Sono ormai parecchi anni che in ambito scientifico-fitoiatrico si studiano i c.d. BCAs (= Biolgical Control Agents, un acronimo per 'mezzi a basso impatto ambientale'); ciò è dovuto non solo a considerazioni di salvaguardia dell'ambiente ma anche al fatto che negli ultimi anni la scure legislativa europea ha tagliato circa 600 prodotti fitosanitari di sintesi, e che quelli rimasti hanno ormai indotto o rischiano di indurre forme di resistenza negli organismi nocivi quando per contro produrre una nuova sostanza attiva costa 200-250 milioni di dollari e occorre uno screening di non meno di 140.000 molecole. In Italia circolano 27 BCAs di cui 17 insetticidi (compresi 8 di confusione sessuale negli insetti); i BCAs rappresentano il 2,4% del mercato mondiale con una tassi di crescita annuali vicini al 20% (dati da: Giornate Fitopatologiche, Cervia, 2010). Nei BCAs sono inclusi i c.d. Botanicals, cioè estratti vegetali (compresi, tanto per capirci, l'estratto di aglio altamente raffinato per impiego nematocida e l'olio di colza come insetticida).
Quando leggo, in particolare su questa sezione, di aglio, infusi e macerati vari etc. etc. con una ripetizione da noia mortale, come se nessuno si peritasse di guardare ciò che ha scritto quello che lo ha preceduto, mi viene un moto di insofferente ribellione e voglia di dire: volete p.f. prendere nota che tutti quei 'rimedi naturali' sono da anni studiati e sperimentati con conclusioni scientificamente attendibili, ossia che discriminano ciò che è effettivamente valido da credenze grossolane?
Dunque anziché ripetere all'infinito la storia degli spicchi di aglio nel terriccio andatevi a leggere le proprietà dell'allicina in ambito fitoiatrico etc. etc..
Per concludere, dal punto di vista della legislazione gli olii vegetali sono inclusi generalmente tra i 'Corroboranti' (analogamente ad es. a sapone molle, propoli), intesi come sostanze in grado di rafforzare le difese della pianta ma non con la dicitura insetticidi o anticrittogamici; devono avere tuttavia un etichetta con precise indicazioni. Infine, rispondendo alla tua domanda, gli oli paraffinici (=bianchi) portano l'indicazione di pericolo 'H412- nocivo per gli organismi acquatici'; l'olio di colza non è classificato come pericoloso.