garofano
Maestro Giardinauta
Con questa frase intendo dire per "Italia" cio' che l'italia rappresenta,in termini di tradizione cultura,arte,civiltà,e lingua italiana.
E' da un po' che sto notando,con tristezza,questo fenomeno,sommersi dalle usanze americane,cibi etnici,culti vari più o meno orientali e new age.
Intendiamoci,non ho nulla contro tutto questo,ma non mi piace troppo l'idea che questo melting pot culturale porti ad una perdita di noi stessi e della nostra identità.E di conseguenza alla perdita della nsotra capacità di pensare ragionare in modo autonomo e personale,e non guidati da chissà chi per i suoi comodi scopi,magari non esattamente limpidi e onesti.
Qualche giorno fa ho letto un libro molto carino,scritto da Paolo Villaggio,intitolato "Mi dichi",che parla appunto della lingua italiana,di come la gente la ignori sempre più e di come la nostra lingua si sia trasformata in altre neolingue :l'italiano degli intellettuali,delle pubblicità,dei politici,spesso congerie di suoni e parole in libertà con un uso della grammatica da far rabbrividire,spesso affabulazioni incomprensibili ai più,a meno che non leggano un articolo con il vocabolario in mano.
E' un libro molto carino,almeno,a me è piaciuto e mi sono divertita a leggerlo.
Stamattina ,invece,mi capita sotto gli occhi questo articolo postato su Comedonchisciotte.parla appunto del declino della lingua e della cultura italiana.
E' magari unpo' lungo,ma io l'ho trovato interessante e bello,anche se il tema e le riflessioni in esso esposte sono un po' amare.Eccolo qui:http://comedonchisciotte.org/straniero-in-terra-straniera/
Se vi va,leggetelo,e poi,se volete ne discutiamo assieme
E' da un po' che sto notando,con tristezza,questo fenomeno,sommersi dalle usanze americane,cibi etnici,culti vari più o meno orientali e new age.
Intendiamoci,non ho nulla contro tutto questo,ma non mi piace troppo l'idea che questo melting pot culturale porti ad una perdita di noi stessi e della nostra identità.E di conseguenza alla perdita della nsotra capacità di pensare ragionare in modo autonomo e personale,e non guidati da chissà chi per i suoi comodi scopi,magari non esattamente limpidi e onesti.
Qualche giorno fa ho letto un libro molto carino,scritto da Paolo Villaggio,intitolato "Mi dichi",che parla appunto della lingua italiana,di come la gente la ignori sempre più e di come la nostra lingua si sia trasformata in altre neolingue :l'italiano degli intellettuali,delle pubblicità,dei politici,spesso congerie di suoni e parole in libertà con un uso della grammatica da far rabbrividire,spesso affabulazioni incomprensibili ai più,a meno che non leggano un articolo con il vocabolario in mano.
E' un libro molto carino,almeno,a me è piaciuto e mi sono divertita a leggerlo.
Stamattina ,invece,mi capita sotto gli occhi questo articolo postato su Comedonchisciotte.parla appunto del declino della lingua e della cultura italiana.
E' magari unpo' lungo,ma io l'ho trovato interessante e bello,anche se il tema e le riflessioni in esso esposte sono un po' amare.Eccolo qui:http://comedonchisciotte.org/straniero-in-terra-straniera/
Se vi va,leggetelo,e poi,se volete ne discutiamo assieme