atmosferici; forse qualcuno di voi ricorda le mie considerazioni sull’andamento compatto e strisciante di alcune piante alpine, adatte a resistere al freddo, al vento e al gelo delle cime montane.

Somministrare gibberelline inoltre non sempre favorisce – sempre a quanto mi dice un vero esperto del settore – la fioritura e la fruttificazione (come promettono i produttori). Ciò che succede se insistiamo troppo con i concimi azotati (per esempio il sangue di bue che comporta crescite rigogliose) piuttosto che con quelli ricchi di potassio, senza i quali fiori e frutti ... nisba.

Il concetto è che se la pianta "perde" tempo e risorse per crescere, le restano meno tempo e meno risorse per fiorire e fruttificare.

Vero è che la parte aerea, meglio sviluppata e con foglie più distanti garantisce una maggior esposizione alla luce e una miglior fotosintesi.

I produttori di fitofarmaci raccomandano l’uso di questi ormoni per favorire la fruttificazione (del pero, per esempio), per combattere i danni del gelo, per produrre uve senza semi, per agrumi dalla pelle più liscia, per far germogliare le patate, per carciofi dal gambo più lungo, e ancora per piante da fiore reciso con steli più alti.

Il consiglio finale è: usatele soltanto con le vostre piantine più giovani, o eventualmente in modo selettivo, scegliendo cioè con cura i rami o le parti della pianta che volete che si sviluppino di più. Aggiungo che io, personalmente, non ho mai provato.

Qui di seguito riporto dal sito Cifo i nomi di alcuni loro prodotti basati su gibberelline:

GIBBERELLINA CIFO*
GIBRESOL*
 

Greenwich

Aspirante Giardinauta
Dulcis in fundo ...

:cool2: Dulcis in fundo ... l'ormone nanizzante, o, per meglio dire, "brachizzante".

:love: Me ne ha parlato l'esperto di cui prima ... e ne ho subito ordinata una confezione gigante (5lt.)!

:baf: Quanto l'ho cercato! Pare che esista davvero, ha l'effetto opposto di quello delle gibberelline, riduce cioè le "distanze internodali" e favorisce la compattezza della parte aerea, a vantaggio della resistenza alle intemperie e ... per la gioia di noi appassionati di bonsai!

:embarrass Ne so ancora pochissimo, mi dicono che è basato sull'ammonio quaternario (?). Ho provato a cercare in rete, ma questa sostanza risulta impiegata per la preservazione del legno (morto) e per la disinfezione dell'acqua delle piscine.

:storto: Vero è che sotto questa dizione si nascondono innumerevoli sostanze, le une molto diverse dalle altre.

:) Quello che so è che il prodotto si chiama CYCOCEL 5c, ma non conosco nemmeno chi lo produca; pare che sia caduto in disuso, almeno in frutticultura.

:confused: Qualcuno di voi l'ha mai utilizzato? Da parte mia, vi farò sapere dopo che l'avrò provato.
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
tante cosa che hai elencato sono giuste, ma quella dell'ormone nanizzante e del ammonio quaternario........ controllo questa sera sui miei libri di chimica ma ....non so.

so che per la disifezione prefetta degli attrezzi io uso i SALI QUATERNARI DI AMMONIO che sono un'altra cosa, che però si usano anche per altre disinfestazioni in quanto è ottimo.( ovvio su parti morte !!!!!!!!!)

comunque consiglio sempre, anche se sono un amante della chimica, di provare su piante cavia e testarne gli affetti dopo una stagione.
io non proverò mai prodotti strani sulle mie piante, se prima non usati su piante cavia.
 

samuel1

Aspirante Giardinauta
bravo green grande!!

cito il 66f perchè è il migliore a parità prezzo/effetto e di facile reperibilità.
io, per citare un prodotto che tu capirai viste le dettagliate spiegazioni, uso un prodotto "turbo" a base di gibellerine, auxine, vitamine, alghe brune, leonardite ,peptoni .ecc ecc che ti assicuro fa miracoli.
Quale prodotto ?
 
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