Forse varrebbe la pena di andare a prendere i semi direttamente sotto gli alberi, anziché comprare quelle bustine, secondo me hanno più probabilità di germinare correttamente.
Sicuro!
Rimane per me l'indecisione di prenderli dai rami o da terra.
Molti semi seccano già sui rami (il carpino ad esempio) e serve una accurata selezione fra quelli già secchi (color marroncino chiaro) e quelli ancora germinabili (più verdolini che marroncini).
Per il carpino raccogliere i semi da terra sarebbe vano, inoltre andrebbe scelto il momento giusto per farlo.
Eppure il carpino si riproduce per seme nonostante questo e li ho anche visti: come fa?
Non lo so, ma immagino che fra i pochissimi semi che cadono ancora freschi (oppure strappati da uccelli?), più pochi ancora riescano a cadere in qualche fessura del terreno e li conservino le proprietà germinative che si mettono immediatamente al lavoro.
Nel dubbio, data l'abbondanza di semi può valere la pena raccoglierli a cadenza settimanale e conservarli al buio ed al fresco fino al momento della semina.
L'incognita del periodo e del metodo di semina rimangono gli stessi sia per i semi acquistati che per quelli raccolti, che però offrono il vantaggio di poter essere in tal numero da permettere un enorme numero di prove.
Per esempio raccogliendo semi nelle settimane 21, 22, 23 e seminando nelle settimane 41, 42, 43 (numeri a caso) si possono avere le combinazioni:
21-41, 21-42, 21-43;
22-41, 22-42, 22-43;
23-41, 23-42, 23-43.
Forse eccessivo, ma altamente probabile che la condizione migliore si evidenzi.
E poi: seminare subito, come fa la natura oppure conservare i semi fino al periodo voluto?
Un bel dubbio, ma avendo spazio (per i semi e per la semina) si potrebbe ....aumentere il numero di prove, inserendo anche le settimane 21, 22, 23 o una soltanto di esse.
Tornando alla raccolta il problema della conservazione è il secondo a porsi e credo che su questo argomento potremmo davvero dilungarci, sia con la teoria che con l'esperienza pratica.