I fertilizzanti a rilascio controllato (in inglese CRF: controlled release fertilezers, quelli a lenta cessione sono un'altra cosa e non si usano mai nei vasi perchè il rilascio di nutrienti è troppo rapido e non controllato quindi le probabilità di bruciare tutto rasentano il 100%, soprattutto nei vasi di piccole dimensioni) utilizzati in Europa sono quasi sempre l'Osmocote della israeliana ICL che ha pallini gialli/marroncini (
foto) o il Basacote della tedesca Compo, leggermente più economici e che sono pallini verdini (
foto).
Di granuli rossi di CRF in commercio non penso che esistano. Guardando la prima foto quei pallini sembrano ben più grandi dei granuli di fertilizzante in questione e decisamente troppo numerosi per una pianta di surfinia. Solitamente si usano 1-2 grammi di fertilizzante per litro di substrato per le piante erbacee annuali e quelle da interno a lenta crescita, e si arriva a 3-4 gr/l per le piante da esterno molto più vigorose. Considerato che le annuali vengono vendute in vasetti non più grandi del 9-10 cm, che contengono meno di mezzo litro di substrato (
tabella), in quel terriccio non ci dovrebbe essere più di un grammo di fertilizzante. Cioè meno di mezzo cucchiaino da caffè.
E se quei pallini rossi fossero granuli di CRF dovrebbero apparire quasi trasparenti in quanto il fertilizzante al loro interno dovrebbe essere già tutto rilasciato e si vedrebbe solo la membrana esterna.
Visto che nelle foto sembrano attaccati alle radici e tutti vicini l'un l'altro, è possibile che siano noduli radicali che le piante producono per ospitare batteri azotofissatori (principalmente del genere rizhobium). Foto:
noduli radicali
Il colore rosso potrebbe essere dovuto ad una sostanza che i batteri producono e che si chiama leg-emoglobina ( è la versione vegetale dell'emoglobina presente nel sangue degli animali, che è rosso proprio per questo) e che serve ad aumentare la concentrazione di ossigeno nel nodulo e permettere ai batteri di scindere il triplo legame covalente dell'azoto presente nell'atmosfera e che in seguito il batterio fornirà alla pianta sotto forma di ione ammonio (NH4+) oppure nitrato (NO3).