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Oziorrinco - Come combatterlo

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
non ci sono antagonisti diretti delle forme adulte di questo coleottero, si deve intervenire contro le larve in inverno primavera, poi dalla primavera in poi contro alcuni adulti rimasti vivi durante l'inverno e dai nuovi adulti che si formeranno verso l'estate dalle larve vive del terreno.
Per chi ha problemi di rinco, ora è il momento di agire nel terreno con nematodi o insetticida, oppure con il rinvaso e la pulizia manuale delle larve. Contro gli adulti l'unica lotta rimane quella manuale.
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
a proposito delle foglie mangiate sui bordi con semicerchio, il terzo volume "The Royal Horticultural Society - GARDENING - Guida Completa al Giradinaggio ", all'interno del terzo volume nel capitolo "malattie delle piante" fonrisce una spiegazione alternativa per le foglie mangiate con forme corcolari sui bordi come quelle rosicchiate dall'oziorrinco.

Si parla di sintomi quali erosioni di misura uniforme a losanga o circolari che si producono sui margini fogliari.
La causa: Megachilidi (Megachile spp) che utilizzano i pezzi di foglie per costruire i nidi.

La piccola foto messa come esempio è questa:



penso che la maggior parte di noi, se vedesse queste foglie senza saper niente penserebbe immediatamente all'oziorrinco.

Sbaglio?

Potrebbe questa essere una causa alternativa?

Dell'oziorrinco invece dice:
Sintomi: I margini delle foglie presentano erosioni semicircolari spesso vicino al suolo, da metà primavera a metà autunno.

La foto relativa è questa:



Non voglio sbugiardare chi ha avuto esperienze dirette con questi insetti, anzi per me contano più quelle che altro, ma vorrei capire se in qualche caso è possibile che i responsabili delle erosioni di cui alla prima foto non siano gli ozziorinchi ma i megachilidi.
 
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Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Cara Bausettete, le tue congetture mancano di due presupposti essenziali in fitoiatria: l'ospite e il tipo/entità di danno.
Vi sono organismi dannosi strettamente legati a una/poche specie botaniche, altri più o meno polifagi.
La megachile della rosa, benché possa attaccare anche altre piante quali il melograno e la lagerstroemia, può avere una qualche (limitata) dannosità solo su rosa in quanto oltre alle foglie è in grado di prelevare anche porzioni di petalo con danno estetico. Le sue erosioni sono però facimente distinguibili perché paiono fatte col compasso:
(ecco su mie rose)

megachile_rosa_danni-1.jpg


Tornando all'oziorrinco, ce ne sono moltissime specie, alcune piuttosto specializzate come O. niger che vive su Picea excelsa e talvolta Pinus pinea, o ancora O. cribricollis che è quello dell'olivo (ma fa danni anche su agrumi e altre piante), altre ben più polifaghe come quelle che comunemente vanno su ornamentali, quali O. rugulosustriatus (temibile però in particolare su fragola), e O. sulcatus che si trova facilmente su lauroceraso, rododendro, lillà, cotoneaster ecc. (ma in campo agrario anche su lampone, fragola, vite).

Il ragionamento fitoiatrico tuttavia non si esurisce qui, in particolare quando si debbono considerare le strategie di lotta. Occorre allora considerare:
- stadio dell'insetto in cui esso è dannoso e organo/i della pianta attaccato/i;
- ciclo biologico del parassita animale (epidemiologia in caso di crittogame) per individuare epoca di danno e momento di sua maggior vulnerabilità.

Nel caso ad es. di O. sulcatus, gli adulti (regioni centro-settentrionali) compaiono in maggio: si tratta di individui di sesso femminile che si riproducono partenogenicamente (gli anfigonici sono stati segnalati solo in alcune aree dell'Appennino), e dopo un mese di alimentazione iniziano a ovideporre (centinaia di uova pro-capite, incubazione una decina di gg.). Gli adulti sopravvivono fino all'autunno. Le larve vivono a spese delle radici: dapprime quelle più sottile, poi crescendo quelle di maggior diametro. Svernano e si impupano nell'aprile (successivo all'anno all'ovideposizione), e dopo una ventina di giorni emergono i nuovi adulti.
Pertanto ai fini della lotta:
- se diretta contro le larve con nematodi entopatogeni, essi vanno distribuiti nel vaso o nel terreno (dopo una pioggia o irrigazione per favorirne l'azione) quando ci sono le larve, ossia in tarda primavera-inizio estate:
- se diretta contro gli adulti all'inzio dell'attacco, ossia prima che le femmine inizino a ovideporre (si impiegano piretroidi ad azione abbattente per contatto e ingestione, oppure spinosad che io trovo molto adatto per usi giardinistici oltre in agricoltura).
Ciao
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
scusa se ti chiedo anche questo, ma i nematodi quali conseguenze comportano sulle piante ornamentali come la cemellia o il rododendro?
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
caro alessandro, mi interessava capire questo concetto, penso possa servire a tutti e spero tu possa chiarire.
Ammettiamo che abbia comprato da qualche mese una pianta con le foglie mangiate già da tempo (direte voi:"bravo furbo", ma non lo sapevo :( ), molto probabilmente in estate e che non sia sicuro al 100% della presenza delle larve nel vaso.
Non ne sarei sicuro fino a che a fine maggio escono fuori gli adulti.
Ammettiamo che non voglia neanche dare il tempo alle larve di trasformarsi in adulti in maniera tale da non fargli mangiare neanche una foglia della mia pianta.
Se io somministro i nematodi in aprile, poco prima che le larve si trasformino, e poi putacaso le larve, per motivi vari, le larve nel vaso non ci sono, che succede?
Come si comportano i nematodi se non trovano larve ospiti?
Semplicemente muoiono senza lasciare traccia senza conseguenza alcuna??
 
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Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Se io somministro i nematodi in aprile, poco prima che le larve si trasformino, e poi putacaso le larve, per motivi vari, le larve nel vaso non ci sono, che succede?
Come si comportano i nematodi se non trovano larve ospiti?
Semplicemente muoiono senza lasciare traccia senza conseguenza alcuna??

Un entomoparassita senza il suo ospite è come un predatore specializzato senza la sua preda nel territorio di caccia (il vaso nel caso specifico; ma anche nel terreno la mobilità di un piccolo verme, qual'è il nematode in parola, è comunque assai limitata): non sopravvive, inoltre, proprio perché è specializzato, non ha neppure la possibilità di trovare altrimenti fonti alimentari alternative anche se presenti (nel caso in questione sarebbero le radici della pianta).
Ciao
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
Ragazzi, non voglio essere ne insistente ne noioso o ripetitivo, se lo sono stato mi scuso.
Purtroppo sono solo inesperto quindi vi chiedo pazienza.
Il dubbio che ho riguarda ancora la mia camelia acquistata (ingenuamente) con le foglie mangiate dall’oziorrinco.
Stabilito che trattasi certamente di questo insetto, faccio questo ragionamento:
Non conoscevo l’oziorrinco e ho comprato la pianta ignaro a cosa andavo incontro.
La pianta era nelle strette vicinanze di altre piante (le piante in pratica si toccavano l’un l’altra) quali rododendri, camelie, azalee e gardenie.
Molte di queste piante avevano, come la mia, i sintomi fogliari dell’oziorrinco.
Secondo voi in tale situazione, è possibile che le larve di detto insetto siano per forza di cose nel vaso della mia pianta oppure è probabile che le larve siano nei vasi delle piante che erano vicine alla mia al vivaio?
In parole povere se l’oziorrinco mangia le foglie di una pianta è sicuro al 100% che abbia deposto le uova nel relativo vaso oppure, data la situazione particolare può aver mangiato le foglie della mia pianta ma aver “nidificato” in altro vaso?
Se, come credo, nel pane della mia pianta, ci sono le larve, è possibile agire preventivamente utilizzando in nematodi?
Se si, quando è più opportuno farlo?

Nel mio giardino fortunatamente non ci sono mai stati gli oziorrinco e ho davvero paura, non tanto per le conseguenze che la loro presenza possa apportare alla mia pianta, quanto al fatto che ho il timore di invadere il giardino e compromettere anche le altre piante.
Per questo vi chiedo consiglio anche su cosa fare…………….è meglio togliere la pianta e allontanarla dalle altre piante oppure agendo coi nematodi posso stare tranquillo e lasciarla la dov’è??
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Sono i nematodi entomopatogeni di cui abbiamo ampiamente parlato.
Si parla, si chiosa, si consiglia, ma poi in realtà nessuno prova (forse anche per la sproprozione tra costo e quantità di piante da trattare).
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
ovvio che si tratta di quelli, ma io mi riferivo alla marca, avevo bisogno di sapere se qualcuno aveva provato il prodotto e mi sapesse dire se il marchio fosse affidabile o meno.
Poi è vero, nessuno prova.
Se ho risposta da parte della ditta stessa alle mie giuste richieste di informazione, io proverò di sicuro e vi farò sapere.
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
ho avuto risposta, adesso capisco perchè nessuno prova.
Il prodotto costa circa 35 euro comrpeso spedizione e iva e si tratta di una dose occorrente per 100 mq di terreno che ha scadenza dopo due/tre settimane dall'apertura della confezione, deve essere somministrato con una temperatura minima del terreno di 10 gradi e una massima di 25 in marzo/aprile e il prodotto conservato a 2/6 gradi.
E' ovvio che se uno ha da trattare una sola pianta ha qualche dubbio sull'acquisto................:fifone2:
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
...ma io mi riferivo alla marca, avevo bisogno di sapere se qualcuno aveva provato il prodotto e mi sapesse dire se il marchio fosse affidabile o meno...

La Koppert (casa madre olandese) è una delle più note biofabbriche. In Italia abbiamo la Bioplanet a Cesena (in origine si chiamava Biolab). Organismi per la lotta biologica si possono acquistare anche dalla Intrachem-Bio (commercia soprattutto prodotti della Biobest, Belgio).
Ausiliari od organismi viventi per la lotta biologica costano evidentemente più di un prodotto chimico (anche se, in realtà, le molecole più recenti costano € 80-140 la bottiglia/confezione da 1l/kg).
Parlando di organismi viventi, a meno di € 35 trovi solo confezioni con qualche decina di larve di coccinellide.
I nematodi entomopatogeni non sono difficili da impiegare: di più semplice ci sono solo le buste da appendere (in immagine un prodotto Koppert: acari predatori di forme giovanili di tripidi e del ragnetto rosso)

006-4-1.jpg


P.S. ...a parlare di "bio" son tutti bravi perché è politically correct, poi... :eek:k07:...
 
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bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
I nematodi entomopatogeni non sono difficili da impiegare
non so, forse son poco pratico di certe cose (anzi lo sono sicuraemnte) però io quà non c'ho capito molto, non mi sembra così immediato:



"Per preparare la soluzione da irrorare, mettere il contenuto della confezione in un secchio contenente 5 litri d'acqua (a 15-20°C). Mescolare per sciogliere eventuali grumi e lasciare riposare per 5 minuti. Poi per separare i grumi e i nematodi agitare bene e lasciare riposare 20-30 secondi. Versare con cautela la parte in sospensione in un secondo secchio. La maggior parte del materiale inerte rimarrà cosi nel primo secchio. Se necessario trasferire il contenuto del secondo secchio in un contenitore più grande e aggiungere altra acqua fino a raggiungere il volume voluto."
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
I nemi sono confezionati in materiale inerte e nello stoccaggio possono essersi accumulati, all'interno della confezione, da una parte, perciò è bene sciogliere preliminarmente in contenuto per separare il substrato dai nemi veri e propri, i quali sono sottilissimi, piccoli e leggeri e pertanto tendono a flottare mentre il materiale inerte tende invece a sedimentare: in tal modo si omogenizza la soluzione con i nemi stessi.
Se si usasse solo una parte della confezione c'è il rischio di sbagliare il dosaggio se all'interno i nematodi si trovassero distribuiti irregolarmente. Una volta aperta la busta teoricamente si possono conservare in frigo qualche giorno, ma è molto meglio usare tutto il contenuto (sono esseri viventi, dunque non vivono a lungo in confezione; diverso è il caso di materiali biologici come ad es. il Bacillus thuringiensis, che è sporigeno e si usa in pratica come un insetticida chimico).
Ciao
 

Coral

Maestro Giardinauta
Scusate se pongo anch'io delle domande in merito.
L'oziorrinco si è appropriato l'estate scorsa della siepe di ligustro lunga 40 metri, tutto il perimetro dell'aiula principale.
Più una pianta di lauroceraso.
Il ligustro ha perso , mentre il lauroceraso le ha ovviamente conservate tutte belle traforate, come faccio a dargli un aspetto decente, taglio'

Ma domanda principale anche a me hanno proposto quel trattamento da 35 euro da fare due volte all'anno è opportuno farlo o il gelo ha sterminato le larve?
 
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