Sò che sai, che una madre non è un ruolo, che non possiede, semmai dona interamente.
E l'abbiamo fatto, pensaci, nello stesso istante in cui abbiamo saputo che una parte di ciò che eravamo già, si avviava a compimento, che la vita sarebbe cresciuta dentro di noi, custodi di fragile purezza.
Io, vivevo piena di gioia, già allora, un dolore immenso. Esistere nella contraddizione più feroce, amare in modo così intenso e totalizzante, di qualcuno che è già proiettato altrove.
Che non potrà riamarci allo stesso modo, poichè naturalmente la sua esperienza è parziale.
Noi ci dividiamo e una parte alberga in loro, è crudelmente meraviglioso.
Una madre piange insieme a te, non può che in silenzio condividere insieme a te, il distacco già ben avviato che ora diviene fatto compiuto.
Vorresti continuare a proteggere, vorresti non trovarti nella condizione di non poter intervenire, eventualmente.
Ti sembra che un ventre pianga un vuoto, ora, solo adesso.
Ma, in ogni suo sorriso, c'è l'energia della tua mano, delle tue labbra sulla sua fronte quando aveva la febbre. Sei nel suo di ventre, sei la parte più intima e l'amore che serba nel cuore e nei suoi sogni. L'amore con cui si lancia è quello che gli hai infuso, in ogni cellula.
Sii orgogliosa di te stessa, non sentirti diversa da come sei, hai diritto a sentire tutto ciò che avviene, memore che devono poter fare a meno di noi, devono imparare che un giorno, dovranno cercarci dentro di sè.
Un abbraccio a te, da madre ad una madre, da sorella ad una sorella.
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