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Solfato di ferro e ferro chelato

T

Tp

Guest
Quando si può usare il solfato di ferro che costa pochi euro al chilo e quando invece è necessario usare il ferro chelato, che costa tantissimo? Che differenza c'è tra i due? Mentre l'uso del ferro chelato è sbandierato su tutti i volantini pubblicitari, il solfato di ferro viene descritto solo come "ammendante", ma quando e come?
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Il solfato di ferro si utilizza nei suoli acidi poveri di ferro per combattere la clorosi delle piante e per aumentarne leggermente l'acidità, ove necessario (e con cautela). Nei suoli neutri o alcalini la clorosi delle piante acidofile è un problema complesso, ma salvo rarissimi casi non è dovuta a mancanza di ferro nel suolo (di solito ce n'è in abbondanza), ma al pH. Se questo è superiore a circa 7,5 (suolo leggermente alcalino) il ferro nel terreno si trova come ione ferrico (3+) e non più come ione ferroso (2+) e non è più assorbibile dall'apparato radicale. Pertanto in suoli neutri o debolmente alcalini o si abbassa il pH (cosa non del tutto facile), nel qual caso il ferro già presente diventa disponibile per l'assorbimento, oppure si somministra il ferro come chelato (composto organico del ferro), dato che sotto questa forma è assorbibile dall'apparato radicale.
Pietro Puccio
 

elleboro

Florello
Pietro, ho un problema per te. Un cespuglio di rosa rugosa, vigorosissimo sino all'anno scorso,
ha incominciato proprio allora ad avere un ciuffo debolmente scolorito come accade normalmente per la clorosi. Il mio terreno è attorno al 7,5. Quest'anno il fenomeno si era allargato, allora per due volte a distanza di 15 giorni ho somministrato il chelato. Ora non solo
la sbiaditura con le nervature verdi si è allargata ma, addirittura, un ciuffo è così pallido da sembrare appena appena verdastro. La pianta è fiorita abbondantemente come fa sempre.
Devo dire però che negli ultimi tre anni, a febbraio o marzo è stata potata, per mantenerla poco più alta di un metro. Può essere questo? Devo continuare a darle il chelato?
Mi hai appena suggerito come risolvere il problema del ficus, scusa se ti annoio ancora.
Bruna
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Purtroppo di rose non so assolutamente nulla e ti conviene riproporre il quesito nel forum dedicato. In generale le rose, e la rugosa in particolare, vivono bene sia in suoli acidi che debolmente alcalini ed un pH 7,5 non dovrebbe dare assolutamente problemi (e del resto non li ha dati in precedenza). La foglia gialla con le venature verdi è solitamente un sintomo di carenza di ferro e/o di manganese e questa si può avere indipendentemente dal pH se i suoli sono intrisi d'acqua o se presentano un eccesso di sali dovuto ad iperconcimazione chimica. In questi casi la somministrazione fogliare di ferro e microelementi sottoforma di chelati può tamponare la situazione. Però a me lascia perplesso il fatto che, se ho ben capito, l'ingiallimento è confinato ad una parte limitata della pianta, potrebbe (sottolineato) essere una virosi (ma ripeto sconosco le rose e non sono nè agronomo, nè botanico). Fermo restando l'attesa di altri pareri, oltre alla somministrazione fogliare di cui sopra, io taglierei la parte ingiallita (se molto limitata) con una porzione extra di ramo, distruggendola opportunamente e disinfettando bene l'attrezzo utilizzato.
Pietro
 
I

ianus

Guest
fermo restando la presenza di ferro in un terreno,la clorosi fogliare puo dipendere oltre che da carenza di ferro anche da carenze di,magnesio,zolfo,e da non sottovalutare in certe zone del sud ,di boro.
Gli ingiallimenti tra le nervature sono localizzati nelle foglie giovani apicali seguiti da necrosi nelle carenza da ferro e da boro,nelle zolfo -carenze l'ingiallimento e netto ma spesso senza necrosi,infine nella magnesio carenza l'ingiallimento riguarda le foglie piu vecchie con conseguente caduta.Il solfato di ferro e' un ammendante, un correttivo acido (se col 90% di FeSo4 . 7H2O e il 26%di idrosolubilita),dove per ammendante si intende qualsiasi sostanza ,naturale o sintetica,minerale od organica,capace di modificare e migliorare le proprieta' e le caratteristiche chimiche ,fisiche,biologiche e meccaniche di un terreno.
Nei terreni con alcalinita costituzionale ,legata alla presenza del calcare si puo usare come correttivo specifico(anche se l'azione del chelato e' indubbiamente piu rapida),il solfato ferroso che ha anche il pregio di riportare il ph basico nella normalita'(si fa un investimento quindi).Nei terreni con alcalinita di assorbimento,nei quali vi e' l'idrolisi dei complessi colloidali contenenti metalli alcalini(Na,K),e prescritto tra gli interventi correttivi per abbassare il ph, l'uso di concimi e ammendanti a reazione acida tra i quali il nostro solfato ferroso,quindi per casi urgenti consiglierei l'uso del chelato ,come tampone,ma per un miglioramento sul medio -lungo periodo e meglio il solfato insieme(lo ripeto sempre) a tanta -tantissima sostanza organica!!l'anima della terra! (insieme ovviamente alle altre pratiche agronomiche atte alla cura e il rispetto del terreno che ,lo ricordo e' un vero compesso vivente,e nel quale giocano un ruolo molti fattori per la sua salute ,quella delle piante,e infine la nostra).
 
T

Tp

Guest
Grazie ragazzi,
mi avete chiarito un sacco di dubbi.Ianus, utilissimo il tuo intervento anche riguardo alle altre carenze.
kissing.gif


[ 03.06.2003, 14:03: Messaggio scritto da: Tp ]
 

dinogiardino

Giardinauta Senior
riprendo la discussione (molto interessante), evintando così di aprirne inutilmente un'altra. volevo sapere quale la differenza tra i vari tipi di chelati.
 
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