Se tutti i princìpi della vita potessero limitarsi al "non uccidere" condividerei.
Ma la coscienza, anche quando attiva, rimane pur sempre qualcosa di assolutamente, e inevitabilmente, al di sopra di ogni tipo di omologazione in tal senso.
Vorrebbe dire etica uguale per tutti, in ogni àmbito della vita, ogni suo aspetto, anche il più piccolo.
Il che mi starebbe bene per alcuni di questi stessi, assodati ed evidentemente sbagliati o giusti.
Ma non per altri aspetti, dove l'idea del singolo deve prevalere sull'omologazione di pensiero, perché nessun uomo può essere tanto giusto da decidere per tutti.
Ed in quel caso sarebbe proprio come se uno soltanto lo facesse, perché la moltitudine di pensieri identici equivale al singolo che essi rappresentano, e a cui si riferiscono.
Inoltre...se gli uomini non vedessero + il male né il dolore...non ne avrebbero coscienza alcuna, si impara distinguendo, sarebbe come vivere ovattati sennò, quasi alla cieca...anche se magari nella direzione (apparentemente) giusta.
L'etica personale: non può e non deve essere uguale per ognuno.
Persino le léggi sbagliano, spesso.
Persino la religione (dal mio punto di vista) quando non riesce ad inglobare in se stessa qualche differenza da essa ritenuta "fastidiosa" :astonished:
Non c'è riuscito nemmeno Gesù Cristo :flower: a far seguire da tutti le proprie orme, a ribaltare la cattiva coscienza di molti rispetto ai pochi altri.
Non c'è riuscita la religione (di cui sopra) coi suoi comandamenti (quanti mafiosi pregano e poi cmq sparano convinti di quel che fanno?)
Figuriamoci se può riuscirci un piccolo "sputo" nell'universo, come il semplice essere umano che siamo.
Il succo è: se non ho mai assaggiato una ciliegia...non posso sapere, o esser certa, di preferirle la fragola.
Per me il melone è al di sopra di ogni altro frutto, ma come potrei dirlo se non avessi una minima idea di tutti gli altri?
Ecco perché "bene e male". Ecco perché "la scelta". Ecco perché "realtà e non utopìa":
E qualche volta la realtà nemica diventa + amica dell'amica stessa.
E qualche volta scrivo anche semplicemente a vanvera, ergo: passateci sopra