Cara Bausettete, le tue congetture mancano di due presupposti essenziali in fitoiatria: l'ospite e il tipo/entità di danno.
Vi sono organismi dannosi strettamente legati a una/poche specie botaniche, altri più o meno polifagi.
La megachile della rosa, benché possa attaccare anche altre piante quali il melograno e la lagerstroemia, può avere una qualche (limitata) dannosità solo su rosa in quanto oltre alle foglie è in grado di prelevare anche porzioni di petalo con danno estetico. Le sue erosioni sono però facimente distinguibili perché paiono fatte col compasso:
(ecco su mie rose)
Tornando all'oziorrinco, ce ne sono moltissime specie, alcune piuttosto specializzate come
O. niger che vive su
Picea excelsa e talvolta
Pinus pinea, o ancora O.
cribricollis che è quello dell'olivo (ma fa danni anche su agrumi e altre piante), altre ben più polifaghe come quelle che comunemente vanno su ornamentali, quali
O. rugulosustriatus (temibile però in particolare su fragola), e
O. sulcatus che si trova facilmente su lauroceraso, rododendro, lillà, cotoneaster ecc. (ma in campo agrario anche su lampone, fragola, vite).
Il ragionamento fitoiatrico tuttavia non si esurisce qui, in particolare quando si debbono considerare le strategie di lotta. Occorre allora considerare:
- stadio dell'insetto in cui esso è dannoso e organo/i della pianta attaccato/i;
- ciclo biologico del parassita animale (epidemiologia in caso di crittogame) per individuare epoca di danno e momento di sua maggior vulnerabilità.
Nel caso ad es. di
O. sulcatus, gli adulti (regioni centro-settentrionali) compaiono in maggio: si tratta di individui di sesso femminile che si riproducono partenogenicamente (gli anfigonici sono stati segnalati solo in alcune aree dell'Appennino), e dopo un mese di alimentazione iniziano a ovideporre (centinaia di uova pro-capite, incubazione una decina di gg.). Gli adulti sopravvivono fino all'autunno. Le larve vivono a spese delle radici: dapprime quelle più sottile, poi crescendo quelle di maggior diametro. Svernano e si impupano nell'aprile (successivo all'anno all'ovideposizione), e dopo una ventina di giorni emergono i nuovi adulti.
Pertanto ai fini della lotta:
- se diretta contro le larve con nematodi entopatogeni, essi vanno distribuiti nel vaso o nel terreno (dopo una pioggia o irrigazione per favorirne l'azione) quando ci sono le larve, ossia in tarda primavera-inizio estate:
- se diretta contro gli adulti all'inzio dell'attacco, ossia prima che le femmine inizino a ovideporre (si impiegano piretroidi ad azione abbattente per contatto e ingestione, oppure spinosad che io trovo molto adatto per usi giardinistici oltre in agricoltura).
Ciao