ragazzi, mi sono astenuta finora da commenti qui sul forum e su fb, tranne qualcosa di sporadico qua e là, così come nelle discussioni da bar, perchè quello che è successo a Parigi mi sembrava, come a tutti quanti noi, così tragico e terribile da meritare un po' di silenzio mentale e riflessione.
ecco perchè appaio solo ora nella discussione. cosa che mi direte voi, non interessa molto, ma volevo dirlo lo stesso, per non sembrare indifferente. ragazzi che avevano pochi, troppo pochi anni, perchè si possa parlarne senza lacrime agli occhi
poi ho visto l'ignobile fiera mediatica fatta di accuse generalizzate e urlate, Belpietro che titola "bastardi islamici", presentatori che invitano noti xenofobi a esprimere "pareri" che altro non sono che giudizi dati per vangelo redivivo, e scusate, ma mi sono sentita schifata
siamo incastrati dentro a un meccanismo di sfruttamento del dolore, della paura, "una macchina per soffrire" e per generare ansia e insicurezza, gestita magistralmente, dove a forza di urla e a forza di zittire le voci che invitano all'analisi, alla ragionevolezza, si cerca di sicuro di ottenere un obiettivo politico. Quale?
beh, il primo lo abbiamo visto quasi all'indomani della carneficina a Parigi: rafforzamento delle misure restrittive della libertà dei cittadini francesi, chieste a gran voce, badate bene dai cittadini stessi, il che se ci si prendesse la briga a livello "giornalistico" di approfondire (il virgolettato è intenzionale, non ritengo veri rappresentanti dell'arte giornalistica un Belpietro, un Vespa tanto per dire)in veri programmi di approfondimento, verrebbe detto chiaro, che fin dai bei tempi della Guerra Fredda è SEMPRE stato l'obiettivo delle strategie terroristiche. Seminare il panico nella popolazione per far si che la richiesta del pugno di ferro partisse dalla popolazione stessa di uno Stato e non apparisse imposta con la forza. Successe anche all'indomani dell'11 Settembre, ricordate?
Quali saranno le ulteriori misure politiche non lo so, ma resto in ascolto
l'altra cosa su cui ho riflettuto è stata l'ipocrisia. Non parlo ovviamente dell'ipocrisia del cittadino comune, argomento che meriterebbe un capitolo a sè, ma dell'ipocrisia dei governanti. Ci fanno credere di essere i paladini della libertà, ma abbiamo un sistema di informazione ad alto rischio manipolatorio, lo abbiamo visto dalle Torri Gemelle in poi, quando vennero spacciate per certe le armi chimiche di Saddam salvo poi "scoprire" che opps, sorry, ci siamo sbagliati, non c'era nessuna fabbrica di armi chimiche, vabbè abbiamo ammazzato qualche migliaio di civili innocenti, ma vabbè, pazienza; quindi DOVREMMO essere pienamente consapevoli che NON siamo, come paesi occidentali, i paladini della libertà, e che ci venga fatto credere è semplicemente una dimostrazione del fatto che siamo manipolati. Se io non sono libera e mi si convince che vivo invece nel migliore dei mondi possibili e che un cattivo uomo nero minaccia il mio orticello, e io nonostante tutto ci credo, poche storie, sono manipolata. Quindi chi mi manipola NON è paladino della libertà.
l'altra cosa è il COME. Non raccontiamoci storie, pochi decenni fa la civilissima Germania fu assoggettata alle idee razziste di Hitler. Il seguito che ebbe è documentato purtroppo dalla Storia. Come fece? Ho letto il Mein Kampf anni fa per cercare di capire.
Hitler utilizzò la prostrazione economica in cui i debiti internazionali conseguenti alla Prima Guerra Mondiale avevano gettato la Germania. Il martellamento sui Paesi Cattivi, chiamiamoli così, che costringevano la Grande Germania a uno stato di prostrazione, erano all'ordine del giorno. Il capro espiatorio su cui le persone si accanirono, abilmente manipolati, non dimentichiamo questo particolare, per chiedere a gran voce l'entrata in guerra ed esultare laddove avrebbero dovuto disperarsi quando Hitler dichiarò guerra praticamente a mezza Europa. L'altro gancio fu una società fortemente caratterizzata da secoli da una fortissima matrice antisemita, il che porto aglin orrori che ben sappiamo. L'analisi è per forza di cose semplificata e semplificata, ma i punti salienti ci sono tutti, una società tenuta sotto scacco economico da potenze straniere e una spinta pseudoreligiosa di incitazione all'odio. Unite il tutto a una potente macchina mediatica (per l'epoca era fuori dal comune), e avrete il III Reich allora. Oggi, gli assassini di Parigi ( e di Londra e di madrid anni fa)
faccio questo esempio per far riflettere su quanto è facile a una macchina manipolatoria sfruttare certe condizioni per ottenere carnefici spietati, e anche perchè non ritengo sia il caso di pensare che solo "loro" sono quelli sbagliati, che solo "loro" sono quelli senza coscienza. Lo siamo stati anche noi europei fino a pochi decenni fa. Il fascismo in Italia non fa eccezione.
Laggiù, a tutte queste condizioni, aggiungiamo anche l'ignoranza (voluta e gestita ad hoc, ne sono convinta, perchè un popolo ignorante si può condurre dove si vuole), e la possibilità di armare e foraggiare (chissà da chi?) pazzi scatenati pronti a farsi saltare in aria in mezzo ai civili, e avremo belli e pronti i nostri kamikaze da macello. Attenzione: non sto dicendo che siano vittime, si badi bene, perchè nella testa di ciascuno di loro è scattato consapevole il consenso criminale a premere il maledetto grilletto del Kalashnikov su persone inermi, o l'innesco della cintura esplosiva, così come ciascuno dei (volenterosi) carnefici di Hitler ha dato il proprio personale consenso a commettere ogni singola atrocità commessa, il che esime entrambe le categorie dalla possibilità di poter poi invocare il "io non sapevo", e li classifica come criminali efferati.
e se hitler con i limitati mezzi di comunicazione di massa potè fare quel che sappiamo, come ci stupiamo se questi terroristi nell'era di internet possono ora fare questo?
altra cosa. noi NON SIAMO I DIFENSORI DELLA LIBERTA' e DIGNITA? femminile. Sfatiamo per favore questo mito. Attenzione non sto dicendo che fanno bene a lapidare le donne, e tutto quel che sappiamo, ma noi pensiamo davvero, in buona fede, che un paese che riconobbe solo nel 1996 lo stupro come reato contro la persona e non contro la decenza pubblica, e che comunque continua a processare le vittime e non i colpevoli di stupro sia un paese che difende le donne?
o che un qualunque uomo che uccide una donna se ne vada quasi sempre praticamente impunito, o che debba scontare pene ridicolmente brevi, insultanti per le vittime nella loro brevità ed eludibilità fra indulti, buone condotte, prescrizioni e scappatoie varie, o il circo mediatico che si accanisce sulla vittima con l'idea sottesa che "in fondo se l'è meritato", non raccontiamoci quella dell'uva, noi NON siamo un paese che tutela le donne. In modo diverso, forse meno violento e meno vistoso, ma un paese dove una grande maggioranza di donne ammette di aver subito violenza, percosse e violenza psicologica all'interno della famiglia e di non denunciare gli aguzzini dal volto umano un po' per paura di ritorsioni (giustificata, quante ne abbiamo viste poi morire?) un po' per scarsa fiducia nelle istituzioni (anche questa giustificata), un po' perche permane l'idea che un livello variabile di violenza sia da mettere in conto nelle relazioni famigliari, non raccontiamoci storie, loro sono criminali, ma noi non siamo il paese di bengodi per i diritti femminili. Come vada nel resto d'europa non so, ma in italia lo so purtroppo molto bene.
e allora mi chiedo "a chi giova?" a chi giova mantenere in piedi questa farsa del Bene contro Male? a chi giova urlare accuse così forte da non permettere a nessuno lo spazio legittimo per la riflessione? (da entrambe le parti, si badi).
e mi torna in mente Orwell che scrisse che mantenere una perenne instabilità e clima di paura, mantenere un perenne stato di guerra (è quel che abbiamo nel mondo), giova alla macchina della guerra stessa, a chi compra e vende armi, a chi tiene soggiogate le coscienze affinchè non vedano e non si ribellino, anzi chiedano a gran voce la guerra stessa.
sappiamo già almeno dall'11 settembre e dalle guerre successive che la forza motrice era il petrolio, in siria c'è la posizione strategica di un paese nel cuore del medio oriente, un paese in cui da sempre le forze politiche erano frammentate ma in sostanziale equilibrio fino al momento in cui (grazie alle forniture di armi fonite dai soliti "ignoti") una fazione divenne più potente e ritenne di poter avere più voce in capitolo. L'isis non è una creatura recente, se non per il nome, ma una delle tante fazioncine che da sempre facevano tira e molla per il potere in siria. (Questo me lo ha spiegato mio figlio che studia scienze diplomatiche internazionali, e in questi giorni partecipa a parecchi seminari in Facoltà, sulla situazione siriana e medio orientale, ma se non me lo avesse detto lui io sarei rimasta come molti di noi immersa nella confusione indotta dai mezzi di cosiddetta informazione), ecco perchè i tg ci parlano in continuazione delle varie fazioni coinvolte nello scontro, ma se notate, lo fanno in modo NON da chiarire i dubbi, ma da creare ulteriore confusione, cosìcche alla fine Hezbollah, Curdi, Sunniti, sciiti, e compagnia cantante sembrano tanti suoni incomprensibili ma che designano tutti la stessa marmellata indistinta di confusione. Tutti terroristi sanguinari, nell'immagine collettiva che ci viene più o meno chiaramente propinata.