ho trovato anche le cure generali e le malattie per le rbacee:
"
Sarebbe utile togliere i fiori appassiti dalle giovani piante per evitare che spendano energie nella formazione dei semi, se si recidono dei fiori per fare delle composizioni si devono sempre lasciare una o due foglie alla base dello stelo per non compromettere il ciclo vegetativo della pianta; è buona pratica non tagliare dalla pianta più di metà degli steli. In ogni caso è sconsigliabile tagliare fiori con steli lunghi da piante messe a dimora l’autunno precedente.
Per ridurre le fonti di contagio delle malattie fungine, in autunno è bene tagliare i fusti a qualche centimetro da suolo e distruggerne i residui. Le malattie che più frequentemente colpiscono la peonia sono la Botrytis, che si manifesta con chiazze secche sulle foglie o con marciumi ricoperti di muffa grigia alla base dei fusti o sui boccioli, e il Cladosporium che attacca le foglie ei fusti a stagione inoltrata formando piccole chiazze rotonde e rossicce. Entrambe le malattie sono favorite dall’eccesso di umidità sia nel terreno che atmosferica, per attenuare i danni si consiglia di non eccedere nelle concimazioni azotate e nelle irrigazioni; nelle annate più umide è spesso necessario effettuare trattamenti fogliari con antibotrico (Ronilan, Rovral, Dithane). Gli organismi più distruttivi sono senza dubbio i nematodi, questi “vermetti”, invisibili ad occhio nudo, si insidiano nelle radici più sottili causando la formazione di tubercoli e malformazioni tondeggianti dette galle; il loro attacco conduce al rapido deperimento ed alla morte della pianta senza purtroppo lasciare alcuna possibilità di cura.
Se una pianta è stata colpita da nematodi la si deve estirpare per evitare la propagazione della malattia e non si possono più piantare peonia nello stesso terreno per molti anni ; fortunatamente gli attacchi di nematodi sono molto rari.
Se sono mantenute in condizioni di perenne eccesso di umidità, è facile che alcuni organismi patogeni, causa di marciume, attacchino le loro radici; questi attacchi che possono avere differenti gravità a seconda del patogeno e delle condizioni del suolo sono sempre da evitare, infatti le piante attaccate da forme gravi in genere deperiscono e muoiono nel giro di poche stagione.
Se la pianta è diventata troppo grossa e si desidera dividerla bisogna ricordare che talvolta l’anno successivo al trapianto non si ha alcuna fioritura. Non è mai consigliabile ripiantare una peonia in un luogo dove sono vissute a lungo. Se proprio lo si vuole fare, è opportuno attendere 3-4 anni durante i quali si dovrà disinfettare il terreno ed apportare concime organico."
e per le arboree:
"
Anche la peonia arbustiva viene colpita dalla Botrys, dal Cladosporium e dai nematodi, le attenzioni sono le stesse della peonia erbacea.
Una buona prevenzione può essere effettuata irrorandole con prodotti rameici a fine inverno, dopo aver provveduto ad eliminare rami morti o ad effettuare la pulizia. Anche nelle arbustive può essere consigliabile, soprattutto in giovani esemplare, tagliare i fiori appassiti per evitare che la pianta consumi inutili energie nella formazione dei semi. Negli ibridi di lutea, essendo praticamente sterili, questa pratica non trova giustificazione e può essere tranquillamente evitata.
Non richiedono una potatura particolare; a fine inverno è sempre bene pulire la pianta;, eliminando tutti i rami morti, deboli o troppo appressati, favorendo così una buona aerazione all’interno della chioma. Talvolta, soprattutto se sono state piantate con il punto di innesto troppo superficiale, tendono a non ramificare dalla base del fusto come dovrebbero; in tali casi, in cui le piante crescono su una sola o due branchie molto lunghe e spoglie alla base, può essere necessaria una potatura di formazione, da effettuarsi da fine ottobre a dicembre, accorciando le branchie a circa un terzo della loro altezza, per favorire l’emissione, dalla gemma alla base del fusto, di numerosi rami. Questi interventi un po’ drastici sono in genere più efficaci se accompagnati da una rincalzatura del terreno alla base della pianta.
In condizioni normali non richiedono molta acqua; la loro vegetazione smette abbastanza presto in estate e può capitare che a metà settembre le foglie, soprattutto delle piante esposte in pieno sole, siano già parzialmente secche. Il periodo in cui le peonie sono più sensibili alla mancanza d’acqua è quello della fioritura, occorre porre attenzione alle bagnature in questo periodo, soprattutto durante gli anni con primavere molto asciutte.
Come nel caso delle erbacee è molto più dannoso un eccesso d’acqua che una carenza; le piante adulte possono sopravvivere benissimo a una scarsezza d’acqua ma deperiscono e muoiono se il terreno è permanentemente fradicio e asfittico."