fermo restando la presenza di ferro in un terreno,la clorosi fogliare puo dipendere oltre che da carenza di ferro anche da carenze di,magnesio,zolfo,e da non sottovalutare in certe zone del sud ,di boro.
Gli ingiallimenti tra le nervature sono localizzati nelle foglie giovani apicali seguiti da necrosi nelle carenza da ferro e da boro,nelle zolfo -carenze l'ingiallimento e netto ma spesso senza necrosi,infine nella magnesio carenza l'ingiallimento riguarda le foglie piu vecchie con conseguente caduta.Il solfato di ferro e' un ammendante, un correttivo acido (se col 90% di FeSo4 . 7H2O e il 26%di idrosolubilita),dove per ammendante si intende qualsiasi sostanza ,naturale o sintetica,minerale od organica,capace di modificare e migliorare le proprieta' e le caratteristiche chimiche ,fisiche,biologiche e meccaniche di un terreno.
Nei terreni con alcalinita costituzionale ,legata alla presenza del calcare si puo usare come correttivo specifico(anche se l'azione del chelato e' indubbiamente piu rapida),il solfato ferroso che ha anche il pregio di riportare il ph basico nella normalita'(si fa un investimento quindi).Nei terreni con alcalinita di assorbimento,nei quali vi e' l'idrolisi dei complessi colloidali contenenti metalli alcalini(Na,K),e prescritto tra gli interventi correttivi per abbassare il ph, l'uso di concimi e ammendanti a reazione acida tra i quali il nostro solfato ferroso,quindi per casi urgenti consiglierei l'uso del chelato ,come tampone,ma per un miglioramento sul medio -lungo periodo e meglio il solfato insieme(lo ripeto sempre) a tanta -tantissima sostanza organica!!l'anima della terra! (insieme ovviamente alle altre pratiche agronomiche atte alla cura e il rispetto del terreno che ,lo ricordo e' un vero compesso vivente,e nel quale giocano un ruolo molti fattori per la sua salute ,quella delle piante,e infine la nostra).