Greenray
Esperto di Bonsai
E dunque dopo quasi un anno di rimorso per non aver colto l'occasione di acquistarla a Pontenure (PR) dove si svolse "Frutti dimenticati", non me la sono lasciata scappare quest'anno a Cesano Boscone (MI) dove si è appena concluso "Giardini nel tempo".
Il banco dove l'ho acquistata era davvero unico nel contesto di quella manifestazione, dove tutti gli espositori (tutti) vendevano i tipici prodotti per i giardini più convenzionali, oltre naturalmente alle saponette profumate, gli immancabili incensi, le sculture fatte tintinnare dal vento, le t-shirt dipinte a mano, i libri per il fai da te e tantissime altre cose per le quali provo una sommaria indifferenza.
Quel banco era una densa raccolta di rarità, di piante che non si vedono per niente nei giardini, raramente le si vedono negli orti botanici, e quasi mai anche nelle discussioni sui forum. Si trattava in prevalenza di piante arboree poco conosciute, poco diffuse, anche piuttosto rare e alcune prossime al rischio di estinzione.
Piante che per me da poco appassionato, suscitano la stessa emozione che a un cittadino provocano i più schivi animali selvatici dei boschi.
La quercus coccifera che ho acquistato più o meno a una decina d'Euro, era solo una di esse, non tutte bellissime, ma che manifestavano la loro principale caratteristica di non essere da me mai viste prima e per cui affascinanti.
Avevano nomi per metà familiari, per cui facili da memorizzare, e l'altra metà di un ....esotismo nostrano, nel senso che le abbiamo qui, a casa nostra e non serve andarle a cercare lontano, ma tuttavia ne ignoriamo la presenza, l'esistenza.
Sul banco ce n'erano tre ad attendermi ed ho scelto quella dal "nebari" più grande, ma non so se quando è così piccino lo si può chiamare nebari.
Ho scattato ad essa alcune foto per poterla osservare e studiare anche di sera, quando sono un po' più libero da altri impegni.
Alla fine le ho dato una ripassatina che spero mi verrà perdonata.
Il banco dove l'ho acquistata era davvero unico nel contesto di quella manifestazione, dove tutti gli espositori (tutti) vendevano i tipici prodotti per i giardini più convenzionali, oltre naturalmente alle saponette profumate, gli immancabili incensi, le sculture fatte tintinnare dal vento, le t-shirt dipinte a mano, i libri per il fai da te e tantissime altre cose per le quali provo una sommaria indifferenza.
Quel banco era una densa raccolta di rarità, di piante che non si vedono per niente nei giardini, raramente le si vedono negli orti botanici, e quasi mai anche nelle discussioni sui forum. Si trattava in prevalenza di piante arboree poco conosciute, poco diffuse, anche piuttosto rare e alcune prossime al rischio di estinzione.
Piante che per me da poco appassionato, suscitano la stessa emozione che a un cittadino provocano i più schivi animali selvatici dei boschi.
La quercus coccifera che ho acquistato più o meno a una decina d'Euro, era solo una di esse, non tutte bellissime, ma che manifestavano la loro principale caratteristica di non essere da me mai viste prima e per cui affascinanti.
Avevano nomi per metà familiari, per cui facili da memorizzare, e l'altra metà di un ....esotismo nostrano, nel senso che le abbiamo qui, a casa nostra e non serve andarle a cercare lontano, ma tuttavia ne ignoriamo la presenza, l'esistenza.
Sul banco ce n'erano tre ad attendermi ed ho scelto quella dal "nebari" più grande, ma non so se quando è così piccino lo si può chiamare nebari.
Ho scattato ad essa alcune foto per poterla osservare e studiare anche di sera, quando sono un po' più libero da altri impegni.
Alla fine le ho dato una ripassatina che spero mi verrà perdonata.
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