ribadisco il mio concetto, provo a motivare la mia posizione:
1) Intanto partiamo dall'assunto che viviamo in Italia, paese bigotto perciò culturalmente conservatore e automaticamente omofobo e xenofobo salvo rare eccezioni.
Nel resto del mondo la situazione di tolleranza, accettazione e "integrazione" della realtà omosessuale è ben diversa, anche perchè è ben diverso l'impatto della cultura religiosa nella vita sociale e politica.
2) Non sono favorevole all'adozione da parte delle coppie gay e dei single perchè per chi non lo sapesse in Italia la pratica adottiva è riservata a pochi eletti, dei quali oltre la rispettabilità viene considerato sopratutto il reddito. Finchè non cambieranno le leggi, in Italia la pratica (sacrosanta) dell'adozione sarà sempre ambigua, macchinosa e riservata a pochi fortunati.
Esistono persone di modesta estrazione ma umanamente valide che vedranno sempre frustrato il loro desiderio.
2-B) per chi parla di servizi sociali, di "togliere figli" a genitori snaturati: chi legge sappia che sti servizi sociali NON funzionano come dovrebbero, creano situazioni di un'ambiguità veramente ripugnante e posso affermare con certezza che talvolta creano danni piuttosto che sanarli.
3) La procreazione e/o riproduzione, sin dai tempi del brodo primordiale, è finalizzata alla conservazione ed evoluzione della specie e soggiace a crude leggi di selezione (cosiddetta naturale) che dovrebbero garantire un "miglioramento" della qualità degli esseri viventi ed un loro adattamento all'ambiente naturale. Ma gli uomini dominano ormai l'ambiente naturale modificandolo, sfruttandolo ed adattandolo a sè stessi, quindi ecco già che un'operazione ""contro natura"" è in atto da millenni e ne stiamo pagando le conseguenze..
4) Ribadendo il mio essere totalmente ed incondizionatamente gay friendly, tuttavia credo che specialmente in Italia, non vi sia ancora l'ambiente culturale e sociale più idoneo per poter crescere dei ragazzi in coppie omosessuali. Il ruolo dei gay nel nostro paese è ancora molto indefinito, e i figli dei gay avrebbero un ruolo (e un'identità) ancor meno definiti, i gay sono visti rispettivamente con paternalistica condiscendenza o disprezzo nemmeno troppo malcelato.
Le "ragazze madri", sono state accettate nella società solo da pochi decenni, e basta chiedere ad un nonno (se si ha la fortuna di averlo ancora) come venivano definite queste donne quando lui/lei era giovane. Ancora negli anni sessanta-settanta, una ragazza madre era una poco di buono o -nel migliore dei casi- una donna poco affidabile.
4-B) Sono abbastanza perplesso alle donne single che ricorrono all'inseminazione artificiale anche per una mera questione ideologica e di "pari opportunità". In questo caso non ve ne sarebbero: un uomo non può avere un bimbo, nemmeno grazie ad una fuggevole trombatina o una siringata di sperma D.O.C. Le pari opportunità hanno forse un solo senso? In più ho notato che i figli di donne sole hanno sempre molta difficoltà nel vivere una vita serena e dalla mia esperienza con i ragazzi si sentono sempre "mancanti" di qualcosa. La figura paterna, per me, è fondamentale.
5) tutti hanno un amico gay o più amici gay, mi chiedo allora perchè puntualmente si leggono notizie di gay e lesbiche massacrati di botte o presi ad insulti solo perchè sono come sono e amano come amano. Pensate cosa potrebbero sentire i loro figli durante una tranquilla passeggiata in mezzo alla gente se solo si sapesse che quelle due donne o uomini sono una coppia e allevano il bambino come una coppia... """NORMALE""".
6) Maristella Gelmini è un pezzo di mer.da (non c'entra nulla ma non posso fare a meno di scriverlo, scusate)