Riassumendo , Bankitalia è di diritto pubblico ma di proprietà privata, le quote di proprieta' rivalutate da 156.000 euro a 7,5 miliardi di euro (nonostante scrissi 4, troppa prudenza) fanno aumentare il valore delle quote, quindi questi miliardi dalle tasche pubbliche delle riserve statutarie straordinarie statali (dovute anche a signoraggio) di bankitalia (di diritto pubblico appunto) vanno alle banche private, azioniste, in proporzione della loro partecipazione delle quote, banche private che sono in crisi.
Non dimentichiamo pero' che Bankitalia era e doveva essere a maggioranza di proprieta' pubblica per statuto, quando le banche che la possedevano sono state privatizzate, lo stato (al governo c'era la sinistra, obbiettivamente) non si è ripreso le quote della banca d'Italia, quote che solo nominalmente valevano 156.000 euro, rimaste ferme agli anni 30.
Una cosa importante: Lo statuto fu' modificato indicando che la proprietà non poteva essere principalmente pubblica ma anche privata, precisamente il 16 dicembre 2006 viene cambiato l’art. 3 dello statuto
il vecchio articolo 3 recitava
ART. 3
Il capitale della Banca d’Italia è di 156.000 euro rappresentato da quote di partecipazione di 0,52 euro ciascuna (4). Le dette quote sono nominative e non possono essere possedute se non da:
a) Casse di risparmio;
b) Istituti di credito di diritto pubblico e Banche di interesse nazionale;
c) Società per azioni esercenti attività bancaria risultanti dalle operazioni
di cui all’ art. 1 del decreto legislativo 20.11.1990, n. 356;
d) Istituti di previdenza;
e) Istituti di assicurazione.
Domanda: se fosse rimasta totalmente pubblica, non sarebbe stato meglio?