vagabonda, la storia della corteccia che sussurra è calzante. io invece la percepivo in altro modo. la vita, per come è strutturata, ha profondi baratri, (solitudine, morte, precarietà) ma vivaddio, la natura ci ha dotato di un filtro, una pellicola che tiene questi pensieri lontani, distanti, (oddio posso morire da un momento all'altro! oddio, posso perdere tutto in ogni istante), un sistema immunitario contro questi pensieri che non ci farebbero vivere (anche se assolutamente reali). Chisoffre di panico (e di questo sono piu esperta), non ha la pellicolina, è a pelle nuda contro questi attacchi continui, e non c'è verso di fargli razionalizzare la cosa perche...è vero ha ragione, le sue paure sono realissime, siamo noi "sani" che ce ne dimentichiamo. magari poi le paure si spostano su qualcosa di indistinto, di nascosto, ma la base è una sola. Io ho provato per un periodo questa sensazione martellante, spaventosa, sentivo "ecco ecco, sta per arrivare qualcosa di spaventoso, ecco..." ed era una cosa costante per mesi non ho pensato ad altro. bel macello, soprattutto non condividere questo pensiero con nessuno perchè da una parte non mi avrebbe portato nessun giovamento, ma poi avrebbe afflitto gli altri. Poi la cosa "spaventosa" è arrivata, è diventata reale, e l'ansia è andata via, è venuta il bisogno di reagire e affrontare, per assurdo è stato peggio aver paura di cosa poteva arrivare, che del problema in se.