papekura
Aspirante Giardinauta
Su questo forum e quasi ovunque vengono diffusi i consigli per una corretta coltivazione delle phal, consigli che tutti conosciamo a memoria e quindi non vi annoio ripetendoli.
Questi consigli sono corretti e ben applicati danno risultati buoni nella gran parte dei casi, non ci piove.
Tuttavia, seguendo questo metodo, ci si dimentica totalmente delle foglie della pianta. Nelle phal sappiamo che le radici sono in grado, come tutte le radici, di assorbire acqua e nutrimento e che, in più, hanno bisogno di luce. Tuttavia, l'apparato radicale delle phal non è certo ramificato come quello delle piante comuni, ed è probabilmente per questa ragione che le foglie delle phal sono in grado di svolgere le stesse funzioni delle radici: assorbono luce, acqua e persino nutrimento, e questa caratteristica è persino più spiccata nella pagina inferiore che in quella superiore della foglia.
Vedi l'allegato 144700
(le mie phal. Sei piante in vaso grande pieno di corteccia, temperatura minima 20°, 26° in estate. Abbevero una volta al mese, se sento che sotto sono asciutte, per immersione, cercando di avere acqua piovana oppure riposata e ossigenata.)
Il mio metodo di coltivazione, perciò, differisce da quello della maggior parte dei coltivatori che ho conosciuto qui proprio nel modo in cui uso le foglie e le radici. Con uno spruzzatore a pressione, che fa una bella nebulizzazione leggera e diffusa, spruzzo le foglie e le radici aeree un paio di volte al giorno, forse tre. Quattro, se capita, a patto che siano asciutte dalla spruzzata precedente. Non dimentico di spruzzare anche le pagine inferiori. Bisogna però usare acqua piovana per evitare antiestetiche macchie sulle foglie. Confesso che non sempre ci riesco, ma tant'è, sono umana.
Nell'acqua dello spruzzatore, per tutto l'anno, diluisco del concime per piante fiorite con guano, composizione 3-4-5. La quantità di concime, durante l'autunno e l'inverno, è tra 1/3 e 1/4 della dose consigliata: su uno spruzzatore come il mio, che tiene 1,8 litri, si parla di meno di un cucchiaino. Questo carica le piante di energia. In primavera aumento appena, se mi ricordo. Durante l'estate la quantità aumenta a 1/2 o 2/3 della dose consigliata.
Problemi di marciume del colletto? Non ne ho mai avuti. Prima di tutto perché vivo in una casa asciutta, dove quella poca umidità se ne va in fretta e non stagna. Poi perché non le annego e aspetto che si asciughino prima di ripassare. Però parliamo comunque di una pianta che per 4-6 ore al giorno ha le foglie umettate, che è una buona percentuale di ore rispetto alla giornata.
In compenso con questo metodo annaffio meno spesso le phal. Le spruzzate inumidiscono la corteccia in superficie e sono convinta che le radici appena sotto apprezzino. Inoltre non abbeverarle per immersione riduce drasticamente la quantità di sali che si depositano sulle radici: ergo radici più sane, più asciutte, più felici (sembra la pubblicità dei pannolini).
La concimazione foliare carica bene la pianta, ed è più efficace della concimazione delle sole radici: pensate anche solo all'area assorbente. Le dosi molto ridotte ma continue sono secondo me paragonabili ad una dieta corretta: anzichè abbuffate e digiuni, piccoli pasti quotidiani.
Sempre per via della grande area assorbente, ci sono molte più speranze di recupero per quelle piante che hanno poche radici, perché è più semplice mantenerle nutrite ed idratate.
Scusate lo spiegone, ma mi piacerebbe davvero che ne parlassimo un po' insieme!
Questi consigli sono corretti e ben applicati danno risultati buoni nella gran parte dei casi, non ci piove.
Tuttavia, seguendo questo metodo, ci si dimentica totalmente delle foglie della pianta. Nelle phal sappiamo che le radici sono in grado, come tutte le radici, di assorbire acqua e nutrimento e che, in più, hanno bisogno di luce. Tuttavia, l'apparato radicale delle phal non è certo ramificato come quello delle piante comuni, ed è probabilmente per questa ragione che le foglie delle phal sono in grado di svolgere le stesse funzioni delle radici: assorbono luce, acqua e persino nutrimento, e questa caratteristica è persino più spiccata nella pagina inferiore che in quella superiore della foglia.
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(le mie phal. Sei piante in vaso grande pieno di corteccia, temperatura minima 20°, 26° in estate. Abbevero una volta al mese, se sento che sotto sono asciutte, per immersione, cercando di avere acqua piovana oppure riposata e ossigenata.)
Il mio metodo di coltivazione, perciò, differisce da quello della maggior parte dei coltivatori che ho conosciuto qui proprio nel modo in cui uso le foglie e le radici. Con uno spruzzatore a pressione, che fa una bella nebulizzazione leggera e diffusa, spruzzo le foglie e le radici aeree un paio di volte al giorno, forse tre. Quattro, se capita, a patto che siano asciutte dalla spruzzata precedente. Non dimentico di spruzzare anche le pagine inferiori. Bisogna però usare acqua piovana per evitare antiestetiche macchie sulle foglie. Confesso che non sempre ci riesco, ma tant'è, sono umana.
Nell'acqua dello spruzzatore, per tutto l'anno, diluisco del concime per piante fiorite con guano, composizione 3-4-5. La quantità di concime, durante l'autunno e l'inverno, è tra 1/3 e 1/4 della dose consigliata: su uno spruzzatore come il mio, che tiene 1,8 litri, si parla di meno di un cucchiaino. Questo carica le piante di energia. In primavera aumento appena, se mi ricordo. Durante l'estate la quantità aumenta a 1/2 o 2/3 della dose consigliata.
Problemi di marciume del colletto? Non ne ho mai avuti. Prima di tutto perché vivo in una casa asciutta, dove quella poca umidità se ne va in fretta e non stagna. Poi perché non le annego e aspetto che si asciughino prima di ripassare. Però parliamo comunque di una pianta che per 4-6 ore al giorno ha le foglie umettate, che è una buona percentuale di ore rispetto alla giornata.
In compenso con questo metodo annaffio meno spesso le phal. Le spruzzate inumidiscono la corteccia in superficie e sono convinta che le radici appena sotto apprezzino. Inoltre non abbeverarle per immersione riduce drasticamente la quantità di sali che si depositano sulle radici: ergo radici più sane, più asciutte, più felici (sembra la pubblicità dei pannolini).
La concimazione foliare carica bene la pianta, ed è più efficace della concimazione delle sole radici: pensate anche solo all'area assorbente. Le dosi molto ridotte ma continue sono secondo me paragonabili ad una dieta corretta: anzichè abbuffate e digiuni, piccoli pasti quotidiani.
Sempre per via della grande area assorbente, ci sono molte più speranze di recupero per quelle piante che hanno poche radici, perché è più semplice mantenerle nutrite ed idratate.
Scusate lo spiegone, ma mi piacerebbe davvero che ne parlassimo un po' insieme!
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